Eccoci nuovamente amici della rubrica trashSeries, che vi ricorda i momenti più bui della televisione mondiale. Dopo serie del calibro di Grandi Domani e il Settimo Sigillo, per questa terza puntata abbiamo in serbo grandi sorprese, siete pronti? Cominciamo!
Per la terza puntata della nostra rubrica trashSeries, io e la mia collega Eleonora non abbiamo avuto dubbi sull’argomento di cui trattare: l’aspetto esteriore nel mondo delle serie TV e quali esempi migliori portare se non la celeberrima e trashissima Ugly Betty a confronto con la collega latina Betty la Fea.
Ugly Betty | trashSeries
- Serie TV made in USA, vagamente razzista verso i messicani, ma giusto un filo.
- 4 stagioni, più indigeste di una pizza
- 85 episodi da 40 minuti l’uno
- Nasce come rifacimento della serie di cui vi parla la mia collega giusto qua sotto Betty la Fea.
La trama
Betty Suarez è una giovane donna di origini messicane che vive nel Queens con suo padre, sua sorella e suo nipote. Fin qui niente di strano, lo strano arriva quando guardando la povera Betty ci si rende conto che nemmeno lo specchio di Grimilde avrebbe il coraggio di riflettere cotanta bruttezza. Una bruttezza che ovviamente è aiutata da un modo di vestire che farebbe invidia alle migliori Drag Queen, colori abbinati a caso e vestiti che nemmeno noi ragazzi degli anni ’90, vessati da quelle tute multicolor oseremmo mettere mai. Betty ha un sogno, il sogno di lavorare nel mondo della moda, in particolare per la rivista più importante del settore: MODE.
L’ambiente che ruota attorno a queste riviste come sappiamo anche dal fantastico film Il Diavolo Veste Prada è inflessibile e tremendo, pronto a giudicare per un etto in più, e quindi dato l’aspetto e il fiuto per la moda degno di un segugio da tartufi che trova sassi, Betty si butta a capofitto in questo mondo. Ovviamente gli ostacoli non mancheranno ma Betty si farà valere in un mondo che definire trash è veramente riduttivo. Fra la redattrice Wilelmina, il fratello del Boss che cambia sesso per diventare la donna più bella del globo, intrighi di famiglia e relazioni con tipi che definire agghiaccianti è dire poco, la Ugly Betty si farà valere.
La corona Trash
La corona trash va di diritto alla sorella di Betty, Hilda. Madre single di un giovane e promettente ragazzino che non riesce ad ammettere la propria omosessualità, lo asseconda nei suoi sogni come avrebbe fatto Hitler se i suoi figli avessero voluto farsi circoncidere e diventare rabbini.
Si accompagna a tipi loschi, uno peggio dell’altro. Ladri, spacciatori, tutto ciò che gli americani individuano dei messicani insomma. Sempre sobria ed elegante non esiste capo nel suo armadio che non abbia una fantasia animalier. Unghie che nemmeno le signorine sull’Appia che aspettano “l’autobus” e si va a comandare. Sul finale della serie recupera un po’ di dignità iniziando un’attività di parrucchiera, ma a poco vale dopo 4 stagioni di vuoto cosmico.
La sigla
Breve, anzi brevissimo gioco di combinazioni facciali atte a far risaltare ancora di più l’aspetto di Betty.
Voto: 6, sarò clemente perché non è completamente da buttare, soprattutto per il messaggio che tenta di inviare, anche se il risultato rimane scarso.
In conclusione Ugly Betty è una serie ovviamente trash, e probabilmente nata con l’intento di esserlo, che tenta di inviare un messaggio a mio avviso molto giusto, in un modo estremamente sbagliato. Ma fondamentalmente è il risultato del 90% delle serie prodotte in America con un budget limitato. Consiglio di guardarla a due categorie di persone: la prima sono gli amanti delle serie brutte e nate per esserlo, la seconda chi avendola già vista magari non aveva ancora l’età adatta a comprenderla fino in fondo, perchè prima o poi tutti ci sentiremo Ugly Betty in un mondo di Wilelmina.
Betty la Fea | trashSeries
- Telenovela capolavoro tutto colombiano (Pablo Emilio Escobar fatti da parte)
- Una sola stagione infinita
- 169 puntate, praticamente l’Esodo durava di meno
- Vincitrice nel 2010 del Guinness World Record come telenovela più tradotta al mondo (in ben 15 lingue), distribuita in 100 Paesi e presa come ispirazione per ben 22 serie TV
La trama
Beatrice Pinzon Solano, per gli amici Betty e per gli haters “La Cozza”, è una ragazza molto intelligente laureata con il massimo dei voti in economia, che trova lavoro come segretaria del presidente della famosa agenzia Ecomoda. In questo meraviglioso posto in cui lei è praticamente a suo agio come un macellaio ad un festival vegano, Betty incontra le sue nuove amiche avvenenti proprio come lei; bellezze talmente rare da essere soprannominate La banda delle racchie.
In questo piccolo angolo di inferno in terra l’unico disposto a prendere le difese di Betty è Armando Mendoza, il presidente dell’azienda nonché fervente Don Giovanni in stile “Basta che respiri”. Poco importa se a breve convolerà a nozze con la fidanzata Marcella “caschetto che non perdona”, Armando si innamorerà perdutamente di Betty.
Nonostante varie vicissitudini e una trasformazione della protagonista che manco il principe de La Bella e la Bestia, i due innamorati coroneranno il loro sentimento e sforneranno pure un pargolo.
La corona trash
La corona trash va questa volta a Patrizia Fernandez, migliore amica di Marcella e acerrima nemica di Betty. Snob, senza neuroni e sempre al verde, Patrizia incarna ogni singolo stereotipo legato alle bionde sulla faccia della terra.
La sigla
Questa volta non possiamo parlare di bruttezza, la sigla di Betty la Fea è infatti la cosa più bella che le vostre orecchie potranno mai ascoltare. Cantata con un ritmo che dopo 21 anni ancora non ho capito, dal sound che non si comprende (samba? Flamenco? Robe a caso?) ma con un testo che incanterebbe tutti. Morricone per piacere, fatti da parte!
Voto: 7, come i membri della banda delle racchie.
Se volete una telenovela bella, che faccia ridere e con i tipici tratti delle telenovelas, Betty la Fea è ciò che dovete guardare. Mi spingo anche a definirla come un Signore degli Anelli delle telenovelas brutte, visto che ha praticamente gettato le basi del genere proprio come il libro di Tolkien ha gettato le basi del fantasy.
Non perdetevi le prime due puntate di trashSeries: Ognuno per sè e Dio per tutti e Tutto il meglio del peggio.
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