La vita invisibile di Eurídice Gusmão premiato al Festival di Cannes vedrà il suo regista Karim Aïnouz sbarcare al Festival di Venezia. Vedremo il film nelle sale a partire dal 12 settembre
La Vita Invisibile di Eurídice Gusmão tratto dall’omonimo romanzo di Martha Batalha, ha ricevuto al 72° Festival di Cannes – Premio Miglior Film Un Certain Regard ed è stato Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI. Il regista Karim Aïnouz sarà presidente della giuria del progetto 28 Times Cinema, che assegnerà il GdA Director’s Award per il sesto anno consecutivo durante la 76esima edizione del Festival Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La vita invisibile di Eurídice Gusmão, sinossi e trailer
Con Carol Duarte, Julia Stockler, Gregorio Duvivier, Fernanda Montenegro, Barbara Santos diretto da Karim Aïnouz arriverà nelle sale italiane il 12 settembre, distribuito da Officine UBU.
La pellicola è un adattamento del romanzo omonimo di Martha Batalha. L’accoglienza della critica è stata notevole dato che già al Festival di Cannes 2019 ha vinto il Premio Miglior Film nella sezione Un Certain Regard assegnato dalla regista di “Cafarnao” Nadine Labaki.
In occasione dell’uscita in sala de “La vita invisibile di Eurídice Gusmão” sarà disponibile nelle librerie da settembre. Una nuova edizione del romanzo edita in contemporanea alla nuova opera della medesima autrice Il castello di Ipanema.
Due sorelle complementari e molto legate che finiranno per essere allontanate dal destino e dalla società patriarcale di Rio de Janeiro negli anni ’50. Guida ed Eurídice vivranno entrambe un percorso di emancipazione che le porterà a lottare per realizzare i propri sogni senza mai abbandonare la speranza di potersi ricongiungere.
Il regista ha dichiarato
Ero intenzionato a raccontare una storia di solidarietà, una vicenda umana che sottolineasse una forza tanto più grande nel restare insieme di quanto non si affievolisca nel ritrovarsi da soli, indipendentemente dalle diverse specificità di ciascuno. Con “La vita invisibile di Eurídice Gusmão”, ho immaginato un film dai colori molto saturi, con l’obbiettivo sempre vicino ai personaggi, tanto da palpitare con loro. Ho immaginato un’opera gravida di sensualità, musica, dramma, lacrime, sudore e mascara, ma anche un film che non nasconde crudeltà, violenza e sesso; un racconto che non ha paura di essere sentimentale, più grande della vita stessa – un film che battesse al ritmo dei cuori delle mie amate protagoniste: Guida ed Eurídice.
Rimanete collegati con noi di tuttoteK per le ultime novità dal Festival di Venezia 2019 e fateci sapere se andrete a vedere La vita invisibile di Eurídice Gusmão!
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