Con le GeForce RTX 3000 Nvidia mette uno stop davanti allo “SLI Ready”. Una funzione, che forse non servirà più nel gaming
Le nuove GeForce RTX 3000 danno l’addio ufficiale a quello che è il multi-GPU, o quanto meno da oggi in poi sarà una funzione esclusivamente appannaggio del modello RTX 3090, ovvero della “Ex” Nvidia Titan, sotto mentite spoglie.
GeForce RTX 3000: è ufficialmente morto lo SLI?
D’altronde le nuove GPU della serie RTX 3000 di certo non hanno bisogno dello SLI per garantire prestazioni, in quanto di potenza ne hanno da vendere. Come detto solo la RTX 3090 possiede un connettore NVLink. RTX 3080 e RTX 3070 ne sono sprovviste, una mossa che segna il definitivo addio al multi-GPU in ambito gaming.
Anche AMD ha effettuato questa mossa con le schede Radeon RX lo scorso anno, abbandonando la modalità CrossFire. Un passaggio che non è avvenuto tutto d’un tratto, Nvidia aveva iniziato a limitare questa funzione già con la serie GTX 10, supporto che era stato limitato a due sole schede video. Questa mossa con le GeForce RTX 3000 non sarà di certo un colpo al cuore per gli appassionati, e questo lo dicono i numeri. Difatti la quantità di giocatori con sistemi multi-GPU nel corso degli anni si è notevolmente ridotta, soprattutto per l’esosa spesa.
Una mancanza che di certo non verrà sentita grazie alla nuova architettura Ampere e le nuove memorie di Micron. Proprio quest’ultima, ha spiegato in queste ore nel dettaglio, la differenza tra le memorie di precedente generazione, le GDDR6 e le nuove GDDR6X.
La nuova generazione di memorie porta ad un reale raddoppio della velocità di trasmissione dati, un cambiamento che porta ad un incremento prestazionale incredibile. Inoltre è stato ottimizzato il consumo, con la capacità di scalare i consumi verso l’alto o il basso. Una tecnica che permette di ottenere un controllo decisamente migliore sulle prestazioni e nei consumi complessivi.
Secondo Micron, una GDDR6X a 21 Gbps richiede il 15% di energia in meno per bit trasferito rispetto a una GDDR6 a 14 Gbps. Partendo dal principio le nuove morire offrono fino ad una banda di 1 terabyte al secondo. Un cambio generazionale che ha contribuito significativamente all’aumento prestazionale delle nuove GPU. Potremo quindi assistere ad animazioni ancora più fluide, ray tracing in tempo reale, ad una nuova gestione dell’RTX più intelligente.
Il cuore di queste memorie di nuova generazione risiede del PAM4, una modulazione dell’ampiezza dell’impulso a quattro livelli. Micron è la prima società al mondo e nell’industria a implementare questa struttura PAM4 in una memoria pronta al commercio. Questo crea di conseguenza un nuovo standard per le memorie grafiche. L’attuale velocità massima delle GDDR6 è di 16 Gbps, davvero tanto.
Il raddoppio reale della velocità di trasmissione dati nel canale avviene però, senza raddoppiare la frequenza operativa richiesta. Ricordiamo infine che, la RTX 3080 e la RTX 3090 hanno rispettivamente 10 e 24 GB di memoria GDDR6X entrambe a 19 e 19,5 Gbps rispettivamente, mentre i singoli chip sono realizzati con una struttura che possiede una densità di 8 gigabit.
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