Vi piacciono i robottoni? Se sì, allora, sicuramente, vi piacerà Il gigante di ferro basato sull’omonimo romanzo
TITOLO ORIGINALE: The Iron Giant. GENERE: Fantascienza. NAZIONE: Stati Uniti d’America. REGIA: Brad Bird. DURATA: 86 minuti. DISTRIBUTORE IN ITALIANO: Warner Bros. Animation. USCITA: 1999.
Siamo nel 1999, poco prima del nuovo millennio, ed il regista Brad Bird è alle prese con quella che sarà la sua iconica opera prima destinata a rimanere nella lista dei migliori cult movie di sempre!
Forte anche della produzione di Pete Townshend (storico chitarrista degli Who) la pellicola, probabilmente per le tematiche più mature e l’assenza di canzoni, i suoi incassi non superarono i circa 50 milioni di dollari di budget iniziale.
Basato sul libro omonimo di Ted Hughes del 1968, la pellicola in questione è stata riadattata per un pubblico cinematografico. Perciò qual è stato il risultato finale? Bene, per scoprirlo non rimane altro che lasciar perdere le ciance e proseguire la lettura assieme!
La trama de Il gigante di ferro | Gli imperdibili dell’animazione
Siamo al largo di una cittadina del Maine, sì lo stato tanto caro ai racconti di Stephen King, di nome Rockwell nel 1957. Nel mondo impazzano i primi vagiti del rock ‘n roll, la Seconda Guerra Mondiale è finita da pochi anni, ma quello che non è finito sono le tensioni sommerse, più o meno, tra gli Stati Uniti e l’allora Unione Sovietica.
Tenendo conto di questo preambolo storico torniamo alla nostra cittadina, da non confondere con la Roswell del famoso incidente UFO. Un peschereccio è nel bel mezzo di una tempesta quando, all’improvviso, vede piovere una misteriosa meteora dal cielo che finisce nel mare.
Un attimo di esitazione, un’allucinazione forse?, e poi la salvezza, ecco il faro! Ma, aspetta, un faro non ha due occhi che fissano la barca e l’addenta come se fosse un panino. Curioso, vero?
Salto in avanti veloce dove vediamo la vita di uno dei protagonisti della nostra storia, il bambino Hogarth Huges che vive assieme alla madre in una casa di campagna. I soldi scarseggiano un po’, la madre lavora in un classico diner americano, e quindi occorre affittare alcune delle stanze (tipo Forrest Gump per intenderci).
Comunque sia, il nostro protagonista è un vero e proprio appassionato di animali, che la mamma puntualmente non gli consente di tenere, fumetti e fantascienza. Insomma, una vita abbastanza ordinaria divisa tra scuola e personaggi immaginari di strisce e pellicole.
Ma non vi sarete scordati certo della meteora, vero? Esatto, perché questa è tornata ed ha le sembianze di un gigantesco robot ghiotto di metallo. Nonostante egli non ricorda più da dove venga, sa solo che il metallo gli piace parecchio e quindi perché non farsi uno spuntino con la centrale elettrica?
In quello stesso momento il nostro buon Hogarth è intento a guardare un film di fantascienza alla televisione, dove un cervello malvagio fugge da un laboratorio segreto non meglio identificato, quando il segnale si interrompe. Va dunque fuori a vedere e scopre che l’antenna è stata staccata di netto.
È dunque venuto il momento di indagare, direzione centrale elettrica con fucile a pallini e macchina fotografica pronta per immortalare il momento. Nello stesso istante, Hogarth farà dunque conoscenza con il nostro robottone (e no, non è Mazinga o Mobile Suit Gundam) mentre si sta per fulminare con i cavi dell’alta tensione.
Il momento è critico e quindi decide di spegnere tutto l’impianto con la leva di sicurezza e salvare così il suo nuovo metallico amico qualche decina di metri. Come detto prima, il gigantesco essere non ricorda nulla di sé a causa di un colpo alla testa, ma il punto è che ora è a livello di un bambino piccolo che non sa ancora come parlare e tende ad imitare tutto ciò che vede e sente per interagire con il mondo.
Questo contrasto sarà dunque il motore trainante per tutta una serie di spassose gag, come ad esempio quando cerca di parlare, fino a quando non entrano altri personaggi in campo. Come è facile intuire, se tua mamma non ti fa tenere neanche uno scoiattolo, ma se ti capita un super robottone come fai a non tenerlo?
Esatto, ed è qui che le cose si complicano un po’! Prima di tutto, a causa delle numerose segnalazioni di macchinari addentati, viene mandato sul posto l’agente speciale Kent Mansley. Un cattivo davvero esagerato per il suo essere paranoico, lunatico ed anche ultra patriottico con il pallino per la sicurezza nazionale.
Hogarth cercherà dunque di nascondere il suo nuovo amico alle autorità grazie all’aiuto di Dean McCoppin, un robivecchi con velleità artistiche e amante del jazz e di Jack Kerouac, ma avete mai provato a nascondere qualcosa di così colossale?
Ah, e come se non bastasse, ha deciso che il suo amicone può diventare un supereroe in grado di combattere contro il male. Ma in fondo è una macchina da guerra, riuscirà a mantenere il controllo necessario per non ferire degli innocenti?
Di sicuro non è un’impresa facile, soprattutto perché l’agente Mansley ha deciso di installarsi nella casa degli Hughes per continuare a condurre le proprie indagini nella maniera più fastidiosa possibile.
Ce la faranno dunque i nostri eroi? Per saperlo preparatevi quindi ad una serie di imprevisti, azioni rischiose, risate, ma anche profonde riflessioni sull’esistenza stessa, i ruoli che andiamo a ricoprire, l’accettazione del diverso, la morte (complice anche quella di un cervo, altro che Bambi) e tanto altro ancora senza canzoni di disneyana memoria.
Quei favolosi anni Cinquanta | Gli imperdibili dell’animazione
Oltre all’ambientazione di per sé, durante tutta la visione de Il gigante di ferro sembra davvero di stare in quegli anni Cinquanta descritti da Happy Days o dalle tante pellicole a stelle e strisce, come dimostravano anche i poster promozionali della pellicola usciti direttamente dalle grafiche di quegli anni.
Ad ogni modo, questo periodo è ben riconoscibile da alcuni dettagli come la musica nello stile di Jerry Lee Lewis, nei fumetti come Superman e Spirit (non il cavallo, ovviamente) oppure riviste come Mad Magazine.
Altri indizi sono gli americanissimi diner con le cameriere in divisa rosa oppure i programmi di fantascienza, ma non dimentichiamoci che siamo sempre nel periodo della Guerra Fredda.
Il Muro di Berlino deve essere ancora costruito è vero, ma la Germania è comunque divisa tra blocco occidentale e comunista e la guerra in Corea è ancora bene impressa nelle menti degli americani e non solo.
Il clima a livello globale è dunque più teso di una corda di violino mentre lo si suona con un rasoio affilato e lo dimostrano i cartoni che fanno vedere a Hoghart ed ai suoi compagni di classe.
In questi corti animati si mostra infatti un animaletto antropomorfo che, sorridente e con un elmetto ben calcato sulla testa, spiega come rannicchiarsi e rifugiarsi sotto al banco aiuti a sopravvivere ad un attacco nucleare.
Non vi ricordano un po’ i filmati presenti su Fallout? Eppure era la realtà che molte persone vivevano a causa del costante incubo di un olocausto nucleare che avrebbe disintegrato il mondo intero.
I volti dietro il metallo | Gli imperdibili dell’animazione
Il gigante di ferro, nonostante non si sappia bene se venga dallo spazio o dall’URSS, ha comunque un cast assolutamente da non sottovalutare e che ha saputo bene come calarsi in questo particolare tipo di atmosfera.
La sua voce è infatti doppiata da Vin Diesel (un po’ come ha fatto con il mitico Grut in Guardiani della Galassia), il giovane Hogarth è Eli Marienthal (visto in un paio di American Pie), sua mamma è Jennifer Aniston (una dei “sopravvissuti” a Friends), il robivecchi Dean è Harry Connick Jr. (famoso per aver cantato nella colonna sonora di Harry, ti presento Sally …) ed infine l’agente Mansley è Cristopher McDonald (famoso tra i più piccoli come una delle voci di Ben 10).
Pare inoltre che la pellicola, in origine, sarebbe dovuta essere un musical basato sulle note di The Iron Man: A Musical di Pete Townshend che, come accennato all’inizio, è anche il produttore esecutivo.
Infine, per quanto riguarda il regista Brad Bird, dopo questa sua favolosa opera prima lo ritroveremo ancora dietro la macchina da presa per entrambi i capitoli de Gli Incredibili, Ratatouille, Mission: Impossible – Protocollo fantasma e Tomorrowland – Il mondo di domani. Da non dimenticare poi la sua partecipazione ad alcuni episodi dei mitici Simpson!
Conclusioni ed eredità meccaniche
Volendo chiudere qui la sezione aneddoti della pellicola, dovete sapere che il cognome del giovane protagonista è lo stesso dell’autore del libro originale e possiamo ritrovare il nostro robottone in Ready Player One (praticamente c’era il mondo e anche di più!) ed in un episodio di Futurama “interpretato” da Bender (il Bender che ti offender).
Ad ogni modo, alla faccia dell’opera prima! In questa pellicola, che dovete assolutamente recuperare non appena potete, capirete come in un cartone animato ci possano essere più messaggi di quanto non possano sembrare.
Oltre a questo ci sarà anche ben più di una profonda riflessione da fare, sia a livello storico che del senso della vita, e questo vale per il pubblico di ogni età.
Comunque sia, per conoscere tutti gli altri tesori nascosti dell’animazione, le serie TV del momento ed i film più entusiasmanti di sempre vi consigliamo di rimanere su tuttoteK. Alla prossima e, occhio a cosa potrebbe cascare giù dal cielo!
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