Le automobili, una passione irresistibile per molte persone, uomini e donne: i veri “fanatici” ne conoscono ogni segreto e sarebbero capaci di distinguere un’auto osservandone un solo dettaglio. Ma questa abilità serve realmente a qualcosa, oltre a suscitare ammirazione ed un pizzico d’invidia da parte degli altri? Uno studio americano ha dimostrato che in effetti gli appassionati di auto avrebbero una marcia in più: scopriamo perché!
Tutti conosciamo qualcuno che si intende di auto: a volte si tratta di una passione per un marchio o per un modello in particolare, altre volte invece di una vera e propria conoscenza “enciclopedica”. In ogni caso non è affatto raro che, chi è realmente appassionato del mondo dei motori, riesca a riconoscere una vettura solamente osservandone la sagoma nascosta da un telo oppure partendo da un dettaglio come un faro, un fregio o persino la maniglia di una portiera! Un’abilità che richiede grande memoria ed un arguto spirito di osservazione, ma che nasconde anche delle fondamenta scientifiche da non sottovalutare. Infatti, il riconoscimento delle forme e la loro classificazione è un’attività cerebrale che sta alla base del processo di apprendimento di qualsiasi disciplina: va da sé che, scoprendone il segreto, tutti potrebbero trarne vantaggi.
Cosa si nasconde sotto il velo? Una sfida alla portata dei veri appassionati di auto!
Appassionati di auto: individui da studiare!
Stabilita l’indiscussa abilità propria degli appassionati di auto, non resta quindi che studiarli per capire in quale modo sia legata all’attività cerebrale. Perciò, l’equipe guidata da Rankin McGugin, neuroscienziata della Vanderbilt University di Nashville (Tennessee) ha pensato che fosse arrivato il momento di condurre una ricerca che potesse fare chiarezza su questo mistero, con risultati sorprendenti. 25 volontari hanno visionato alcune sequenze di 110 immagini ciascuna, comprendenti diversi esseri viventi ed oggetti, tra i quali appunto diversi modelli di automobili. Contemporaneamente, un apparecchio a risonanza magnetica indicava le caratteristiche dell’attività cerebrale durante i diversi processi di riconoscimento, con notevoli differenze tra le varie foto. Le auto, a differenza di tutti gli altri oggetti, non sono state percepite attraverso la valutazione di dettagli sparsi e casuali ma attraverso una visione d’insieme incredibilmente più rapida ed efficace!
Capire di che auto si tratta partendo da un dettaglio? I veri appassionati di auto sono in grado di farlo!
Passione per le auto: un vantaggio per tutti!
Questo studio, già di per sé interessante e coinvolgente, non si limita solo a chiarire come “lavori” il cervello degli appassionati di auto. Il passo successivo infatti sarà quello di stabilire come e se sia possibile indurre gli stessi processi cerebrali durante l’apprendimento in molti altri ambiti. Una sfida non da poco, ma che tiene conto di come il processo di riconoscimento di una vettura somigli più a quello di un volto umano, piuttosto che a quello di un semplice oggetto, con una risposta cerebrale molto più rapida e completa. Un vantaggio che potrebbe ottimizzare e ridurre i tempi di apprendimento e che potrebbe renderne più efficace e partecipato l’intero processo. Tuttavia non è ancora chiaro come fare ciò e rimane molto altro da scoprire: quindi, tutti gli appassionati di auto possono continuare a considerarsi a buon titolo degli individui speciali!
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