EEcco la nostra recensione di A White, White Day – Segreti nella nebbia, vincitore del Torino Film Festival e dal 28 ottobre nelle sale italiane
TITOLO ORIGINALE: Hvítur, hvítur dagur. GENERE: Thriller/Drammatico. NAZIONE: Islanda/Danimarca. REGIA: Hlynur Pálmason. CAST: Ingvar Eggert Sigurðsson, Ída Mekkín Hlynsdóttir, Hilmir Snær Guðnason, Sara Dögg Ásgeirsdóttir, Björn Ingi Hilmarsson. DURATA: 109 minuti. PRODUZIONE: Join Motion Pictures, Film i Väst, Snowglobe, Hobab. DISTRIBUZIONE ITALIANA: Trent Film. USCITA: 28 ottobre 2021.
Riuscito, ma non del tutto. Si potrebbe riassumere così A White, White Day – Segreti nella nebbia. Il film, vincitore nel 2019 del Torino Film Festival, troverà la via delle sale del nostro Paese solo il prossimo 28 ottobre. Fortunatamente, siamo riusciti a dargli uno sguardo in anteprima ed ecco qui cosa dovete sapere, su questo meraviglioso, elegante, capolavoro nordeuropeo. Prima però, date uno sguardo al trailer!
La trama | Recensione A White, White Day – Segreti nella nebbia
In una remota cittadina della gelida Islanda, Ingimundur (Ingvar Eggert Sigurðsson) è un capo di polizia in congedo dopo la scomparsa della moglie in un inspiegabile incidente stradale. Quando viene ritrovata una scatola con alcuni effetti personali della donna, il protagonista inizia a sospettare che lei lo tradisse con un uomo del posto. Lentamente la ricerca della verità diventa ossessione e inevitabilmente l’uomo inizia a mettere in pericolo se stesso e i propri cari.
Questo incipit è solo un assaggio di quanto il film racconta nella sua interezza. Vediamo la completa trasformazione di un uomo, Ingimundur, in una copia di se stesso. La morte della moglie, che, senza spoilerare, è resa magistralmente su schermo, sembra inizialmente non avere effetto su di lui. Questa situazione cambia radicalmente col passare dei minuti. Il momento in cui Ingimundur ritrova la scatola con gli effetti personali della moglie, la discesa verso l’abisso sembra inevitabile.
Un thriller nordico | Recensione A White, White Day – Segreti nella nebbia
Seguendo la grande tradizione nordica dei gialli, del dramma e dei thriller, il regista e sceneggiatore Hlynur Pálmason non tradisce le aspettative. La magnifica Islanda viene dipinta come nei classici del genere: fredda, isolata, inospitale. Oltre a ciò, essa è anche terribilmente bianca (come il titolo del film suggerisce). Il dramma che si consuma nella pellicola è favorito dal contesto in cui avviene. A partire dall’incidente mortale della moglie di Ingimundur, alle ricerche condotte da quest’ultimo per saperne di più, passando per la desolazione della casa in ricostruzione, altra vera protagonista della pellicola.
Se non ci sono quindi grandi sorprese per quanto riguarda le ambientazioni e l’atmosfera che si respira, fortunatamente c’è la sceneggiatura che corre in nostro aiuto. I lunghi silenzi, fondamentali in una pellicola del genere, sono interrotti da dialoghi spesso brevi ma taglienti, che vanno dritti al punto o che sfociano in violenza fisica o verbale. Pálmason è stato bravo a tenerci col fiato sospeso per tutta la durata del film, peccando forse solo sul finale, risolvendo in maniera frettolosa e insoddisfacente un’ottima vicenda.
Scene evocative, ma non sempre | Recensione A White, White Day – Segreti nella nebbia
La regia è un vero gioiellino in alcuni momenti. I primi 5 minuti ad esempio, sono (quasi) un capolavoro. In generale, tutta la prima parte viaggia su un livello decisamente alto, per poi annacquarsi verso la metà. Il film comincia a non muoversi dalle solite poche palette e dalle solite inquadrature, concentrandosi sull’avanzamento della storia principale. Fortunatamente, il climax narrativo corrisponde ad un ritorno ad altissimi livelli della regia. Pálmason ci regala delle inquadrature singole ma anche delle scene intere che sono uniche, ma purtroppo le concentra alle due estremità del film. La maggior parte di queste scene qualitativamente eccelse sono anche molto evocative, in quanto raccontano molto di più di quello che mostrano. La vera e propria conclusione, ad esempio, risulta indecifrabile, se non si fa un passo oltre quanto vediamo sullo schermo.
Conclusioni
In sostanza, A White, White Day – Segreti nella nebbia è un film molto interessante, che merita la visione. Sarebbe stato giusto che avesse debuttato al cinema nel nostro Paese due anni fa, quando è stato per la prima volta mostrato al pubblico. Il film di Pálmason è un ottimo thriller, in quanto continua a distogliere l’attenzione dello spettatore dalla direzione che la trama sta prendendo, ma è anche una grande storia drammatica. Ci viene mostrata la trasformazione di un uomo nel processo di accettazione del dolore e della verità. Ci viene mostrato anche il bellissimo rapporto tra il protagonista e la sua nipotina, che sembra essere quello tra due pari. Purtroppo, la pellicola non si discosta troppo da quello che ci si aspetta da un film nordico qualunque per quanto riguarda l’atmosfera e le ambientazioni. Inoltre la regia, per quanto unica e grandiosa in alcuni tratti, risulta ripetitiva e non aggiunge granché al prodotto finale.
Punti a favore
- Ottima sceneggiatura
- Regia (a tratti) incredibile
Punti a sfavore
- Non si discosta dai classici film nordeuropei
- Regia (soprattutto) non originale
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