I concetti di Kingdom Hearts sono un po’ sibillini: abbiamo compilato per voi un pratico glossario prima dell’arrivo della serie su Switch
Anche con l’arrivo di tutta la saga su Nintendo Switch grazie alla raccolta (su cloud) dal titolo altisonante di Kingdom Hearts: Integrum Masterpiece, c’è ancora chi potrebbe essere indeciso a causa della fama che precede la serie per la sua trama complessa, ed è per questo che abbiamo compilato un glossario. Cercheremo di essere a nostra volta quanto più vaghi possibile, ma dove sarà indispensabile non ci risparmieremo qualche spoiler. Del resto, anche i fan più sfegatati della serie come chi vi sta scrivendo avrebbero problemi a dirvi il significato delle due parole da cui il franchise trae il nome.
Basterebbe, per certi versi, limitarci a parlare del conflitto dei diversi lati della Forza, ma questa spiegazione sarebbe sufficiente solo per chi ha dimestichezza con Star Wars, portando ad altri problemi. Di certo, chi conosce la saga di sfuggita sa ben riassumere con sagacia i dialoghi: “luce, cuore, oscurità”. Tutti termini, questi, tanto noti a chi la serie la ama quanto malleabili in base al contesto in cui vengono inseriti. Per evitare grattacapi agli appassionati della prima ora, o anche solo ai puristi Nintendo che negli anni hanno dovuto accontentarsi di spinoff come Chain of Memories, 358/2 Days, Re: Coded e Dream Drop Distance, ecco cosa serve sapere.
Per iniziare: da dove iniziare?
Prima ancora di estenderci al glossario di Kingdom Hearts, va specificata una cosa. I quattro titoli che abbiamo elencato qui sopra vantano la triste distinzione di essere tutt’altro che autoconclusivi. In particolar modo, 358/2 Days è un interquel (né prequel né sequel, bensì un titolo ambientato in concomitanza agli eventi di un altro gioco) che si piazza tra gli avvenimenti del primo capitolo numerato e del secondo. Fare confusione, insomma, è molto semplice, ma per gli anglofoni tra voi potrebbe esserci un modo semplice per evitarlo. Con buona pace di YouTube, si intende.
Lo youtuber italiano (sì, italiano) Everglow si è imbarcato nella titanica impresa di spezzare, riordinare e montare (scomponendo l’audio!) tutte le cutscene della saga, nel progetto (ormai compiuto) intitolato Kingdom Hearts Timeline. Il risultato è una narrazione univoca, che permette di chiarire i molteplici flashback (o flash forward, a seconda dei casi) e di unirli tutti in modo coerente. Se però non volete spoiler e vi serve comunque l’ordine cronologico in cui giocare la saga, ci siamo presi noi la briga di estrapolare dai video un’immagine che mette tutto in prospettiva.
Cuore – Il glossario di Kingdom Hearts
Si fa un gran parlare del cuore in Kingdom Hearts, e sviscerare (gioco di parole non voluto) il concetto nel nostro glossario non sarà per niente semplice. In poche parole, sebbene l’universo della serie crossover contempli il concetto di cuore come organo (Il Bosco dei Nani, Birth By Sleep; I Caraibi, III), in generale questo si può tradurre come il concetto astratto di “anima”. Tuttavia, chi soccombe all’oscurità (o quando sono alcuni esseri oscuri a farlo, ma ci arriveremo) svanisce lasciando solo un cuore olografico e luminoso, a discapito di come il cuore in senso metaforico e l’anima siano nel mondo di gioco la stessa cosa.
Similarmente, anche i mondi tendono ad avere un cuore, per quanto la cosa sembri assurda. La corruzione dell’oscurità può trasformare un individuo, ma nel caso di un mondo (trattandolo come un organismo vero e proprio) quando l’oscurità ne intacca il cuore iniziano a spargersi demoni ovunque. I demoni composti di oscurità come vedremo in seguito, possono essere Heartless, Nessuno, Nesciens o Divorasogni. Ciascuna di queste creature solitamente riesce nell’intento di richiamarne un esemplare potente in tema con il mondo di gioco, ma dopo la sconfitta del boss sono solo i nemici regolari a comparire.
Luce – Il glossario di Kingdom Hearts
In modo simile a quanto detto sul cuore, anche nel caso della luce c’è una coesistenza tra la semplice fonte di illuminazione e qualcosa di più profondo. Traendo a piene mani da quanto visto in Final Fantasy, la luce è da intendersi come una forza positiva e benevola, che casualmente tende anche ad abbagliare i presenti una volta usata in combattimento. Le sue implementazioni in battaglia possono variare, ma il canone di Square-Enix stabilisce che Sancta (“Sacro” in Chain of Memories, “Holy” in inglese) sia tra le magie di luce più potenti. Minni è in grado di usarla nel secondo capitolo numerato.
Il sette è il numero maggiormente associato a questo elemento, per due differenti gruppi di persone. Il primo, introdotto nel primo gioco, è il gruppo delle “Principesse del Cuore”, ovvero sette ragazze dal cuore particolarmente puro. Con questo non è da intendersi l’intero gineceo delle principesse Disney, perché tra loro rientrano anche una bambina, Alice, e un personaggio originale nato nella serie, Kairi. Le altre cinque sono Belle, Biancaneve, Jasmine, Aurora e Cenerentola. Delle “sette nuove luci” di Kingdom Hearts III se ne conoscono solo quattro: Elsa, Anna, Rapunzel e ancora Kairi. Infine abbiamo i sette guardiani della luce, tra i quali milita anche Sora.
Oscurità – Il glossario di Kingdom Hearts
Lo stesso discorso, sebbene diametralmente opposto, si applica anche alle tenebre. Non si parla solo dell’assenza di luce, ma anche di un’energia pericolosa capace di corrompere e manipolare sia chi la usa che i burattini di chi la sfrutta. Manipolarla, però, permette anche dei comodi passaggi tra un mondo e l’altro, a patto che chi lo fa indossi uno speciale soprabito nero. Alcuni Heartless, definiti “purosangue”, altro non sono che letterali manifestazioni di oscurità. Quando le tenebre intaccano il cuore di un mondo, emergono potentissimi ed enormi Heartless, mentre in un mondo purificato appaiono solo quelli più piccoli (per esigenze di gameplay).
Tutti gli antagonisti vantano una naturale propensione per il dominio dell’oscurità, partendo da Xehanort e passando per i cattivi Disney (Malefica in particolare). Il numero legato alle tenebre è il tredici, che contraddistingue in particolar modo l’Organizzazione XIII. Man mano che la serie prosegue veniamo a conoscenza anche di eroi che riescono a tenerla a bada e ad usarla per scopi nobili, uno su tutti il giovane Riku. Un cuore che soccombe alle tenebre può trovare rifugio vivendo una sorta di coma all’interno di un altro corpo, come è avvenuto con Ventus (ospitato dall’eroe della serie, Sora).
Mondi – Il glossario di Kingdom Hearts
Uno degli equivoci più comuni circa la serie di Kingdom Hearts riguarda la sua complessa cosmogonia, ma in linea di massima la concezione di mondo per il nostro glossario consiste in un multiverso. Ogni mondo attinge a piene mani dal lungometraggio Disney a cui si ispira, e questo ne delinea i confini. Ce ne danno prova la Giungla Profonda (KH1) e la Città delle Campane (KH3D), rispettivamente ed espressamente ambientati in Africa e a Parigi. È implicato che esista dell’altro come nel mondo reale anche al di fuori di essi, ma ai fini del gameplay si può esplorare solo ciò che si vede nella rappresentazione fisica dei mondi: un ibrido tra diorami e pianetini.
Negli eventi di Kingdom Hearts X, ovvero “il tempo delle fiabe”, i mondi erano espressamente uniti gli uni agli altri, ma un enorme conflitto (ci arriveremo) ha causato uno scisma cosmico. La divisione serve a giustificare i limiti apportati al numero massimo di mondi per ciascun gioco, in quanto “le vie” per raggiungerli possono essere o non essere aperte in base a dove si svolge lo scontro tra luce e oscurità. Inoltre, le battute iniziali del primo gioco non fanno mistero di quanto i mondi stiano effettivamente morendo: le stelle che li rappresentano, visibili nel cielo di qualsiasi altro mondo, stanno svanendo una dopo l’altra.
Keyblade – Il glossario di Kingdom Hearts
Il Keyblade svolge principalmente due funzioni. In combattimento, funge sostanzialmente sia da spada che da scettro. In quanto al fatto che si tratti di una vera e propria chiave gigante, tutto si rifà a quanto abbiamo detto fino ad ora. Un Keyblade apre e chiude serrature, che si tratti di scrigni, delle vie interdimensionali che collegano i mondi tra loro oppure l’accesso delle forze del male al cuore del mondo stesso. Un Keyblade può infatti sigillare la serratura di un mondo, impedendo così l’accesso alle forme di oscurità più potenti (leggasi: i boss di fine mondo). Solo alcuni possono averne uno. L’unica implementazione delle funzioni “da chiave” in combattimento è la Smash Finale di Sora in Super Smash Bros. Ultimate.
Nonostante quanto stabilito nel primo gioco, il potere di evocare il Keyblade (e non di portarselo appresso tenendolo sulla schiena, come invece si vede nel manga) può apprenderlo chiunque. Sora si è ritrovato ad essere un “prescelto” solo per le circostanze. In tempi antichi, padroneggiare il Keyblade era un’arte appresa e tramandata in quel che era un autentico ordine di cavalieri, caduto in rovina a causa del già citato conflitto che ha separato per sempre i mondi. Chi viene nominato maestro (a prescindere dal fatto che padroneggi la luce o l’oscurità) può scegliere il proprio successore.
Heartless – Il glossario di Kingdom Hearts
Gli Heartless sono la prima manifestazione dell’oscurità vista nella saga, unendo le tondeggianti forme (probabilmente) richieste da Disney nel loro design al bisogno di Square-Enix di dare a Sora dei demoni da combattere. Ne esistono due tipologie. La prima è quella degli Heartless Purosangue, dal design (relativamente) più semplice e nati dall’oscurità stessa. La seconda invece è quella degli Heartless Emblema, che implementano forme più complesse nel loro aspetto e sfoggiano tutti il simbolo in questione. Questi ultimi, come ci ricorda il primo incontro con loro, nascono da un cuore soggiogato dalle tenebre.
Esistono eccezioni particolari a quanto appena detto. La prima è quella di Ansem, Seguace delle Tenebre (da non confondersi con Ansem il Saggio; è… complicato), che dopo essersi trasformato volontariamente nel proprio Heartless ha mantenuto le proprie fattezze umane. L’unico vero segno della natura di Heartless di Ansem sono gli occhi gialli, tipici di chi si espone troppo all’oscurità, e l’emblema sul suo petto. In seguito a un sacrificio, Sora si è trasformato temporaneamente in un Heartless, ma a segno dell’umanità in lui rimasta ha mantenuto gli occhi di un altro colore. Gli Heartless più grandi che fanno da boss tendono ad essere quasi tutti Heartless Emblema.
Nessuno – Il glossario di Kingdom Hearts
Kingdom Hearts II (o, a ben guardare, Chain of Memories) stabilisce che alla nascita di un Heartless corrisponde anche un guscio vuoto da lasciarsi indietro. Questa nuova categoria di nemici prende il nome di Nessuno, e le tinte biancastre non sono l’unica cosa che li accomuna. Le loro movenze tendono a scimmiottare (male) quelle di un essere umano, rendendoli paragonabili a una sorta di zombi. Non brillano per varietà, limitandosi solo ad alcune varianti basate sui loro “padroni”: i membri della già citata Organizzazione XIII, di cui parleremo più nel dettaglio.
Un umano dal cuore particolarmente forte (ovvero con molta forza di volontà) può mantenere il proprio aspetto una volta trasformatosi in una creatura oscura, e tredici (temporaneamente quattordici, durante gli eventi di 358/2 Days) di queste persone hanno fondato una sorta di culto. I seguaci sono accomunati dall’anagramma del loro nome originario (ne parleremo tra poco) e dal soprabito nero che indossano. Lo scopo del gruppo è variato di gioco in gioco (quello esplicito è stato rivelato insieme alla “vera” Organizzazione XIII), dallo “scoprire i segreti del cuore” alla ricerca di completezza. Quando il Nessuno e l’Heartless della stessa persona vengono sconfitti, l’essere originario torna in vita.
Nesciens – Il glossario di Kingdom Hearts
Manifestazioni dell’oscurità, ma espressamente non Heartless nella loro natura. I Nesciens (in originale “Unversed”, più o meno traducibile come “inconsci”) sono più paragonabili ai Rumori di The World Ends With You e del seguito: manifestazioni fisiche di emozioni negative. La parola chiave (gioco di parole non voluto), qui, è “emozioni”. Il design decisamente meno tondeggiante rispetto agli Heartless lascia spazio a forme… inusuali per i loro occhi, che spaziano da espressioni contrite ad altre apparentemente in preda alle risate. Salvo alcuni boss, a differenza degli Heartless Emblema (nati, ricordiamo, da cuori corrotti) i Nesciens non aderiscono al tema dei mondi in cui compaiono.
È praticamente impossibile rivelarne la vera natura senza fare in minima parte degli spoiler, ma cercheremo comunque di essere vaghi quanto basta. I Nesciens nascono dalle emozioni negative di una sola persona che vanta un legame con l’oscurità unico in tutta la serie, il che va anche a limitarne i luoghi dove appaiono. Il personaggio in questione ha sparso queste creature per i vari mondi di Kingdom Hearts: Birth By Sleep di proposito, in quanto la crisi degli Heartless non sarebbe avvenuta se non poco dopo gli eventi del gioco. I Nesciens tornano anche in due mondi di Kingdom Hearts III.
Divorasogni – Il glossario di Kingdom Hearts
Non sappiamo se imputare la differenza abissale tra il design “da peluche” dei Divorasogni e le forme “aguzze” dei Nesciens agli stereotipi sui bacini d’utenza delle console su cui le due specie di creature hanno fatto il loro debutto. Tuttavia, essendo i mondi visti in Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance dei “mondi dormienti” in quanto divenuti parte delle tenebre, è normale che le forze oscure capaci di intaccare degli scenari altrimenti irraggiungibili siano… diverse da quanto visto fino ad ora. Non solo questi nemici (salvo eccezioni) assomigliano ai Pokémon nell’aspetto tenero; il gameplay ne riflette anche l’idea di base.
Siccome (di nuovo) trattandosi di uno spinoff Kingdom Hearts 3D non contempla gli storici alleati Paperino e Pippo, i Divorasogni possono anche essere reclutati dai due protagonisti. Sora e Riku devono infatti combattere gli Incubi, ovvero le creature oscure in questione, ma con i giusti materiali ne possono anche creare delle controparti benevole chiamate Spiriti. Gli eventi di Kingdom Hearts X stabiliscono che gli Spiriti esistono anche al di fuori dei mondi dormienti, ma i Divorasogni in toto non si sono più visti altrove. Solo uno di essi compare in Kingdom Hearts III come evocazione per Sora.
Luce e tenebre nella cosmogonia – Il glossario di Kingdom Hearts
I mondi appartenenti esclusivamente alla luce sono, in linea di massima, tutti quelli tratti a piene mani dall’immaginario Disney, incluso il Castello Disney e l’omonima Città che lo circonda. In quest’ultimo mondo infatti trovano posto le rivisitazioni “ibride” dei personaggi più noti del titano dell’industria dell’intrattenimento, dove Topolino esercita la funzione di re, Pippo è il capitano delle guardie reali (seppur in veste di pacifista, con il suo scudo), Paperino è il mago di corte e così via. Allo stesso modo, tutti i mondi originali (Isole del Destino, Terra di Partenza/Castello dell’Oblio, Città di Mezzo, Crepuscopoli, Fortezza Oscura/Giardino Radioso e Arena del Miraggio) esistono a metà tra luce e tenebre.
Contrapposti ad essi abbiamo i mondi del reame oscuro. In uno di essi, I Confini del Mondo (Fine del Mondo in Melody of Memory) trovano posto i resti dell’Arena del Miraggio (sotto forma di Prigione del Mondo), il Castello dei Sogni, il Bosco dei Nani, il Dominio Incantato, il Castello della Bestia (nella Terra degli Stregoni) e le Isole del Destino. Nel reame oscuro troviamo anche il Mondo che Non Esiste, il Cimitero del Keyblade e, per estensione, il Mondo Oscuro più profondo (qui sotto). Da nessuna delle due parti abbiamo il reame dell’irrealtà, intravisto in forma digitale (Crepuscopoli virtuale, KH2; Dataspazio, Re:Coded; Verum Rex, KH3) e menzionato come futuro della saga in Melody of Memory.
Sigillo del Dissidente – Il glossario di Kingdom Hearts
Per Sigillo del Dissidente si intende niente più che la lettera X. Questo simbolo fa la sua comparsa in più aspetti, il primo dei quali è il nome dei membri dell’Organizzazione XIII. Alla loro nascita, il superiore Xemnas li intercetta per fornire ai Nessuno uno scopo vitale e reclutarli nel gruppo. La cerimonia di iniziazione prevede di prenderne il nome e di anagrammarlo aggiungendo una X. Solo alcuni di essi hanno un passato noto (Lea per Axel, Lauriam per Marluxia, Braig per Xigbar e così via), mentre per altri (Luxord, Demyx) la vita da esseri completi è ancora avvolta nel mistero.
Tuttavia, il Sigillo del Dissidente si può anche applicare sugli abiti, e tutti coloro i quali vantano una croce prominente sul petto possono essere rintracciati dalle alte sfere della Vera Organizzazione XIII (come il design di Sora in Kingdom Hearts 3D, presente in Super Smash Bros. Ultimate) o comunque avere un legame con le tenebre (Pietro Gambadilegno in ogni sua comparsa). Il simbolo fa anche parte del Keyblade speciale chiamato X-blade, in cui la lettera segue la pronuncia “chi”. In linea di massima, il destino di tutto ciò che incorpora in un modo o nell’altro il Sigillo del Dissidente sarà segnato.
Occhio che scruta – Il glossario di Kingdom Hearts
Un altro aspetto di design presente in tutta la serie è l’occhio che scruta. Quest’occhio fa capolino in alcune delle armi della serie, dalla spada oscura di Riku (Animofago) alla sua controparte Keyblade (Via per l’alba), passando per molte altre chiavi viste nella serie (cambiare il portachiavi altera l’aspetto del Keyblade, nel caso). Terra (Pandemonio, Divoratenebre), Vanitas (Chiave Vanitas), Zexion (Fittizio), entrambi gli Xehanort (Keyblade del giovane e dell’anziano) e persino Sora (Senzadolore) vantano chiavi il cui design implementa, in un modo o nell’altro, l’occhio in questione.
Tuttavia, contrariamente al concetto di cuore descritto in precedenza, in questo caso l’occhio è da intendersi in senso più letterale del solito. Si tratta di un vero e proprio occhio, il cui legame telepatico e temporale con il corpo a cui appartiene ha concesso al proprietario di scrivere, in tempi antichi, un autentico libro di profezie. Questa rivelazione è stata accolta nel contesto della serie con disgusto dagli altri personaggi, ma l’occhio ha fatto il suo dovere. Permettendo al proprietario di osservare il futuro a debita distanza, quella che sembrava una semplice decorazione ha predestinato tutti gli eventi della saga.
Ricettacolo e copia – Il glossario di Kingdom Hearts
Un ricettacolo (“vessel”) è il corpo inteso come involucro. Tutti i Nessuno, compresi i membri di ciascuna Organizzazione XIII (“classica” e “vera”), sono potenziali ricettacoli per ospitare un cuore, ma la cosa non si limita per questo a loro. Nell’arco della serie diversi personaggi, tra Xehanort e un altro in giro da ancor più tempo di lui, hanno fatto uso dei ricettacoli per estendere la durata della propria vita. I motivi per farlo sono cambiati col tempo, dal fatto di “esserci” in futuro fino a scopi meno etici. In linea di massima, quando in una scena si parla di ricettacoli la cosa tende ad essere molto importante per la trama.
Similarmente, durante gli eventi più o meno contemporanei di 358/2 Days e Chain of Memories, il concetto di copia (“replica”) è diventato molto importante. Le due copie viste nei rispettivi giochi, Xion e la copia di Riku, vantano una coscienza propria ma, a livello organico, sono dei veri e propri fantocci. Abbiamo visto in Kingdom Hearts III, sebbene per pochi istanti, l’aspetto di una copia (qui sotto), e nella serie può bastare un cuore o un insieme di ricordi per fornire ad un manichino tutte le funzioni di un corpo vero e proprio. La stabilità mentale e fisiologica dei soggetti non è per questo garantita, però.
Guerra del Keyblade – Il glossario di Kingdom Hearts
Il cataclisma scatenatosi in tempi antichi e che ha inevitabilmente diviso tra loro i diversi mondi è, ironicamente, scaturito dalla luce e dall’avidità con cui l’umanità se l’è contesa. Questo ha portato inevitabilmente alla rovina di Auropoli, città natale del proprietario dell’occhio che scruta. Ciò che resta degli edifici giace in un lato inaccessibile del mondo, ora noto come Cimitero del Keyblade (qui sotto). Decine di migliaia di chiavi abbandonate giacciono in questa landa desolata, la più vicina al nostro ultimo argomento, Kingdom Hearts stesso. O almeno è la più vicina ad esso tra i “mondi di mezzo” (zone franche tra luce e tenebre), ovvero quasi tutti i mondi “non-Disney”.
Dopo la Guerra del Keyblade, legata a doppio filo con il già citato X-blade, l’accesso ai mondi è stato reso disponibile solo a chi era dotato di alcuni mezzi. I detentori dell’oscurità possono fare ricorso ai corridoi oscuri, mentre tutti gli altri sfruttano le Gummiship. Si tratta di navette che, con fiabesco fare disneyano, vengono alimentate da emozioni positive. Nonostante questi mezzi, l’utilizzo del Keyblade è imprescindibile ed è per questo che Sora, Terra, Ventus e Aqua hanno sempre sfruttato le proprie chiavi per accedere ad altri mondi. Tra i comprimari, l’unico viaggiatore interdimensionale conosciuto è Paperon De’ Paperoni; nonostante la sua Gummiship, però, ha sempre goduto dell’assistenza di Re Topolino (detentore di un Keyblade) per aprire i varchi.
Viaggio nel tempo – Il glossario di Kingdom Hearts
Con l’arrivo di Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance, una saga già complessa ha introdotto il pericoloso (narrativamente parlando) concetto di viaggio temporale. Il Giovane Xehanort (qui sotto) ha spiegato che “ci sono restrizioni” molto specifiche al viaggio nel tempo, che solitamente è un espediente narrativo troppo comodo o, nei casi migliori, comunque pericoloso a causa dei potenziali paradossi che causa. Nel mondo di Kingdom Hearts, il viaggio nel tempo in avanti è possibile, purché ci si lasci il proprio corpo alle spalle e si disponga di qualcuno che si ricordi del viaggiatore a destinazione.
Questo, chiaramente, senza contare quanto abbiamo già detto sui ricettacoli. Il confine tra rigenerazione e viaggio nel tempo vero e proprio può essere abbastanza labile, a seconda del contesto; i fan stanno ancora discutendo animatamente in merito alla classificazione della rinascita di Malefica in Kingdom Hearts II, in seguito alle rivelazioni di Dream Drop Distance. Le bibbie universali (compendio di ogni informazione possibile circa un universo narrativo) della serie sono note per i numerosi retroscena che rivelano… in Giappone. Ci vorrà del tempo prima che tutte le Ultimania arrivino anche da noi, ed è anche per questo che siamo qui.
Ciò che dà il nome alla saga
Concludiamo il nostro “spiegone” con l’ultimo termine del glossario: il concetto di Kingdom Hearts stesso. Trattasi di un’entità dal potere smisurato, sebbene non propriamente divina in quanto apparentemente non senziente, altresì nota come “il cuore di tutti i mondi”. Il finale del primo gioco sembra suggerire che l’enorme porta nelle tenebre corrisponda a tale cuore, ma in realtà rappresenta il confine tra i mondi avvolti dalla luce e quelli caduti nel buio. La luce del vero Kingdom Hearts si è comunque fatta strada fino alla porta, sfruttandola come “terminale”. Se ha senso definirla così, si intende.
Un Kingdom Hearts artificiale, composto dai cuori liberati dagli Heartless Emblema sconfitti da Sora, ha fatto capolino sotto forma di luna dalla forma cardiaca nel Mondo che Non Esiste. Durante gli eventi di 358/2 Days è “in costruzione”, ma al termine del secondo capitolo numerato Ansem Il Saggio lo fa esplodere. Il Kingdom Hearts autentico (qui sotto), infine, viene invocato dal Maestro Xehanort due volte nell’arco della serie. La prima è nel burrascoso finale di Birth By Sleep, mentre la seconda avviene nel terzo episodio che conclude l’intera “saga del seguace oscuro”. Speriamo che questo approfondimento abbia chiarito un po’ di concetti ai neofiti!
Ora sta a voi dirci la vostra: ci sono altri concetti che non vi sono chiari? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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