Dopo i casi di cani e gatti infettati dal nuovo coronavirus, la comunitร scientifica vuole far luce sui rischi derivanti dagli animali
A fine febbraio un primo cane ad Hong Kong รจ stato dichiarato positivo al coronavirus, seguito da un altro cane qualche giorno dopo e un gatto in Belgio a marzo. Ora pure una tigre a New York sembra aver contratto il virus. Ma cosa dice la scienza a riguardo? Vediamolo assieme.
Coronavirus e animali: tutti quelli che si sono infettati
Il primo caso di coronavirus fra gli animali รจ stato un cane di 17 anni ad Hong Kong. Questo piccolo ed anziano cane รจ stato testato dopo che la sua padrona รจ risultata positiva al tampone. I risultati eseguiti sulla sua saliva hanno dato esito positivo il 25 febbraio e messo in isolamento in una struttura apposita il giorno seguente. Tenuto monitorato il cane non ha mai sviluppato sintomi. Il 4 marzo l’animale รจ stato dichiarato negativo e rimandato a casa dalla padrona. Sempre ad Hong Kong il 18 marzo un secondo cane รจ risultato positivo al test qualche giorno dopo la confermata positivitร del suo padrone. Anche in questo caso il cane non ha sviluppato alcun sintomo, ma sembrerebbe essere ancora in isolamento. Altri due animali domestici sono risultati positivi ai test sulla saliva. Si tratta di due gatti: uno in Belgio e uno ad Hong Kong. In entrambi i casi i felini sono asintomatici e isolati dai padroni. Notizia recente รจ una tigre a New Yorkย risultata positiva al test. Questo animale sembra essersi infettato da un dipendente positivo, ma le indagini per capirlo sono ancora in corso. In questo caso il grande felino ha mostrato tosse e una lieve perdita di appetito ed รจ per questi segni che lo staff ha deciso di testarlo.
Cosa dice la scienza?
Una recente ricerca, ancora in attesa di revisione scientifica, analizza la capacitร del virus SARS-CoV-2 di infettare vari animali. I ricercatori hanno letteralmente spruzzato acqua infetta da coronavirus davanti al muso di diversi animali. Le specie analizzate sono state cani, gatti, furetti, maiali, polli e anatre. I risultati dei ricercatori mostrano come in maiali, polli e anatre non ci sia presenza del virus nรฉ nella saliva nรฉ nelle feci per 10 giorni dopo l’esposizione. Solo in due cani si รจ riscontrata presenza di RNA virale nelle feci fino al giorno 7 dopo l’inoculazione del coronavirus. Uno dei due cani ha anche sviluppato anticorpi contro il virus, segno che il suo sistema immunitario ha riconosciuto il microrganismo. Nessuno di questi animali ha comunque mostrato alcun sintomo. Diverso il discorso per gatti e furetti. In questo caso รจ stata riscontrata la presenza del virus anche nella saliva. L’esperimento sui gatti ha previsto un gruppo di 6 animali in cui รจ stato messo il virus nelle narici e 12 gatti che sono stati messi a contatto con loro. Due dei 6 gatti infettati volontariamente hanno mostrato per piรน di 6 giorni presenza del virus nella saliva e 4 dei 12 gatti che sono venuti a contatto con loro hanno avuto RNA virale nelle feci. Nessun gatto ha avuto alcun sintomo. Nei furetti invece il virus, altre ad essere presente in saliva e feci per lungo tempo, ha portato anche allo sviluppo di sintomi come tosse, febbre e perdita dell’appetito. Questo risultato non dovrebbe sorprendere visto che giร nel 2004 il primo coronavirus della SARS aveva mostrato risultati simili in gatti e furetti.
Coronavirus e animali: che fare quindi?
Un’azienda americana ha sviluppato un test specifico per analizzare gli animali. L’azienda dalla metร di marzo ha testato oltre 4000 animali domestici negli Stati Uniti, tutti risultati negativi. Nonostante alcuni animali nel modo abbiano contratto questo nuovo coronavirus, non ci sono evidenze che questi possano trasmetter il virus agli esseri umani. LโOMS e lโOIE (Organizzazione mondiale della sanitร animale) affermano che al momento non esistono prove sul fatto che animali come cani o gatti possano diffondere il nuovo coronavirus. Capire se qualche animale si infetta e mostra anche sintomi puรฒ essere utile a scopi di ricerca e prevenzione. Monitorare se in questi animali il virus muta o capire la gravitร di questa infezione puรฒ servire a scopo commerciale. Inoltre queste scoperte aiutano a trovare un modello animale dove poter sviluppare e testare farmaci e vaccini. Nel caso qualche persona fosse positiva al virus del COVID-19, per precauzione si consiglia di isolarsi, oltre che dalle persone, anche dai propri animali domestici.
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