Scopriamo insieme, in questa veloce recensione, se il porting di Dragon Ball Z Kakarot su Nintendo Switch è valevole di un primo o secondo acquisto: bentornati, guerrieri Z!
Per quel che riguarda i tie-in in salsa anime, Bandai Namco è sicuramente l’azienda portabandiera. A partire da Jump Force, per passare a My Hero One’s Justice e per arrivare, infine, alla copertura completa del franchise di Dragon Ball con titoli, prettamente picchiaduro bi o tridimensionali, sempre di discreta qualità. Dragon Ball Xenoverse 2, Dragon Ball FighterZ e, discostandosi un po’ dai classici stilemi targati Bandai, Dragon Ball Z Kakarot, un action-rpg ibrido che va a ricalcare più fedelmente degli altri titoli le gesta originali dei guerrieri Z.
Il titolo è uscito originariamente nel gennaio 2020 su PC e Console, ma solo recentemente è arrivato su Nintendo Switch. Inclusi nell’offerta del porting, ci sono anche i due DLC che compongono il pacchetto “A New Power Awakens Set”, comprendente i due contenuti aggiuntivi (questi di qualità discutibile) che narrano i film “La Battaglia degli Dei” e “La Resurrezione di F”. Abbiamo avuto la possibilità di provarlo grazie a Bandai Namco, e vi diamo quindi il nostro benvenuto nella recensione di Dragon Ball Z Kakarot nella sua versione per Nintendo Switch!
CHA-LA HEAD-CHA-LA!
Vi abbiamo già parlato del gioco con una recensione dedicata alla versione PC alla sua uscita lo scorso anno, e la trovate cliccando qui. Non vogliamo quindi soffermarci troppo sul “cosa” è Dragon Ball Z Kakarot, ma qualcosina bisognerà pur riprendere se vogliamo avviare questa, di recensione. Il gioco è un action-rpg piuttosto semplice, forse troppo, nelle sue meccaniche, ma che risulta in esse piuttosto fluido e molto più accessibile rispetto ad altri picchiaduro 3D del franchise. I combattimenti avranno luogo in spazi 3D contro uno o più avversari e vi metteranno a disposizione l’arsenale di abilità e tecniche tipiche del guerriero Z che starete impersonando.
Tramite combinazioni di attacchi semplici e abilità speciali (che consumano ovviamente Aura, i fan del franchise lo sapranno sicuramente) le varie battaglie scivolano via molto velocemente e sarà veramente difficile morire. Una novità della versione per Nintendo Switch è l’introduzione, tanto sperata dagli appassionati, del selezionatore di difficoltà che vi permetterà di aumentarla o ridurla a piacimento. Al di fuori di quelli imposti dalla trama principale, tanti scontri prenderanno vita nelle decine e decine di secondarie che Dragon Ball Z Kakarot vi metterà davanti nel corso dell’avventura.
Burn, Dragon Soldier! | Recensione Dragon Ball Z Kakarot per Nintendo Switch
L’unico punto di scollamento fra la storia originale di Toriyama e il gioco sono proprio le sub-quest, che risultano infatti sotto tono e utili esclusivamente al livellamento e all’ottenimento di materiali e oggetti rari. E la seconda ed ultima novità della versione per Switch del gioco riguarda proprio l’aggiunta di due nuove sub-quest. Nulla più, nulla meno: per il resto il porting sull’ibrida Nintendo è praticamente identico all’originale. Proprio per questo motivo, vi rimandiamo alla recensione dello scorso anno per tutti i dettagli sul gameplay, narrazione e quant’altro.
L’obiettivo di Bandai Namco con questo titolo è solo uno: deliziare i fan. Il gioco è un action-rpg che ripercorre (piuttosto fedelmente) le avventure di Goku e dei guerrieri Z dall’arrivo di Radish fino alla sconfitta di Kid Bu, raccogliendo tutta la storia originale di Akira Toriyama in circa 30-35 ore di gioco (supererete le 50 se deciderete di fare completismo).
Solid State Scouter | Recensione Dragon Ball Z Kakarot per Nintendo Switch
Questo vuol dire che nel corso dell’avventura che ci rimetterà nei panni di Son Goku e di vari altri iconici combattenti, potremo esplorare ambientazioni iconiche come la Kame House o la torre di Karin, così come il serpentone che porta al pianeta di Re Kaio. Tutte ambientazioni riprodotte nei minimi particolari, sia nei (pochi) interni sia negli esterni, con un open world decisamente vasto e colorato, ma che ci continua a sembrare vuoto e ancor più spoglio su Nintendo Switch, che, come esploreremo più avanti, è dovuto scendere a compromessi.
La sensazione però è rimasta esattamente quella che abbiamo sperimentato un anno fa: nostalgia. Bandai Namco ha saputo sfruttare sapientemente il connubio generato dall’Unreal Engine 4 e dal Cel Shading utilizzato nelle cutscenes, che mostrano un character design davvero molto simile a quello originale del mangaka, rendendo Kakarot una vera e propria trasposizione coi fiocchi. La completezza del porting viene però a mancare a causa di una scelta che non abbiamo ben compreso, ovvero la mancata inclusione del DLC incentrato su Trunks. Considerando la scarsa qualità complessiva dei tre DLC e il costo del pacchetto completo, avremmo preferito avere fra le mani le avventure complete di Dragon Ball Z Kakarot, per renderlo ancor più accattivante.
Blue Wind of Hope | Recensione Dragon Ball Z Kakarot per Nintendo Switch
Passiamo ora al punto focale di questa recensione: come se la cava Dragon Ball Z Kakarot su Nintendo Switch? La risposta sintetica è “piuttosto bene”, ma su questo avevamo pochi dubbi. Abbiamo potuto vedere, nel corso degli ultimi anni, miracoli come The Witcher 3 girare fin troppo agilmente sul piccolo hardware dell’ibrida Nintendo, quindi ci siamo approcciati al titolo consapevoli che non sarebbe stato poi così malvagio. Certo, Bandai Namco è dovuta scendere ad un certo grado di compromesso, diminuendo di molto il livello dei dettagli.
La risoluzione un tantino troppo bassa, specialmente in dock, e un filtro anti-aliasing che non riesce a coprire poi così bene le imperfezioni dei modelli poligonali dei personaggi, rendono il gioco sicuramente meno “bello da vedere” rispetto alle controparti PC e console, ma questo era piuttosto ovvio. Ammettiamo che durante i combattimenti questi piccoli difetti diventano quasi impercettibili e aggiungiamoci che sul fronte Frame Rate il titolo è solidissimo sui 30fps, salvo qualche lieve calo nei momenti troppo concitati. Abbiamo inoltre notato qualche lieve e stranissimo calo durante qualche cutscene, ma niente che possa inficiare la fruizione del titolo.
We Gotta Power | Recensione Dragon Ball Z Kakarot per Nintendo Switch
Presente anche un fastidioso pop-up degli elementi a schermo durante le fasi di esplorazione dell’open world. Considerando che il livello di dettaglio è drammaticamente sceso, il fatto che i pochi elementi a schermo appaiano a pochi metri di distanza, specialmente in modalità portatile, è un qualcosa che avremmo voluto più rifinito e meno, per l’appunto, fastidioso.
Per il resto, Dragon Ball Z Kakarot si porta dietro la colonna sonora originale e rimasterizzata delle iconiche tracce dell’anime di Dragon Ball Z, un’altra strizzata d’occhio ai fan della serie originale che sicuramente potranno apprezzare anche la possibilità di selezionare il background della loro avventura dall’apposito menu. Disponibili i doppiaggi in inglese e giapponese, entrambi piuttosto buoni, e l’ottima localizzazione dei testi in italiano.
Saiyans Arrive!!
In definitiva e per chiudere questa recensione, Dragon Ball Z Kakarot su Nintendo Switch si comporta più che discretamente, seppur con qualche compromesso tecnico che possiamo tranquillamente accettare. L’avventura di Son Goku e dei guerrieri Z sull’ibrida Nintendo è gradevole, solida e piena di contenuto, seppur praticamente identica a quella uscita un anno fa, se non per qualche piccola aggiunta. Peccato per la mancata e ingiustificata aggiunta del DLC dedicato a Trunks, che rende il prodotto incompleto e mozzato. Per il resto, se non avete giocato Kakarot sulle altre piattaforme e siete fan del franchise, non avete più scuse.
Dragon Ball Z Kakarot è disponibile su PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch. Che cosa ne pensate del titolo di Bandai Namco? Scrivetecelo qua sotto nei commenti, noi continueremo a tenervi aggiornati con tutte le news a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming!
Punti a favore
- Un buon porting su un hardware piccolo come Switch
- Compromessi tecnici più che accettabili
- Le epiche avventure dei Guerrieri Z a portata di mano!
Punti a sfavore
- Pop-up fastidiosissimo
- Mancanza del DLC di Trunks a completare l'offerta
- Qualità e quantità dei dettagli decisamente inferiore
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