Alien Isolation non è solo un semplice survival horror, è un titolo in grado di regalarci un’esperienza di gioco unica nel suo genere. Scopriamolo in questa recensione
Alien Isolation può essere quasi considerato un videogioco vecchio, dato che sono ormai passati due anni dal suo lancio sul mercato. Nonostante questo però è uno di quei giochi che personalmente riesce ancora a rapirmi, nonostante abbia già passato diverse ore nei corridoi di Sevastopol a cercare di sfuggire ad una forma aliena assetata di sangue oltre che sopravvivere ad altre svariate minacce che minano costantemente la nostra incolumità.
Prima di analizzare il gioco più in profondità, vorrei però soffermarmi su un particolare molto importante, ovvero il modo con cui ci si approccia a questo videogioco. Ci sono sostanzialmente due modi per avvicinarsi ad Alien Isolation: ci si può avvicinare come fans della serie di Alien, oppure come semplici videogiocatori. Nel primo caso il fan videogiocatore è entusiasta di poter provare un nuovo gioco basato sulla sua serie preferita e parte dunque con delle conoscenze e molto probabilmente anche con delle aspettative. Nel secondo caso invece il videogiocatore è curioso di sperimentare qualcosa di nuovo basato su una saga di vecchia data tanto nominata e acclamata, magari partendo senza alcuna conoscenza sull’universo di Alien. Entrambi i tipi di videogiocatori sono curiosi, ma lo sono in maniera diversa.
Un risveglio tranquillo
Alien Isolation non ci butta direttamente in mezzo ad alieni assetati di sangue e androidi impazziti, ma ci lascia entrare nel suo mondo quasi in punta di piedi. Dopo aver conosciuto Amanda Ripley, la nostra protagonista alla ricerca della madre scomparsa, muoviamo i nostri primi passi sull’astronave Torrens, dove possiamo iniziare a prendere confidenza con gli ambienti e le meccaniche di gioco. La Torrens è tranquilla e il suo equipaggio, dopo essersi risvegliato dall’ipersonno, si sta preparando per una nuova missione.
Trascorriamo i primi minuti in tranquillità, passeggiando per le stanze dell’astronave riprodotte in maniera divina dagli sviluppatori, una vera bellezza per gli occhi, soprattutto per i fan della serie! Passando di stanza in stanza conosciamo anche la nostra squadra e successivamente, dopo esserci vestiti ed equipaggiati a dovere, saremo chiamati sul ponte di comando e qui inizierà ufficialmente la nostra avventura.
L’inizio dell’incubo
La nostra Amanda Ripley è pronta al tutto per tutto pur di ritrovare la madre e così, dopo aver scoperto che sulla stazione spaziale Sevastopol sembra essere conservata la scatola nera del Nostromo, l’astronave da dove scomparve la madre, decide di imbarcarsi in questo viaggio pieno di pericoli all’interno della stazione. A questo punto l’atmosfera del gioco cambia radicalmente. Non appena sbarchiamo su Sevastopol capiamo subito che qualcosa non va: la stazione spaziale è deserta, senza energia elettrica e completamente isolata.
Abbiamo smarrito il nostro equipaggio e le comunicazioni non funzionano. Subito capiamo che dovremo cavarcela da soli e, da questo punto in poi, il videogiocatore non potrà più stare tranquillo e dovrà continuamente guardarsi le spalle per sopravvivere e procedere nell’avventura.
Lo Xenomorfo
E finalmente veniamo a stretto contatto con lo Xenomorfo, la terribile creatura aliena che ci braccherà per tutta la nostra avventura. L’alieno rappresenta la minaccia principale per la nostra Ripley e la sua presenza costante nei corridoi di Sevastopol ci fa sentire sempre vulnerabili.
Nessun luogo è veramente sicuro perché è vero che lo Xenomorfo non ci vede, ma ci sente benissimo, ci fiuta e soprattutto è molto intelligente. Si deve essere molto cauti nel muoversi all’interno degli ambienti di gioco, poiché ogni minimo rumore attira l’alieno verso la nostra posizione. Non si hanno molte opportunità di sfuggirgli, si può solamente scappare e nascondersi oppure cercare di attirarlo lontano da noi per permetterci poi di squagliarcela.
Altri pericoli
Lo Xenomorfo non sarà l’unico nemico da cui il giocatore dovrà guardarsi le spalle. Incontreremo infatti anche l’equipaggio della stazione e la maggior parte di loro sarà ostile e armata fino ai denti. Un passo falso e ci riempiranno di piombo! Notiamo subito che l’equipaggio è spaventato, spietato e soprattutto fuori controllo e proprio per questo dovremo fare molta attenzione quando raggiungeremo luoghi già occupati da altri sopravvissuti.
Sul nostro percorso incontreremo anche svariati androidi, alcuni pacifici e altri decisamente meno. Non sono armati ma restano ugualmente pericolosi, soprattutto in gruppo. Se veniamo immobilizzati e circondati avremo poche possibilità di salvarci.
Paura e tensione la fanno da padrona
Alien Isolation non è un gioco horror nel vero senso della parola, poiché non mira a spaventare il giocatore, ma piuttosto ciò che questo videogioco crea è quell’inquietudine persistente, la sensazione di non essere mai al sicuro e di essere completamente abbandonati a noi stessi. Il comparto audio, i giochi di luce, l’atmosfera che si crea nelle stanze e nei cunicoli claustrofobici della stazione portano dunque la tensione del giocatore alle stelle, creando un senso di impotenza di fronte a dei pericoli così grandi da sembrare quasi insormontabili.
Una prova continua
Il giocatore che deciderà di seguire Amanda Ripley nella sua inquietante avventura sarà costantemente messo alla prova, infatti per proseguire dovremo sfoderare nervi saldi, furbizia e un pizzico d’astuzia. Oltre che muoverci cautamente e nasconderci, anche sfruttare l’ambiente circostante è indispensabile per sopravvivere. Le strategie da utilizzare sono molteplici, come per esempio attirare l’alieno verso gli umani per sbarazzarci facilmente di loro e magari goderci lo spettacolo raccapricciante da qualche buon nascondiglio. Questo non solo ci permetterà di eliminare più nemici in un colpo solo, ma ci farà anche risparmiare un bel po’ di munizioni e soprattutto potremo muoverci più facilmente mentre l’alieno è impegnato a fare altro.
Emozioni intense con Alien Isolation
Alien Isolation è dunque un ottimo videogioco per mettersi alla prova, un continuo stimolare il giocatore a rimanere vigile e impegnarsi al massimo, pensando in fretta e agendo con furbizia. Come abbiamo già detto l’atmosfera claustrofobica, le locations e i giochi di luce contribuiranno in maniera decisiva a mantenerci sempre sul filo del rasoio, con quella tensione palpabile che ci accompagnerà per tutta la nostra avventura.
Personalmente non ho trovato pecche rilevanti in questo titolo, forse qualche azione ripetitiva e qualche problemino di animazione dei personaggi, ma nulla che potesse compromettere l’esperienza di gioco. Alien Isolation regala emozioni intense, elemento purtroppo sempre più assente nelle produzioni moderne di videogiochi.
Summary
Alien Isolation è un ottimo videogioco per mettersi alla prova, un continuo stimolare il giocatore a rimanere vigile e impegnarsi al massimo, pensando in fretta e agendo con furbizia.
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