L‘ormai famoso software ClockTuner for Ryzen, arrivato alla versione 2.0, permetterĂ ora di ottimizzare le CPU Ryzen 5000
Il famoso software ClockTuner for Ryzen sviluppato dall’utente 1usmus, nickname di Yuri Bubliy, non smette di migliorarsi, l’ultima versione aggiornata dallo sviluppatore aggiunge la possibilitĂ di ottimizzare il comportamento delle CPU Ryzen 5000 di AMD, ottenendo maggiori prestazioni a fronte di consumi contenuti.
Scopriamo allora le novità della versione 2.0, e del supporto alle CPU Zen 3, come; 5600X, 5800X, 5900X e 5950X.
ClockTuner for Ryzen 2.0 ora può ottimizzare i Ryzen 5000
ClockTuner for Ryzen, di cui vi avevamo parlato in questa news, permette di ottimizzare il comportamento delle CPU AMD, riuscendo ad ottimizzare le prestazioni, portandole ad essere anche maggiori rispetto a quelle di fabbrica, senza gravare su consumi e temperature.Â
Il supporto per Ryzen 3000 era giĂ presente da tempo, ma lo sviluppo per i nuovi processori ha richiesto piĂą tempo per via di diverse ragioni. Prima fra tutti, l’architettura Zen 3 è piĂą complessa rispetto a quelle passate, dunque si è dovuto lavorare su processi come l’ottimizzazione della curva di frequenza, ovvero Curve Optimizer. Che per chi non lo sapesse, trattasi di un’ottimizzazione che AMD ha realizzato per agire sulle tensioni, in modo da veicolare la giusta alimentazione in base alle condizioni specifiche di utilizzo. Quando possibile, applicando un undervolt, quando necessario, un incremento delle frequenze. Yuri Bubliy ha dunque dovuto integrare queste funzioni nel suo software, per permettere allo stesso di comunicare al meglio con la CPU da ottimizzare. Cercando di sfruttare il sistema Curve Optimizer giĂ presente, ma con cautela e sicurezza.
Viene rinnovata anche l’interfaccia con la versione 2.0. A prima vista possiamo notare una nuova funzionalitĂ , CTR HYBRID OC. Si tratta di un sistema che agisce sulle operazioni single-thread e multi-thread, ottimizzando la CPU in base a tre profili. Tutti i profili, variano in base al tipo di utilizzo dell’utente. Vediamoli nel dettaglio
Profilo P1
Pensato principalmente per carichi multi-thread impegnativi, cerca di ottimizzare tutti i singoli core per lavorare su di un profilo che possa garantire le massime prestazioni nelle condizioni piĂą difficili. Utile per il lavoro produttivo e software professionali.
Profilo P2Â
Al contrario del profilo P1, questo cerca di lavorare ottimizzando i carichi single-thread, dunque per intervenire nelle situazioni in cui uno, o piĂą core, nel CCX raggiungono un carico considerato “parziale” all’interno dei parametri d’uso minimo e massimo del CCX. Dunque come potete immaginare si tratta di un profilo utile soprattutto per applicazioni che usano pochi thread, come i videogiochi.
Profilo P0
Quest’ultimo profilo, che agisce sul boost standard della CPU AMD, ottimizzando il lavoro che giĂ i processori Ryzen attuano in fase di incremento delle frequenze. Per riportare le parole di 1usmus;Â
Se il carico sul processore è inferiore rispetto all’uso del CCX, il profilo P1 minimo o il P2 verranno disattivati per offrire il massimo risparmio energetico o le prestazioni single-thread piĂą alte. Se l’uso minimo del CCX è pari a 0, il processore non passerĂ mai nello stato P0.Â
Sul portale videocardz, Yuri Bubily ha rilasciato una spiegazione con tanto di dati tecnici, ed una slide rappresentativa.
In questa immagine, la frequenza di boost standard è rappresentata in rosso relativamente al numero dei core usati. In questa immagine, si vedono i profili P1 e P2 che ho ottenuto durante lo sviluppo. Sono riuscito a guadagnare 200 MHz con un carico su tutti i thread, mentre per 6 thread ho ottenuto circa 200 MHz con lo stesso consumo energetico. Le prestazioni reali di Cinebench R20 sono passate da 4289 a 4616 (+8%) per 12 thread e da 2842 a 3144 (+10%) per 6 thread, lasciando invariate le prestazioni single-thread
Se volete continuare a conoscere le ultime novità dal mondo hardware continuate a seguirci. Un saluto da tuttoteK.
Lascia un commento