In occasione del Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, abbiamo voluto ricordare cinque decessi alquanto strazianti nei videogiochi. Provate a non piangere!
Oggi, lunedì 15 gennaio, in tutto il mondo si celebra – sebbene non allegramente – il Blue Monday, ovvero il giorno più triste dell’anno. Una bizzarra ricorrenza che fonda le proprie basi sui controversi studi di Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff autore di una discutibile formula matematica incentrata su particolari fattori come il tempo trascorso dal Natale, le condizioni metereologiche, l’entità dei debiti accumulati e il consueto fallimento dei buoni propositi. Generalmente coincidente con il terzo lunedì del mese di gennaio, il Blue Monday viene preso molto seriamente in terra anglosassone, dove parecchie agenzie di viaggi propongono offerte vantaggiose per incentivare le partenze, mentre i soggetti maggiormente avviliti vengono prontamente assistiti da apposite organizzazioni.
Pur costituendo chiaramente una mera trovata pubblicitaria, il Blue Monday rappresenta comunque un interessante spunto di riflessione sui momenti che più ci hanno afflitto moralmente nel corso della vita, inclusi ovviamente gli istanti concernenti l’universo videoludico. Proprio a tal proposito, tramite il presente articolo abbiamo voluto ricordare cinque tra le più deprimenti morti nei videogiochi, stilando un breve elenco ispirato a esperienze assolutamente personali. Preparatevi a versare un mare di lacrime, dunque, ma fate attenzione agli eventuali spoiler!
Metal Gear Solid – Gray Fox
Nonostante l’altissimo numero di scene epiche contenute in Metal Gear Solid, l’uccisione di Gray Fox da parte di Liquid Snake resta tutt’oggi uno dei più toccanti episodi dell’intera storia dei videogiochi. Dopo essere stato trasformato in un cyborg ninja attraverso uno speciale e crudele esperimento genetico, l’ex soldato di élite Frank Jaeger, quasi privo di personalità, si reca a Shadow Moses con il solo scopo di intraprendere un combattimento con Solid Snake, finendo però per ritrovare se stesso e aiutare il protagonista nella sua missione. Menomato e schiacciato brutalmente dal Metal Gear Rex, ormai prossimo a esalare il suo ultimo respiro, Fox pronuncia un discorso semplicemente indimenticabile: “Snake, noi non siamo strumenti, né del governo, né di nessun altro. Combattere era l’unica cosa, l’unica cosa di cui fossi veramente capace, ma almeno io ho sempre combattuto per quello in cui credevo. Snake… Addio!“.
Final Fantasy VII – Aerith
L’assassinio della dolcissima Aerith per mano del perfido Sephiroth rappresenta indubbiamente uno dei momenti più strazianti di tutta la celebre saga targata Square Enix. Recatasi nella città dei Cetra per dare il via all’attivazione di Holy, la giovane fioraia finisce nel mirino del crudele Soldier, il quale tenta inizialmente di far compiere l’infame gesto al povero Cloud. Viste le difficoltà incontrate nel controllare mentalmente il ragazzo, però, Sephiroth decide di scendere direttamente in campo, munendosi della leggendaria spada Masamune e trafiggendo Aerith senza pietà, sotto lo sguardo impotente e disperato del protagonista.
Red Dead Redemption – John Marston
Beh, da dove iniziare? La storia di un ex bandito sceso a patti con degli spregevoli federali al fine di salvare la propria famiglia. Le pene di un uomo d’onore costretto a eliminare quelli che un tempo erano fedeli amici per poter finalmente riabbracciare moglie e figlio. Le fatiche immani di una persona con un unico desiderio: svolgere una vita serena, allevando animali lontano dalla criminalità e dalle armi da fuoco. Ma a John Marston è stato riservato un altro destino: i vigliacchi per i quali ha dovuto lavorare, infatti, lo tradiscono senza alcun ritegno, trivellandolo di proiettili e facendo del ranch che tanto ha sognato la sua tomba.
Metal Gear Solid 3: Snake Eater – The Boss
Ebbene sì, parliamo ancora di Metal Gear. D’altronde, il capolavoro di Hideo Kojima è estremamente ricco di scene struggenti e si adatta quindi perfettamente al tema affrontato. In questo caso si tratta di Metal Gear Solid 3: Snake Eater e precisamente della morte di The Boss, esperta guerriera conosciuta anche come The Joy. Idolo statunitense, ex leader dell’Unità Speciale Cobra e mentore di Naked Snake, la donna diserta in favore dell’Unione Sovietica, ma soltanto apparentemente: in realtà, infatti, The Boss non smetterà mai di servire il proprio Paese, guidata da un profondo spirito patriottico che manterrà fino alla morte.
The Last of Us – Sarah
Il mondo è in piena apocalisse. Le spore di un pericoloso fungo – il Cordyceps – si sono diffuse in tutto il pianeta, contagiando tantissimi esseri umani e trasformandoli in creature mostruose e sanguinarie. Tentando in qualche modo di trarre in salvo sua figlia Sarah – o comunque di portarla il più lontano possibile dal fulcro dell’epidemia – il povero Joel si scontra accidentalmente con un soldato, il quale, eseguendo gli ordini, comincia a fare fuoco. Joel riesce a sopravvivere grazie all’intervento di suo fratello Tommy, ma Sarah, purtroppo, non è altrettanto fortunata. Colpita in pieno petto da un proiettile, la piccola muore tra le braccia del padre.
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