Sorrentino, dopo il premio Oscar vinto con La Grande Bellezza, ha voluto chiamare in causa colui che ha tenuto le redini del nostro Bel Paese per circa un ventennio: Silvio Berlusconi. Con il suo Loro, diviso in due parti, una appena uscita e una prossimamente nelle sale, ha voluto raccontare una delle storie più note ma allo stesso tempo più spinose dell’Italia contemporanea. Ecco, dunque, la recensione di Loro 1
TITOLO ORIGINALE: Loro 1. GENERE: Biografico. NAZIONE: Italia. REGIA: Paolo Sorrentino. CAST: Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio. DURATA: 104′. USCITA CINEMA: 24 aprile 2018.
Loro 1: Sorrentino gioca a fare Scorsese | Recensione
Loro nasce con l’intenzione di raccontare quello che è stato un periodo ben delimitato della storia italiana contemporanea che va dal 2006 al 2010. I fatti narrati sono chiaramente edulcorati per rendere l’atmosfera “alla Sorrentino” nel modo migliore. I personaggi devono essere un po’ interpretati, a parte il protagonista che però di fatto non viene mai realmente nominato con il nome completo, tutti i personaggi parlano di un Lui. Tutti sanno di chi si parla ma nessuno osa pronunciare il suo nome. Le vicende raccontano anche di ciò che ha ruotato attorno a Lui, al tipo di persone che manovrano in qualche modo la famosa “scala per il successo“.
Loro non è un film di facile interpretazione, seppure lo sembri. Sorrentino che dirige il suo fedelissimo Toni Servillo, nei panni del Presidente, dipinge un qualcosa che va oltre la semplice biografia ma diventa quasi un omaggio ad un uomo apparentemente inarrivabile che in realtà è più umano di quanto sembri. Si racconta l’uomo e non il politico. Per dare un giudizio completo però dovremo aspettare l’uscita della seconda parte: Loro 2 dal 10 Maggio al cinema.
Loro 1: la sinossi |Recensione
Loro, “quelli che contano” o per meglio dire pensano di contare. Una corte di giullari al servizio di Lui, Silvio Berlusconi. Tutti si adoperano per soddisfarlo e arrivare a conoscerlo, perché si sa, una volta arrivati a lui, la vita sarà in discesa. Ma Lui rimane inarrivabile, irraggiungibile, nel suo eremo in Sardegna dove solo Apicella e Veronica, interpretata da una melanconica Elena Sofia Ricci, sono ammessi. Tutti saltimbanchi pronti a chinarsi di fronte ad uno schiocco di dita. Ma cosa si cela dietro ai “giri” della bella gente? Come si arriva a Lui? E in fondo si può veramente arrivare a Lui?
Loro 1: il trailer
Loro 1: un crescendo che porta ad attendere la seconda parte | Recensione
Loro è un film ben studiato, dalla regia particolare, il primo tempo risulta un po’ “faticoso” soprattutto per chi non è un fan dello stile di Sorrentino, ciò che riesce a mantenere alta l’attenzione è la spasmodica attesa dell’arrivo del protagonista, un’attesa che alla fine del primo tempo ci accomuna ai cacciatori di fama che popolano, appunto, la prima parte del film. Uno di questi cacciatori di fama è Riccardo Scamarcio, che seppur negli anni abbia dato qualche prova attoriale non brillante, in questo film porta in scena più che degnamente uno dei tanti avvoltoi che volano attorno a determinati giri di potenti. La fotografia è pulita, chiara, netta, senza sbavature, al limite della patinata perfezione, né bene né male. I personaggi hanno nomi di fantasia, tranne i più celebri, ma ve ne parlerò in seguito.
Il film decolla con l’inizio del secondo tempo, quando finalmente vediamo Toni nei panni di Silvio. L’atmosfera cambia, si fa più intensa, anche per lo spettatore l’attesa è finita, inizia il vero divertimento, feste, ragazze, droga, ville e sesso. Niente che non si sapesse già, ma comunque estremamente accattivante.
Ciò che realmente risalta è la sceneggiatura talmente semplice da essere perfetta, scorrevole, piacevole, piena di intercalari, volgare al momento giusto e mai scontata. Un lavoro egregio.
Loro 1: il lupo di Arcore in vacanza in Sardegna | Recensione
Ammetto che in molte scene e molti dialoghi ho notato dei richiami allo stile sfarzoso ed esagerato tipico di Scorsese, in particolare molte scene mi hanno riportata a Il Lupo di Wall Street. Sarà stata la fotografia molto simile, le ambientazioni di chiaro riferimento, il voler a tutti i costi esagerare e portare in scena tutto, senza riserve. Rimane un film bello, molto più nella seconda parte che nella prima, ma ciò non fa altro che aumentare l’attesa per la seconda parte. Sorrentino è molto più presente nella prima parte che nella seconda a mio avviso, quelle scene un po’ prive di senso, quell’egocentrismo registico, Roma nel suo splendore e nella sua decadenza.
Senza dubbio la vera marcia in più del film è Toni Servillo, che anche grazie ad un ottimo make-up, porta in scena un Silvio Berlusconi a tratti identico al reale. Chi ha amato la Grande Bellezza forse potrebbe rimanere deluso da questa prima parte, ma sono sicura che Sorrentino ha in serbo qualcosa di sorprendente per la seconda.
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Breve guida ai personaggi di Loro [Spoiler]
Morra il personaggio interpretato da Scamarcio altri non è che Gianpaolo Tarantini.
Fabrizio Sala cui presta il volto Francesco Sala è ispirato a Lele Mora.
Riccardo Pasta che viene portato in scena dal fantastico Ricky Menphis pare essere ispirato a Walter Lavitola.
Cupa Caifa interpretata da Anna Bonaiuto seppur per pochissimo tempo è chiaramente Daniela Santanchè.
Santino Recchia chiaramente altri non è che Sandro Bondi.
“Dio” un personaggio misterioso che viene descritto come il più potente, anche più di Berlusconi, nel film si ipotizza possa essere Bertolaso, capo della Protezione Civile, ma se non fosse solo un’ipotesi, ma un reale riferimento?
Punti a favore
- Toni Servillo magistrale
- Musiche
- Sorrentino un po' meno "Sorrentino" del solito
- Sceneggiatura accattivante
Punti a sfavore
- Primo tempo un po' "morto"
- Attori secondari non eccellenti
- Clima a tratti surreale
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