Yestermorrow cerca di essere un platform artisticamente e tecnicamente ispirato, risultando fallimentare in gran parte delle premesse iniziali: scopriamo insieme, con questa nostra recensione, perché il titolo di Bitmap Galaxy poteva essere molto di più
Quando nel 2018 Celeste arrivò nel mercato videoludico, era ormai chiaro quanto l’industria indipendente fosse ormai matura e pronta ad affrontare gli scaffali di tutto il mondo. Il titolo di Matt Makes Games fu un fulmine a ciel sereno per gli amanti dei platform complessi, articolati, ma non per questo frustranti. La storia di Madeline ha colpito allo stesso modo chiunque abbia avuto la fortuna di seguirla: nel profondo, proprio in quell’angolo di cuore che non pensavate di avere. Celeste ha avuto un successo strepitoso, fra pubblico e critica, che l’ha portato anche a vincere il premio come miglior videogioco indie nei The Game Awards 2018.
Dallo stesso feeling di Celeste nasce anche Yestermorrow, discostandosene purtroppo, però, in modo preminente. Specialmente dal punto di vista della qualità effettiva finale. Yestermorrow nasce dalle mani di Bitmap Galaxy ed è pubblicato da Blowfish Studios su PC, Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch e Google Stadia. La nostra prova è avvenuta (purtroppo) sulla console ibrida di Nintendo. Vi spieghiamo il perché, in ogni aspetto, il titolo di Bitmap Galaxy doveva necessariamente essere limato maggiormente, prima di essere dato in pasto al grande pubblico. Benvenuti nella recensione di Yestermorrow!
Celeste wannabe!
Il viaggio di Yui, la protagonista di Yestermorrow, inizia in modo davvero classico e poco originale. Il suo villaggio, la sera di una festa ricorrente, il Festival of Light, viene attaccato dalle Shadows. La bambina perde tutto: il suo villaggio, suo padre e la fiducia in se stessa. Yui è cresciuta, il mondo è sommerso dall’oscurità e dalla disperazione e la giovane donna scopre qualcosa di eccezionale: è in grado di viaggiare nel tempo. Inizierà così un viaggio difficile, non lunghissimo, ma decisamente carico di emozioni. La storia di Yui è semplice e parte da premesse banali, questo è certo, ma percorrerla insieme a lei donerà emozioni agrodolci lungo tutta la sua durata.
Il mondo di Yestermorrow è anche pieno di collezionabili che ne raccontano la lore del mondo di gioco. Il che sarebbe anche profondamente interessante, perché va a ricoprire sia gli anni mancanti al giocatore (quelli passati fra il disastro del Festival of Light e il “futuro” di Yui) sia l’intera storia dell’universo narrativo. Il problema è che sono veri e propri muri di testo che, vi assicuriamo, smetterete di leggere dopo averne trovati la prima decina. Non siamo a un livello narrativo tale da poter rendere interessante la lettura di ore di testi, suvvia. Snelliamo. Un punto in più per tutti gli animali che possiamo trovare sparsi nelle mappe e che Yui potrà accarezzare: cani, gatti, ce n’è per tutti.
Come usare male idee carine: parte 1 – Recensione Yestermorrow: una terribile occasione mancata
La capacità di Yui di viaggiare fra passato e futuro diventa inevitabilmente una meccanica di gameplay, che sbloccheremo nelle primissime ore di gioco. In determinati punti, infatti, potremo far saltare la ragazza avanti o indietro nel tempo, anche se nello stesso luogo. Questo le permetterà di attivare determinati interruttori, sbloccare aree e interagire in modo diverso con l’ambiente circostante a seconda del momento in cui si trova. Una meccanica decisamente interessante e su cui la produzione si incentra, ma che è stata implementata fin troppo basilarmente. Non viene quindi sfruttata a modo e, nel corso delle ore di gioco, sarà sempre e costantemente uguale. Niente guizzi creativi o di level design, quindi, solo un fare avanti e indietro per trovare cosa da fare e proseguire.
Un altro potere che Yui imparerà a padroneggiare è quello dell’Everlight, una luce che le garantirà, man mano che prosegue nella sua avventura, tantissime abilità diverse. Dallo sbloccare porte e piattaforme tramite l’uso di frammenti di luce speciali, all’utilizzare una bomba di luce per scacciare le Shadows e al fatidico doppio salto e così via. Una scelta stilistica che dà un buon senso di progressione, anche se alcune abilità sembrano arrivare davvero troppo tardi. E sì, parliamo proprio del doppio salto.
Eterno, incessante, noioso loop – Recensione Yestermorrow: una terribile occasione mancata
Yestermorrow sembra essere, nelle prime ore di gioco, un più che sufficiente platform game con qualche guizzo creativo qua e là. Proseguendo, però, vi accorgerete presto che tutto quello che farete sarà girare come trottole all’interno di mappe sempre diverse (anche se solo per colore e generale estetica), cercando di non morire per le decine di creature sparse sul terreno e in aria e alla ricerca di quel dannato bivio che avete saltato qualche metro prima.
In alcuni momenti, il senso di frustrazione raggiunge le stelle. Nelle primissime ore di gioco, ad esempio, anche il semplice uscire dall’acqua è tediato dall’inaccuratezza dei comandi del titolo. Buona, invece, la gestione delle bossfight: tutte diverse fra loro e basate sulle meccaniche fino ad allora sbloccate. Se non fosse che, anche in questo caso, i comandi vi faranno morire ancora e ancora. Sarebbe bastata qualche accortezza in più, qualche idea maggiormente sfruttata e un pizzico di tempo aggiuntivo alla produzione per farlo innalzare al di sopra della sufficienza. Arriviamo, però, al punto cruciale.
Houston, abbiamo un problema! – Recensione Yestermorrow: una terribile occasione mancata
Se non bastasse questo, infatti, la versione di Yestermorrow su Nintendo Switch è vessata da problemi tecnici talmente pesanti da rendere, molto spesso, quasi ingiocabile il titolo. Il frame rate raramente riesce ad attestarsi sui 30fps, con cali vertiginosi verso il basso in alcune situazioni che rendono Yestermorrow molto simile a un album di fotografie. Un deficit così grave che ci ha fatto, in diverse situazioni, sbagliare il tempismo per salti e rotolate. Per poi farci inevitabilmente morire e ricominciare al checkpoint, ovviamente.
Inoltre, è presente un glitch grafico ricorrente per il quale appariranno sullo schermo alcuni fasci di luce stroboscopici che l’episodio di Porygon dei Pokémon è nulla a confronto. Fate attenzione se avete problemi con questi tipi di effetti. Inizialmente avevamo pensato che fosse un qualcosa di unico in una determinata area iniziale, cosa che sarebbe anche stata accettabile visto il poco budget della produzione. La reiterazione dello stesso, però, ci fa dubitare del quality control della versione su Nintendo Switch di Yestermorrow. Non sappiamo se le stesse problematiche sono presente anche sulle altre piattaforme. Qui sotto una breve clip esplicativa del glitch grafico che vi sconsigliamo di guardare se avete problemi con effetti di luce stroboscopici.
Che peccato… – Recensione Yestermorrow: una terribile occasione mancata
Il tutto è un po’ un peccato, considerando che esteticamente parlando Yestermorrow è anche apprezzabile. La grafica non è esattamente in pixel art, anche se l’effetto finale è praticamente lo stesso. Le animazioni e gli effetti sono molto ben fatti. Il muoversi incessante dell’acqua e l’ondeggiare dei capelli di Yui ad ogni salto sottolineano l’amore con cui è stato creato il titolo. Anche la soundtrack è di buona fattura e accompagna bene ogni scena, sebbene alcune tracce siano eccessivamente riproposte. Un vero peccato.
Un peccato perché il potenziale c’è, eccome. Basti guardare i picchi di difficoltà raggiungi dai vari Trial disposti in giro per le mappe, che se portati a termine vi garantiranno frammenti di cuore per aumentare la vostra salute massima. Le idee e il cuore nel produrre c’erano e speriamo che Bitmap Galaxy prenda spunto da questo inciampo e faccia di meglio per il futuro.
In conclusione… un’occasione sprecata!
Yestermorrow è, a tutti gli effetti, un’opera incompiuta. Le buone idee di base ci sono, seppur non siano poi così innovative, ma sembrano essere state prese e messe lì a fermentare da sole. Sarebbe bastato più tempo e più lavoro per farle crescere e sviluppare in modo sicuramente non eccelso, ma più che discreto. Peccato perché a livello estetico ci siamo: il mondo è pieno di colori (caldi o freddi a seconda se ci troviamo nel passato o nel futuro), le animazioni sono dettagliate e graficamente parlando il titolo è gradevole. I terribili difetti tecnici, però, ne minano sia la resa estetica sia quella puramente di gameplay rendendo Yestermorrow semplicemente frustrante.
Punti a favore
- Storia semplice, ma interessante
- Artisticamente accattivante
- L'idea del viaggio nel tempo non è malvagia
- Potete accarezzare i cani
Punti a sfavore
- Problemi tecnici invalidanti
- Glitch grafici osceni
- Comandi imprecisi
- In definitiva: frustrante
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