Scopriamo insieme, con questa prolissa recensione, se Disgaea 6: Defiance of Destiny è riuscito ad eguagliare e superare un prequel praticamente perfetto: l’avventura di Zed e Cerberus inizia
Inutile negarlo: l’apice massimo toccato dalla serie di Disgaea, sin dai tempi delle sue prime iterazioni su PlayStation 2, è indubbiamente Disgaea 5: Alliance of Vengeance. Un titolo che ha saputo amalgamare superbamente la più profonda complessità di gameplay mai raggiunta dalla serie alla sagacia e sfrontatezza della sceneggiatura, inserendo personaggi quantomeno indimenticabili. A distanza di ben sei anni dall’uscita del prequel (vi ricordiamo che il quinto capitolo è arrivato ai tempi anche su Nintendo Switch nella sua perfettamente riuscita Complete Edition) Nippon Ichi prova a superare se stessa con un nuovo capitolo del suo franchise più famoso.
Disgaea 6: Defiance of Destiny è arrivato a fine giugno in esclusiva Nintendo Switch in Europa, anche se in occidente è uscito anche su PlayStation 4, ed è stato anticipato da una generosa demo da cui abbiamo tratto le nostre prime impressioni, raccolte in un’anteprima. Non eravamo rimasti particolarmente stupiti dal ritorno di Disgaea, in quanto le due o tre orette passate in compagnia di Zed e Cerberus ci sono sembrate fin troppo inclinate con un occhio al passato. Scopriamo se le nostre impressioni su Disgaea 6: Defiance of Destiny sono state confermate dal gioco completo con questa nostra recensione!
Che coppia!
Zed e Cerberus sono, rispettivamente, uno zombie letteralmente senza cuore e un cagnolino di pezza dal nome altisonante. La narrativa di Disgaea 6 inizia, in realtà, dal suo finale. Zed si trova al cospetto dell’Overlord e, per una serie di (s)fortunati eventi, i due si mettono a chiacchierare sul come i nostri protagonisti siano riusciti a sconfiggere il Dio della Distruzione. Le vicende narrate sono quindi un lunghissimo flashback di circa 35 ore (per il completamento della sola main quest) dell’estenuante avventura di Zed, fatta di infinite morti e resurrezioni alla continua ricerca di un modo di sconfiggere il suo eterno rivale. Il motivo che spinge Zed lo scopriremo solo molto in là con lo svolgersi degli eventi, anche se è già stato anticipato da alcuni trailer e, comunque, si capisce abbastanza presto. Evitiamo di andare oltre, comunque, per lasciarvi il piacere di scoprirlo.
Il problema principale della sempre estrosa narrazione di Disgaea 6: Defiance of Destiny è uno: è lenta. La prolissità dei primi capitoli, che servono sì ad introdurci a meccaniche e personaggi, ma sono comunque troppo ridondanti, tedierà i videogiocatori più avvezzi al mondo di Disgaea e che sicuramente non avevano bisogno di un’introduzione così longeva. D’altro canto, ammettiamo che fosse comunque necessario presentare con calma i vari personaggi secondari, sebbene NIS lo abbia fatto con interazioni ed eventi praticamente tutti uguali fra loro, solamente ambientati in mondi diversi. Insomma, prolissa, lenta e troppo diluita: la narrativa di Disgaea 6 è ben lontana dal livello qualitativo del suo prequel.
Un cuore solido – Recensione Disgaea 6
A tenere tutto a galla, ovviamente, torna il gameplay, che è stato per l’occasione rimaneggiato in alcuni dettagli e reso decisamente più user friendly, lasciandolo però praticamente intatto rispetto alle iterazioni precedenti. I neofiti si troveranno davanti ad un JRPG strategico, in cui i personaggi combattenti vengono posti su una scacchiera e possono compiere numerose azioni. A differenza dei classici S-JRPG (la cui impronta è stata recentemente ripresa anche da Project Triangle Strategy), però, Disgaea permette di utilizzare qualsiasi pedina in qualsiasi ordine, non andandosi quindi a basare su statistiche come la Velocità. Una libertà ancora maggiore se consideriamo che le pedine non attaccheranno finché non concluderemo il turno o non daremo l’ordine “Execute”, rendendo ancora più gestibili gli scontri.
Tornano gli attacchi in combo con le altre pedine adiacenti e i contrattacchi, così come feature particolari come quelle di poter impilare i combattenti per superare fossi o raggiungere postazioni sopraelevate in cui sono presenti tesori. Torna quindi il core gameplay classico di tutti i Disgaea, con la differenza che questa volta il fattore “numerico” è stato portato all’ennesima potenza. Vi basti pensare che il level cap di Disgaea 6 è di 99.999.999 e che, sin dall’inizio, è possibile arrecare danni da centinaia di migliaia di unità ai nemici. Il tutto, però, a nostro dire, perde subito di fascino in quanto, semplicemente, sembra che i numeri siano stati moltiplicati per 100 senza alcun tipo di effetto aggiuntivo. Il danno da 2000 punti di Disgaea 5 è stato semplicemente trasformato, aggiungendo qualche zero, in quello di Disgaea 6.
Dark Assembly Assemble! – Recensione Disgaea 6
Le possibilità di personalizzazione delle varie pedine, che ormai contano ben 22 classi diverse, sono come sempre esorbitanti. Tralasciando il ritorno dei vari negozi, fra cui quello delle armi e degli oggetti e il Mana Shop che vi consente di acquistare nuove abilità per le pedine, del Cheat Shop, che vi permette di settare i vari livelli ottenibili di denaro, esperienza e molti altri dettagli tecnici, è tornata anche la Dark Assembly. Un aggiunta molto gradita dai fan e che permette, tramite delle votazioni effettuate al “Senato”, di ottenere vari bonus corrompendo i votanti. Potremo quindi, stupidamente, cambiare il personaggio comandato o modificarne il colore degli abiti, o più tecnicamente aumentare i punti esperienza e il denaro ottenuti dallo scontro successivo o incrementare il raggio delle esplosioni e così via.
Sempre tramite la Dark Assembly è possibile utilizzare la novità assoluta di Disgaea 6 e, probabilmente, la più significativa: la Super Reincarnazione. Tramite questa feature, si può resettare il livello delle varie pedine e farlo tornare all’1, ottenendo però in cambio, utilizzando Mana, un discreto bonus in termini di potenza e dei punti da ridistribuire, permanentemente, alle varie caratteristiche. È anche possibile aumentare la potenza della classe di riferimento, in modo da sbloccare nuove Evilities (abilità passive) o abilità attive di varia natura.
Ma che senso ha? Semplice: Grinding! – Recensione Disgaea 6
In tutto questo vi chiederete: ha davvero senso resettare più e più volte il livello? La risposta è semplicemente: sì. I benefici sono via via sempre più evidenti, con le pedine che diventano esponenzialmente più performanti nonostante il livello sia magari inferiore rispetto a un quarto d’ora di gioco prima. Inoltre, il level up è stato reso molto più semplice perché più semplici sono anche le fasi di grinding. Gli appassionati sanno benissimo che gran parte del gameplay di Disgaea, specialmente nell’endgame, è completamente votato al grinding.
In Disgaea 6: Defiance of Destiny, è stato reso tutto molto più semplice grazie all’introduzione dell’Auto-Battle e dell’Auto-Repeat che, come capirete bene, se combinate insieme vi consentiranno di ripetere automaticamente uno stage infinite volte. Forse una feature non graditissima ai giocatori hardcore, ma indubitabilmente utile alla qualità di vita del gioco che, sebbene non sia assolutamente abbastanza difficile da rendere necessario un grinding eccessivo nelle fasi della campagna, diventerà asfissiante e devoto alla ripetizione nell’endgame.
Ahi, ahi! – Recensione Disgaea 6
Tecnicamente parlando, ci ritroviamo purtroppo a confermare quanto detto nella nostra anteprima. Il passaggio dagli squisiti sprite bidimensionali dei precedenti capitoli a quelli 3D di Disgaea 6: Defiance of Destiny è stato decisamente un passo troppo lungo per Nippon Ichi Software. Ammettiamo che stilisticamente parlando l’azienda abbia saputo mantenere alti i suoi standard, con modelli graziosi ed esteticamente incantevoli, di contro ci siamo trovati di fronte a gravi magagne tecniche, probabilmente ingigantite anche dal non performantissimo hardware di Nintendo Switch.
Come avevamo già detto nella nostra anteprima, anche in sede di recensione ci ritroviamo purtroppo a dover sottolineare quanto le tre modalità preselezionabili di Disgaea 6: Defiance of Destiny si riducano ad una sola strada percorribile: la Balance Mode. Quest’ultima è una via di mezzo fra la Performance Mode, che dovrebbe garantire i 60 fps (e ovviamente non lo fa) a scapito di una risoluzione grafica al limite della miopia, e la Graphics Mode, che sacrifica (fin troppo) il frame rate aumentando visibilmente la risoluzione. Peccato che in quest’ultimo caso, durante le battaglie anche più tranquille, abbiamo avuto cali giganteschi di frame rate al limite del freeze dell’applicazione. Non volendo diventare ancora più ciechi di quel che siamo, abbiamo optato per la Balance Mode che, sebbene non garantisca un frame rate così stabile, è comunque un buon compromesso.
Un plauso alla soundtrack, infine, che vanta diverse tracce orecchiabili e che rimangono in testa anche dopo aver spento la console, in linea con i precedenti capitoli di Disgaea. Assente, come sempre, la localizzazione italiana. Ormai però è quasi inutile dirlo, Nippon Ichi non ha mai utilizzato altre lingue al di fuori dell’inglese in Europa.
Aiuto
Insomma, per concludere questa fin troppo prolissa recensione di Disgaea 6: Defiance of Destiny, ci ritroviamo un po’ in difficoltà. Questo perché, nonostante vi stiamo parlando da appassionati della serie, è davvero complicato trovare un motivo specifico per cui consigliare questo sesto capitolo rispetto al prequel. Il core gameplay è rimasto praticamente intatto, con qualche smussatura alla qualità di vita che ha reso più semplice le fasi di grinding, e la Super Reincarnazione è una feature interessante, ma non basta a risollevare tutto il resto. Le complessità tecniche del passaggio al 3D hanno messo a dura prova Nippon Ichi Software, che non si è troppo sprecata a creare una narrativa che potesse interessare sia i fan, sia i neofiti. Insomma: se siete neofiti, vi consigliamo di partire da Disgaea 5 per poi pensare di passare avanti. Se invece siete appassionati del franchise, acquistatelo perché sapete già che cosa vi troverete davanti: numeri, grinding e tanta soddisfazione.
Vi ricordiamo che Disgaea 6: Defiance of Destiny è disponibile in esclusiva Nintendo Switch in Europa. Che cosa ne pensate di questa nuova iterazione del franchise di Nippon Ichi Software? Scrivetecelo qua sotto nei commenti, noi continueremo a tenervi aggiornati con tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming!
Punti a favore
- Core gameplay rimasto intatto
- Super Reincarnazione interessante e utile
- Estro e stile da vendere, come sempre!
- Divertente, specialmente per chi conosce già il franchise
Punti a sfavore
- Narrativa troppo diluita e prolissa
- Tecnicamente precario e insoddisfacente
- Manca di novità significative
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