Con una nuova petizione, continuano le pressioni da parte degli impiegati per allontanare definitivamente il CEO Bobby Kotick dai vertici di Activision Blizzard
Prosegue il clima di tensione in casa Activision, lo studio è attualmente sotto l’occhio di un ciclone a causa di numerose e inquietanti notizie provenienti dall’interno. Dopo gli scandali dei giorni scorsi che hanno portato alla luce il clima di continue discriminazioni e molestie, infatti, numerosi dipendenti di molti studi interni di Activision Blizzard hanno chiesto l’allontanamento per Bobby Kotick, CEO della compagnia. La petizione in questione ha ormai raggiunto la cifra di 1300 firme. Scopriamo insieme i dettagli.
Chiesto l’allontanamento per il CEO di Activision Blizzard Bobby Kotick
Nella giornata di ieri, la ABK (Activision Blizzard King) Workers Alliance ha twittato la petizione atta al licenziamento di Bobby Kotick, CEO della compagnia. Attualmente, la petizione conta circa 1300 firme da parte di tutti i lavoratori dell’Activision Blizzard King. Questi ultimi rappresentano tutti i dipendenti che sottostanno al management dell’azienda e provengono tutti da studi di sviluppo differenti, ovvero: Blizzard Entertainment, Activision Publishing, High Moon Studios, Raven Software, King, Toys for Bob, Demonware, Infinity Ward, Sledgehammer Games, Treyarch e altri. La petizione dichiara che i firmatari non riconoscono più la leadership di Bobby Kotick in Activision Blizzard.
Inoltre, che i fatti venuti alla luce in merito ai comportamenti e alle pratiche perpetrate dai soggetti coinvolti, vanno contro alla cultura dell’azienda e all’integrità richiesta alla leadership. I dipendenti richiedono a gran voce che Kotick dia le dimissioni di propria volontà e che siano gli stessi azionisti a scegliere il nuovo CEO in completa autonomia. Nel mentre, un gruppo nutrito di azionisti di Activision Blizzard ha richiesto anch’esso il suo allontanamento e quello di altri membri del consiglio di amministrazione. Staremo a vedere quali saranno i prossimi passi della compagnia, che al momento non intende procedere ad alcuna iniziativa. Nel frattempo, anche i dirigenti di PlayStation e Xbox hanno espresso dure critiche in merito al comportamento dell’azienda.
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