La scelta del tuttofare è un momento cruciale per ogni fotografo. Un obiettivo fisso luminoso può rappresentare una valida e più corretta alternativa ad uno zoom più classico dalla grande escursione focale, da utilizzare come tuttofare nelle gite e nei periodi di vacanza. In questo articolo discuterò la mia scelta, spiegandone i motivi in modo completo e accurato
Con l’arrivo della bella stagione aumentano le possibilità di scattare foto in occasione di gite e viaggi, momenti che spesso mettono in crisi il fotografo sulla scelta delle lenti da accompagnare per essere in grado di catturare al meglio i momenti di interesse.
Zoom o fisso? Il grande dilemma nella scelta del tuttofare
Spesso il primo pensiero è quello di avere a disposizione tutte le focali possibili, per essere sicuri di poter fotografare ogni momento. Da qui spesso discende la scelta di acquistare quello che è definito l’obiettivo “tuttofare”, uno zoom in grado di coprire un grande range di focali. Le scelte più comuni sono delle lenti che coprono focali dal grandangolo fino almeno al medio teleobiettivo, di modo da ridurre al minimo i cambi di lente che posso far perdere tempo e scatti preziosi. Un esempio di questi obiettivi sono i famosi zoom 18-105, 18-135, 18-200 e oltre, prodotti da ogni casa e da terze parti per tutti i sistemi in formato APSC. Sul pieno formato i “tuttofare” sono di solito quelli che coprono il range 24-105, 24-70, 28-105, solo per citarne alcuni.
Come del resto in generale nella vita, non è possibile fare tutto e bene, quindi scegliendo un qualsiasi obiettivo come tuttofare occorre sempre tenere a mente che si andrà a cercare un compromesso sui risultati e sulle prestazioni per soddisfare le esigenze di chi scatta.
Occorre però precisare per bene cosa si va a sacrificare per scegliere con consapevolezza.
Cosa offre lo zoom…
Uno zoom, a maggior ragione con grande escursione focale (anche maggiore di 10x) rappresenta un compromesso dal punto di vista ottico, nel senso che per poter funzionare su un range di focali così ampio ha una resa ottica che non sarà mai paragonabile a quella di uno zoom di pari livello con un’escursione minore a quella di un obiettivo fisso.
In aggiunta, molto spesso questi zoom per contenere pesi e dimensioni hanno una luminosità inferiore a obiettivi fissi (f3.5 sul lato grandangolo) che va peggiorando man mano che ci si sposta verso il teleobiettivo (f6.3 a volte). Se il limite di resa può sembrare “teorico” e da “pixel peeper” e visibile solo guardando lo scatto a forte ingrandimento (non certo su uno scatto condiviso sui vari social da smartphone), il limite imposto dalla luminosità è più severo.
Da un lato può rappresentare un limite invalicabile in situazione di poca luce, in cui un diaframma chiuso può imporre di alzare la sensibilità ISO del sensore oltre ad un valore accettabile per poter portare a casa uno scatto, mentre dall’altro può rappresentare un limite sulla profondità di campo degli scatti. Uno scatto a 50 mm a f5 è profondamente diverso da uno a f2, dove la maggior apertura del diaframma permetterà di avere una profondità di campo minore, permettendo di isolare maggiormente un soggetto in primo piano da uno sfondo.
Semplificando, potrete essere molto fieri di voi stessi per essere riusciti a catturare una bella espressione sorridente di vostro figlio mentre gioca al parco; l’entusiasmo potrebbe però essere sgonfiato da quel simpatico bidone della spazzatura colmo di rifiuti sullo sfondo che, nella foga dello scatto, non avete notato. Peccato che a f2 quel simpatico bidone sembrerà una macchia non definita, mentre a f5 sarà molto più distinguibile e il vostro nuovo corpo da migliaia di euro sarà mortificato dai limiti ottici della lente che ci avete montato davanti.
Personalmente, se proprio devo soggiacere a questi limiti nelle possibilità di scatto, preferisco accompagnarmi con un obiettivo di kit, cioè acquistato assieme al corpo macchina. Si tratta spesso di zoom con una minore escursione focale (3x circa) che copre dal grandangolo al normale: esempio 16-50 o il più comune 18-55 (28-70 sul pieno formato). Se otticamente non sono certamente meglio dei fratelli maggiori dalla più estesa escursione focale, sono decisamente più leggeri ed economici, oltre ad essere spesso già in nostro possesso. I soldi risparmiati per l’acquisto vi permetteranno di scattare di più in occasione del viaggio che vi ci finanzierete.
…e cosa offre il fisso
Esiste tuttavia la possibilità di fare altri compromessi che però soddisfino le richieste di scatto più disparate in termini di apertura del diaframma, cioè sulla quantità di luce che incide sul sensore e sulla profondità di campo.
Con un obiettivo fisso luminoso sareste infatti in grado di sfocare lo sfondo per un ritratto e di portare a casa molti più scatti con poca luce rispetto ad uno zoom, a discapito di un po’ di praticità nello scatto. Essendo una focale fissa, questa lente offre una sola visuale e per cambiarla, anziché ruotare una ghiera, occorre muoversi. Uno zoom a piedi, in pratica. Il discorso è in realtà più ampio e non è questa la sede per discutere l’eterna diatriba focale fissa vs zoom e nemmeno lo scopo di questo articolo, ma occorre tenere a mente che, mentre vi spostate per realizzare lo scatto, cambierete anche la visuale nel vostro fotogramma inquadrato, permettendo un controllo migliore e più creativo della composizione.
Lenti come un 35/1.8 su APSC o 50/1.8 sul pieno formato permettono di portare a casa scatti otticamente migliori rispetto a quelli di uno zoom tuttofare, e con un migliore controllo della profondità di campo che possa permettere scelta più creativa del messaggio da passare con lo scatto.
A livello economico una lente di questo tipo rischia di essere addirittura più economica di uno zoom tuttofare, inoltre un fisso luminoso è molto meno ingombrante e più leggero di uno zoom (difficilmente un fisso f1.8 supera i 200g di peso).
Un consiglio per scegliere il fisso
Prima di acquistare una lente fissa consiglio di eseguire una statistica delle focali a cui sono scattate le vostre foto. Tipicamente troverete una focale più gettonata di altre: quella è la focale del vostro fisso che dovrete andare ad acquistare. Un’altra situazione tipica che potreste scoprire è che la maggior parte degli scatti che avete fatto con un determinato zoom sono stati realizzati ai suoi estremi, quindi intorno al grandangolo e al suo estremo teleobiettivo. Si tratta di una situazione molto diffusa in cui mi sono accorto di essere incappato anche io: personalmente ho risolto con 2 fissi, un 20mm/2.8 che su APSC mi permette di scattare a gruppi in spazi ristretti, riprendere paesaggi e ambientare gli scatti e un 50mm/1.8 che utilizzo per i primi piani.
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