Le nuove GPU Intel Ponte Vecchio potrebbero essere davvero realizzate dalla concorrente TSMC, che sembra essere una passo avanti in termini di sviluppo del processo produttivo. Questo sembra trasparire da alcune indiscrezioni diffuse nelle ultime ore
Da tempo ormai Intel sembra avere difficoltà a produrre i proprio chip in casa: non riesce a soddisfare la domanda ed inoltre non sembra essere in grado si sviluppare i nuovi processi produttivi nei tempi prestabiliti. Insomma, dopo il passaggio ai 14 nm la macchina di Intel non è più stata in grado di star dietro alla folle corsa ai nanometri dei concorrenti. Sarà quindi possibile che l’azienda di Santa Clara scardini una tradizione decennale per portare la produzione delle GPU Intel Ponte Vecchio in terra taiwanese?
Un importante report di DigiTimes e diffuso poi da wccftech è trapelato e afferma che le GPU Intel Ponte Vecchio saranno prodotte presso le fonderie di TSMC ad un prezzo ragionevole. La fuga di notizie è originariamente partita da un articolo DigiTimes a pagamento, ma è stata successivamente confermata da altre fonti come il China Times. Sarebbe un avvenimento storico nel mondo dei semiconduttori perché Intel da sempre ha mantenuto la sua indipendenza nella produzione di chip e probabilmente è l’unica delle grandi aziende tecnologiche ancora a possedere delle fonderie proprietarie. Ma la corsa al rimpicciolimento dei transistor è sempre più impervia e la domanda di chip è in costante crescita. A quanto pare Intel non riesce a stare al passo e dovrà necessariamente affidarsi a chi di stampare il silicio ne ha fatto uno stile di vita, come TSMC. E forse in futuro non solo le GPU Intel Ponte Vecchio, ma anche le CPU potrebbero venir prodotte oltreoceano.
GPU Intel Ponte Vecchio: dopo il ritardo dei 10 nm non si può più sbagliare
Bisogna precisare però che il processo a 10 nm di Intel è in realtà migliore del processo a 7 nm di TSMC (in termini di numero di transitor per millimetro quadrato, MTr / mm2) ed è approssimativamente paragonabile al processo a 6 nm di TSMC. Ciò significa che i prodotti fabbricati con il processo a 6 nm di TSMC (che in realtà non è altro che una declinazione ottimizzata e a basso costo dei 7 nm) avranno all’incirca la stessa densità di transistor dei chip a 10 nm di Intel. I 7 nm di Intel che l’azienda sembra ancora non riuscire a padroneggiare avrebbero potuto garantire un numero molto più elevato di transistor nel die, ma purtroppo non saranno pronti nel breve periodo. Il sito wfcctech riporta una parte dell’inchiesta originale di DigiTimes:
Vale la pena notare che, secondo fonti del settore dei semiconduttori, il volume della GPU Intel affidata in outsourcing a TSMC nel 2021 [ovvero Ponte Vecchio] non è elevato e dovrebbe utilizzare il processo a 6 nm a basso costo. Per quanto riguarda le CPU, sono attualmente in corso piani di cooperazione sui nodi 5 nm e 3 nm.
Nel complesso, sebbene TSMC abbia fatto ulteriori progressi nel garantire gli ordini di outsourcing della fonderia di Intel, un volume considerevole verrà garantito solo nella seconda metà del 2022 e riguarderà principalmente le CPU. Per quanto riguarda le GPU da introdurre nel 2021, se non sono in grado di competere e contro NVIDIA e AMD, Intel potrebbe ancora una volta ritirarsi dal mercato, nel qual caso non ci sono ordini di cui parlare.
Come si evince, anche le CPU della casa di Santa Clara – sebbene siano informazioni lungi dall’essere ufficiali – andrebbero a beneficiare dei processi a 5 nm e 3 nm di TSMC. Intere produzione di chip Intel potrebbero essere dirottate nelle fabbriche del colosso taiwanese per garantire la coerenza all’interno dei dispositivi.
Queste indiscrezioni sono confermate anche da Chinatimes. La pubblicazione cinese ha confermato che il processo a 6 nm di TSMC aveva ricevuto da Intel ordini per un valore di 180.000 wafer che probabilmente verranno utilizzati per produrre Ponte Vecchio su un nodo di produzione che è approssimativamente uguale in termini di densità di transistor al processo a 10 nm di Intel. Il rapporto menziona inoltre che AMD e Intel gareggeranno per accaparrarsi una buona fetta di produzione di wafer taiwanesi, mentre tentano di mettersi in buona luce per i gli ordini da evadere il prossimo anno. Vediamo un breve estratto dalla fonte cinese:
I produttori di processori per computer Intel e AMD si batteranno per la capacità di processo di generazione di 7 nanometri di TSMC l’anno prossimo. La società (Intel) ha raggiunto un accordo con il leader della fonderia TSMC per utilizzare la versione ottimizzata a 7 nm di TSMC del suo processo a 6 nm per la produzione di massa di processori o chip grafici a partire dal prossimo anno.
Nella seconda metà di quest’anno, TSMC ha iniziato a convertire parte della sua capacità di 7 nm in 6 nm, e entrerà in produzione in serie entro la fine di quest’anno. Il mercato si aspettava che TSMC ricevesse meno ordini da Huawei e Hess, con conseguente carenza di capacità per il processo a 7 nm di TSMC il prossimo anno. Tuttavia, con Intel che confermerà di esternalizzare e prenotare capacità a 6 nm l’anno prossimo e Supermicro espanderà gli ordini per coprire la maggior parte della sua capacità 7/7 + nm, i processi avanzati di TSMC rimarranno a piena capacità nella prima metà del prossimo anno, con un conseguente rallentamento primo trimestre di attività.
Il volume di transistor a 10 nm di Intel (MTr / mm2) è leggermente migliore rispetto a 7 nm di TSMC e paragonabile a 6 nm di TSMC, secondo le fonti del settore delle apparecchiature, e nella seconda metà dell’anno le due società inizieranno a lavorare insieme per riprogettare i fotomi su alcuni Intel Processori a 10 nm o chip grafici per conformarsi ai processi TSMC.
Intel ha raggiunto un accordo con TSMC e ha ordinato 180.000 wafer della capacità di produzione a 6 nanometri di TSMC per il prossimo anno, ha affermato la società.
Questo potrebbe anche spiegare i rumor riguardo un possibile passaggio di NVIDIA al processo ad 8 nm di Samsung per le sue future GPU, dato che le fonderie di TSMC sono sempre più affollate.
Nelle ultime due righe vediamo le commesse di Intel per TSMC, comparate con le corrispondenti AMD
Di certo possiamo affermare una cosa: l’azienda taiwanese si è affermata come un punto di riferimento globale per i produttori di semiconduttori di tutto il mondo, riuscendo a portare all’interno delle sue linee produttive commesse miliardarie. Questa tuttavia potrebbe non essere una buonissima notizia dato che il calo di produttività e il monopolismo potrebbe portare ad un aumento dei prezzi accompagnato da un calo della qualità dei chip. Forse sperare in una ripresa di Intel potrebbe essere la cosa migliore. Dalla sezione hardware è tutto! Continuate a seguirci per altre news, recensioni e molto altro!
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