Il mercato dei giochi indie è in continua espansione. Andiamo ad analizzare in questa recensione Songbird Symphony
Ogni giorno il mercato videoludico ci regala titoli più o meno promettenti, soprattutto per quanto riguarda quello dei videogiochi indie. Fra questi a volte si trovano vere e proprie perle come Hollow Knight e Ori and the Blind Forest. La domanda sorge spontanea allora. Dove si collocherà questo nuovo videogioco ideato e sviluppato dal team di Joysteak Studios? Iniziamo la recensione di Songbird Symphony e scopriamolo insieme!
Buona storia e gameplay particolare – Recensione Songbird Symphony
Nel gioco vestiremo i panni di Birb, un piccolo pulcino che vive con il suo zio Pea, un pavone. Un giorno, accortosi che gli altri lo deridevano e vedendo che non somigliava al suo tanto amato parente, Birb decide di recarsi dal Gufo, l’animale più saggio. Qui inizia il suo viaggio all’interno del mondo in cui vive alla ricerca delle 6 note che gli permetteranno di scoprire la sua vera identità. Il viaggio non sarà facile, ma grazie alla compagnia del piccolo Egbert riusciremo a superare alcune zone che altrimenti sarebbero impossibili da affrontare.
Diamo un occhio al gameplay
Sviluppato da Joysteak Studios e rilasciato da PQube Games, Songbird Symphony si propone come un indie alternativo. Contrariamente alla tendenza attuale che vede un aumento della violenza nei videogiochi (vi rimando al nostro speciale cliccando qui), questo titolo rema controcorrente e si posiziona in quella fascia ormai sempre più esigua di videogiochi non violenti.
Creato come un platform in 2D, all’interno del titolo troveremo elementi di puzzle game che ci metteranno alla prova lungo il nostro cammino. Il mondo esplorato da Birb (il pulcino protagonista della storia) non sarà vastissimo, ma ci permetterà di visitare scenari diversi. Ogni luogo avrà un’ambientazione ben particolare e sarà caratterizzato da una famiglia di uccelli ben precisa. Cuore pulsante del videogioco ed elemento collante fra i vari scenari sarà la musica.
Come accennato precedentemente in questa recensione di Songbird Symphony, il nostro pulcino partirà per apprendere le altre note che gli permetteranno di scoprire il suo passato. Nel mondo nulla lo potrà ferire. Le uniche battaglie che intraprenderemo saranno quelle con i boss del luogo. Questi scontri tuttavia saranno molto particolari e si combatteranno a suon di musica. Proprio come nei giochi in stile Guitar Hero, dovrete premere il pulsante relativo della nota al momento giusto, cercando di ottenere un punteggio quanto più alto possibile. Tuttavia, sbagliare quasi tutte le note non comporterà nessuna penalità anzi, vi permetterà comunque di proseguire la vostra avventura.
Analizziamo il comparto tecnico – Recensione Songbird Symphony
La grafica non è sicuramente all’altezza di quella di altri indie. A schermo troveremo infatti solo gli elementi principali realizzati con texture poco curate. Lo sfondo nelle aree aperte risulterà sfocato cercando di dare un senso di profondità con gli elementi in primo piano. I movimenti dei personaggi tuttavia risultano curati e ben gestiti, soprattutto nei dialoghi dove, a seconda della loro azione durante una determinata nuvoletta di dialogo, si può capire il tono che gli sviluppatori hanno voluto dare.
Discorso a parte in questa recensione di Songbird Symphony va fatto per l’audio. Esso risulta essere molto povero e gli unici suoni che sentiremo sono quelli derivanti dalle varie musiche di sottofondo. A lungo andare, alcune di esse risulteranno essere ripetitive, creando anche un certo fastidio in noi giocatori. Molto ben curate risultano essere invece quelle dei vari boss, con parti in karaoke ben strutturate che ci permetteranno anche di cantare le varie canzoni. Se da questo punto di vista le bossfight risultano essere ben curate, il problema lo si ha durante l’esecuzione delle varie note.
Questo lato dei “combattimenti” infatti risulta essere poco curato, almeno per quanto riguarda la versione PlayStation 4. Non sarà facile distinguere il bottone giusto da premere durante le esecuzioni quando le indicazioni saranno in movimento. Il problema principale però è dovuto alla velocità di esecuzione di alcuni pezzi, specialmente quelli composti da tutte o quasi le note. Le sequenze infatti a volte saranno fin troppo veloci per essere eseguite alla perfezione con un solo dito. Cosa ben diversa invece risulta ovviamente da PC in quanto potremo usare più dita contemporaneamente.
Conclusioni finali – Recensione Songbird Symphony
Siamo ormai giunti alla fine di questa recensione di Songbird Symphony ed e arrivato il momento di tirare un po’ le somme. Sebbene questo titolo si presenti inferiore graficamente rispetto ad altri suoi simili, la storia avvincente che vivrà il nostro piccolo Birb (simile a quella del brutto anatroccolo per alcuni versi) e le innovative bossfight rendono questo titolo veramente particolare. Un’avventura che scorre fluida sullo schermo (salvo qualche piccolo bug) e che riuscirà a tenerci incollati allo schermo per circa 5-6 ore (tempo di completamento del 100%). A queste si aggiunge l’alta probabilità di rigiocare le varie sfide per migliorare sempre le nostre statistiche.
Questo videogioco si presenta quindi come un titolo adatto a tutta la famiglia, soprattutto per i più piccoli. Tuttavia, l’assenza della lingua italiana potrebbe essere un problema per i molti che non parlano altre lingue. La presenza di un inglese molto basilare fortunatamente ci viene in soccorso, rendendoci il compito molto più semplice. La presenza dei piccoli rompicapo che andremo ad affrontare renderà il gioco più longevo e sicuramente molto più divertente.
Per questa recensione di Songbird Symphony è ormai tutto. Ricordiamo che il gioco è disponibile per PlayStation 4, Nintendo Switch e PC. Per non perdervi ulteriori recensioni e news sul mondo videoludico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Gioco per tutta la famiglia...
- Livello di difficoltà crescente
- Ottimo mix di generi
Punti a sfavore
- ...assenza dell'italiano
- Combinazioni impossibili da fare con il pad
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