Scopriamo insieme questo nuovo titolo di Volition. Su Agents of Mayhem, erede spirituale di Saints Row, abbiamo molte aspettative. Sarà in grado di soddisfarle?
Non tutte le ciambelle escono con il buco
Tutti i Saints Row si sono caratterizzati per trame bizzarre al limite dell’impossibile, con eventi e storie improbabili. E anche stavolta l’idea è quella di proporre una trama stravagante che sfiora l’irrealismo: un’agenzia anti crimine che deve lottare contro un’associazione di “pazzi”, pronti a tutto pur di alterare la realtà a loro piacimento.
Tutto suona molto bene per la musica della serie, però l’idea non risulta poi così coinvolgente. Questo principalmente a causa del fatto che non vi è un vero e proprio protagonista.
In Agents of Mayhem, infatti,  il giocatore impersona tutta l’agenzia e ha a sua disposizione un gran numero di agenti. Certamente questo offre una gran varietà nel gameplay (ne parleremo dopo), ma a quale prezzo? Nessuno dei personaggi “buoni” è particolarmente carismatico e non ci si identifica con alcuno di essi, soprattutto perché ogni volta impersoneremo una squadra da 3 agenti e non un singolo. Insomma, non saremo più il boss figo di turno.
Chi invece ha carisma sono i cattivi. Peccato che spesso, però, prendono delle decisioni del tutto nonsense, le quali contribuiscono in gran parte al loro fallimento finale e quindi alla vittoria scontata del giocatore.
Peccato davvero, impersonare i Mayhem in una lotta estenuante contro i Legion, pareva una cosa estremamente coinvolgente. Un’intera agenzia in nostra mano e tanti personaggi, tutto molto accattivante. Ma diciamocelo, senza un leader carismatico la formula dei Saints non funziona.
Il leader lo hanno i cattivi (e già il solo nome sprizza carisma da ogni dove), perché non possono averlo i buoni? Lottiamo contro la perfetta impersonificazione del male, contro un leader spietato che non esita a bacchettare i suoi sottoposti. E noi? Noi non siamo altro che un’accozzaglia di persone con varie devianze mal assortite.
Sono interessanti le micro trame sulla vita e storia dei vari agenti, peccato che nessuna di esse sia approfondita e alcune sfocino nella banalità . Va bene giocare sugli stereotipi (tipico della formula Saints), ma va male farlo in modo ripetitivo come in questo caso.
Il mondo di gioco poi non offre nulla di particolarmente intrigante: un comune open word discretamente costruito, questo è quanto traspare. Un po’ deludente per un titolo il cui universo deriva da uno dei finali di Gat out of Hell. Insomma, ci aspettavamo tanto e, almeno sulla trama e ambientazione (punto divertente dei vari titoli di Volition), siamo rimasti molto delusi.
Le ambientazioni di Agents of Mayhem sono ben realizzate, ma risultano fine a sé stesse
In Saints Row le mappe erano sempre molto estese e ben costruite; il giocatore aveva modo di muoversi e sentirsi libero, totalmente. Il mondo di gioco appariva quindi estremamente coinvolgente e ben costruito e, in ogni titolo della serie, vi erano peculiarità e segreti molto interessanti.Â
In Agents of Mayhem tutto ruota troppo attorno all’hub di gioco e la città di Seoul, seppur ottimamente costruita, appare come un mero contorno, un “contenitore” di quest principali e secondarie. Certo, l’ambientazione futuristica fa la sua bella figura, ma fine a se stessa. Il mondo è davvero ben realizzato ma il giocatore tende a passarci poco tempo: lo percorre non per esplorare ma per svolgere le varie missioni. Per cui, tutto il lavoro svolto sull’ambientazione si perde e passa in secondo piano.
La qualità del motore grafico è buona, ma non scala bene su tutte le configurazioni
Il motore grafico del gioco invece ha prestazioni altalenanti. Restituisce, al massimo del dettaglio, un’incredibile qualità . Non vi è nulla che non sembri uscire fuori dallo schermo, ma risulta essere legnoso. Il frame-rate con configurazioni top resta costante ma, abbassando i dettagli (anche al minimo), il guadagno di FPS non risulta così evidente, anche al costo di perdere tutta la bellezza del gioco.
Manca poi, ma non è il solo titolo carente in ciò, un opzione per modificare la FOV e quindi ridurre al minimo le problematiche per i giocatori che soffrono di motion sickness. Sarebbe stato un ottimo valore aggiunto per un titolo che di per sè risulta molto frenetico e quindi potenzialmente causa di tale disturbo.
Discreto il comparto sonoro. Agents of Mayhem non brilla, ma nemmeno delude su questo punto di vista. Segnaliamo in ogni caso che il gioco risulta stabile su ogni configurazione (in grado di farlo girare, ovvio) e fin dal principio non presenta crash o altri problemi fastidiosi; quindi niente mega patch o altro. In un mondo di aggiornamenti al day one, questo è un dato lodevole: il prodotto funziona già bene out of the box.
In base al nostro stile di gioco potremo organizzare al meglio la nostra squadra
Agents of Mayhem punta proprio sul gameplay per differenziarsi dai precedenti capitoli della saga. Fino ad ora eravamo stati abituati ad avere un protagonista carismatico che potevamo personalizzare e rendere nostro, grazie alle varie armi equipaggiabili e ai vari abbigliamenti/potenziamenti.
Questo è totalmente differente in Agents of Mayhem. Abbiamo a disposizione vari agenti, che possiamo potenziare man mano avanzando nel gioco presso l’hub principale. Ogni agente però avrà un set proprio di armi e abilità , quindi starà al giocatore scegliere il gruppo di agenti adatti al proprio stile di gioco. Le armi di ogni agente sono varie, e sono spesso legate alle sue peculiarità e carattere.Â
Gli agenti, mano a mano che vengono utilizzati, aumentano di livello sbloccando danni aggiuntivi, abilità skin e potenziamenti/abilità . Queste possono essere usate per personalizzare il singolo agente.
Durante le missioni avremo sempre una squadra di 3 agenti, ognuno con una barra della vitalità , uno scudo e la barra “Mayhem“. Le prime due funzionano come in ogni fps: lo scudo si scarica se colpiti e si ricarica mentre ci si ripara. La vitalità scende se veniamo colpiti mentre lo scudo è scarico. Se la vitalità scende a zero il personaggio non è più giocabile in quella missione, a meno di trovare un simbolo di Mayhem che ricarica le sue statistiche. Quando un  personaggio ha la vitalità al minimo lo possiamo cambiare con uno degli altri due e, mentre non è in uso, la vitalità del personaggio danneggiato si ripristina. Infine, la barra viola di Mayhem consente, una volta caricata, di utilizzare un’abilità del personaggio.Â
Il gameplay è il punto forte di Agents of Mayhem, ma l’esperienza di gioco risulta comunque rovinata da alcune pecche
La barra varia da personaggio a personaggio e può essere adatta a particolari missioni/nemici. Proprio sulle missioni ci sono due difetti da segnalare. La prima, e più grave, riguarda il fatto che una volta arrivati al check point, in caso di necessità di interrompere il gioco, questa dovrà essere iniziata nuovamente da capo. Seconda carenza, non è possibile fare solo le quest principali, ma si devono obbligatoriamente completare delle queste secondarie per poter avanzare nel gioco. Inoltre è presente la modalità di conquista globale, dove è possibile lottare per controllare anche altre regioni del mondo. Si può anche potenziare l’agenzia in classico stile Saints. Il gameplay è fondamentalmente la parte migliore del gioco, peccato solo per la longevità e la ripetitività di alcune meccaniche e azioni: ad esempio, i vari boss si sconfiggono con dinamiche praticamente identiche.
Agents of Mayhem, tutto molto interessante ma…
Agents of Mayhem è un titolo sicuramente interessante da giocare, che però non brilla in nulla. Ha molto da offrire, ma spesso viene associato ai suoi predecessori spirituali e tale accostamento gli fa perdere molti punti che in realtà non meriterebbe di perdere. Le pecche principali sono la trama poco consistente e di conseguenza le quest ripetitive, ma il resto è promosso.
Consigliato sicuramente a chi cerca un FPS leggero, da giocare senza troppo impegno.
Punti a favore
- Grafica eccellente
- Stabile e senza problemi di frame-rate
- Gameplay singolare
Punti a sfavore
- Trama inconsistente
- Mancanza di un vero protagonista
- Poco longevo e ripetitivo
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