L’imminente, e attesa, riedizione di un classico ci porta al curioso background del gioco: scopriamo il Canada di Scott Pilgrim vs. The World e cosa c’è da sapere prima di iniziare a giocare
Alzi la mano chi era al corrente che Scott Pilgrim vs. The World fosse nato da un fumetto. Un fumetto dalla vena particolarmente underground, nientemeno, in modo non dissimile da Cerebus, Fritz il gatto e Life in Hell, giusto per dirne tre. No, non stiamo uscendo dal seminato; anche se ci provassimo, tuttavia, i personaggi nati dalla matita dell’eccentrico Bryan Lee O’ Malley ci ricorderebbero a più riprese dell’ormai innegabile, e troppo spesso taciuto, impatto d ei videogiochi sulla cultura popolare.
Un impatto tenuto vivo dall’adattamento cinematografico del 2010, e portato alla conclusione più logica con il gioco targato Ubisoft che sta per tornare questa settimana. In questo articolo scopriremo cosa c’è da sapere prima di iniziare a giocare al meglio a Scott Pilgrim vs. The World.
“Molto tempo fa, nella misteriosa città di Toronto, in Canada…”
“… Scott Pilgrim si era messo con una liceale.” Già dalle prime pagine, il fumetto non tarda a ricordarci di quanto il protagonista sia umano nella sua imperfezione, a discapito del mondo che lo circonda. In realtà, il nostro Scott ha già superato la ventina, e da questo nasce il (non del tutto ingiustificato) giudizio da parte di amici e parenti per la scappatoia di una storia d’amore “facile” con cui dimenticare una ferita amorosa non del tutto rimarginata. L’arrivo di una nuova fiamma, dall’età più consona a quella del protagonista, lo porta a maturare: questo è uno dei due temi della storia.
L’altro tema, che è uno dei motivi per cui lo amiamo, è la delirante logica videoludica che permea la Toronto immaginata da O’ Malley. In questo mondo, ispirato palesemente a River City Ransom, i “sette malvagi ex ragazzi (e ragazze)” della bella Ramona Flowers intendono far pagare caro al nostro Scott l’ardire di ambire al suo cuore. Lo scambio di battute in ogni dialogo è rapido, deciso e denso di sarcasmo quanto l’intera trilogia di Toy Story, simboleggiando in parte il folle ritmo della vita al giorno d’oggi. Che morire in battaglia porti a trasformarsi in tante monetine, dunque, è solo appropriato.
Una vita niente male – Scott Pilgrim vs. The World: cosa sapere prima di iniziare a giocare
In realtà, “Scott Pilgrim vs. The World” è il titolo del secondo dei sei volumi del fumetto, da noi noto come “… Contro il mondo”. Tuttavia, l’improvviso successo del film targato Universal ha preso un’opera fino a quel momento semisconosciuta e ne ha messo l’istrionico cast sotto degli inattesi riflettori. Il merito viene anche da una fedeltà al materiale originale che, una volta tanto, ha attinto a piene mani da ogni follia concepita su carta.
Barre della vita svuotate durante i bisogni fisiologici, contatori di combo nelle scene d’azione, e il tema della selezione del file di salvataggio di Zelda intonato da un coro durante i sogni: questo film ha tutto.
Quello che non tutti potrebbero sapere, forse, è che non proprio ogni storia del fumetto ha compiuto il salto verso il grande schermo. La backstory di Scott, che comprende anche i suoi trascorsi con la batterista Kim, è infatti stata per la maggior parte ignorata nella pellicola; O’ Malley, supervisore dell’incarnazione cinematografica e videoludica dell’opera, ha anche curato il cortometraggio di [adult swim], divisione adulta di Cartoon Network per la fascia notturna. Sebbene solo in inglese, il risultato “promozionale”, Scott Pilgrim vs. The Animation, è liberamente fruibile su YouTube.
Edizione completa – Scott Pilgrim vs. The World: cosa sapere prima di iniziare a giocare
L’annuncio di Scott Pilgrim vs. The World: The Game – Complete Edition è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Il gioco originale, classe 2010 come il film, chiude il cerchio con una struttura da beat-em-up che unisce lo stile artistico dello stesso Bryan Lee O’ Malley ad un’estetica in pixel art a cura dell’animatore Paul Robertson, meglio noto per la sigla de I Simpson nell’episodio Mia signora del trasporto. A completare il mosaico ha provveduto una colonna sonora curata da Anamanaguchi, band da noi poco nota che propone la chiptune come genere musicale a tutti gli effetti. Il risultato è quello di un gioco che, a discapito della sua natura bidimensionale, porta con sé valori di produzione di stampo cinematografico.
Tuttavia, con lo scorso passaggio generazionale, il gioco originale si è perso tra le pieghe del tempo. I fan hanno tempestato O’ Malley di richieste sul suo profilo Twitter, fino al fatidico giorno in cui ha invitato i suoi follower a “restare sintonizzati”. Nelle ore successive, la “edizione completa” del gioco è stata confermata per tutte le piattaforme attuali, includendo nel pacchetto tutti i DLC pubblicati in precedenza.
Potremo dunque prendere il comando di Scott, Knives, Kim, Stephen, Wallace e Ramona e darci alla pazza gioia nella versione in pixel art di Toronto quando Scott Pilgrim vs. The World: Complete Edition esce questo giovedì 14 gennaio su PC, PS4, Xbox One, Nintendo Switch, Google Stadia e Uplay+.
Cosa cambia tra fumetto, film e videogioco?
Come abbiamo detto prima, in realtà i cambiamenti in Scott Pilgrim vs. The World: The Game – Complete Edition non mancano. A livello di gameplay, abbiamo un autentico tributo a River City Ransom: i nemici lasciano cadere monete una volta sconfitti, oltre ad armi e cibo (Paul Robertson omaggerà in seguito i beat-em-up in una scena dell’episodio Avversari irriducibili di Gravity Falls). A differenza di altri esponenti del genere, tuttavia, il titolo di Ubisoft attinge a piene mani dalla serie di Arc System Works anche nella presenza di una struttura simil-GdR con esperienza e livelli.
Per quanto invece concerne i livelli intesi come sezioni di gioco, anche in questa riedizione vedremo tornare una mappa ispirata ad uno dei pionieri di questo elemento di gameplay: Super Mario Bros. 3. Nonostante lo stile artistico quasi stucchevole (che, viste le altre opere di Robertson, è più un’eccezione), il gioco non teme di ricalcare i temi visti negli altri due medium, uno su tutti la rappresentanza LBGT e, in generale, la vita intima di protagonisti e comprimari.
Come sempre, dopo questo bel “ripassone” e dopo avervi mostrato cosa c’è da sapere prima di iniziare a giocare, per immergervi al meglio nel mondo di Scott Pilgirm vs. The world starà a voi dirci la vostra: cosa pensate del gioco in arrivo? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di seguire tuttoteK per rimanere sempre aggiornati sul mondo videoludico.
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