Tuffiamoci nella recensione di Blood Bowl 3, un videogioco tratto dall’omonimo gioco da tavolo che mescola sapientemente lo sport del football con le meccaniche di un gioco da tavolo
Prima di iniziare la recensione è bene fare un riassunto su Blood Bowl 3 che, per i pochi che non ne siano a conoscenza, è un videogioco tratto da un gioco da tavolo creato da Jervis Johnson nel 1986 per Games Workshop come rivisitazione del football americano, mescolato con personaggi di Warhammer e uno schema di gioco tattico gestito da azioni a turni e lanci di dadi. Seppur il titolo sembra essere il terzo capitolo, in realtà sarebbe il quarto.
Il primo videogioco che porta il titolo di Blood Bowl è stato infatti prodotto nel 1995 su MS-Dos e fu sviluppato da Destiny Software Productions e pubblicato da MicroLeague Interactive Soccer. La saga venne poi presa successivamente in mano da Cyanide Studios che nel 2009 ripropose la sua visione del primo Blood Bowl, seguito nel 2015 dal secondo capitolo, e infine da Blood Bowl 3 che andremo a vedere in questo articolo. L’ambientazione è quella di un universo simile a Warhammer Fantasy, popolato da tradizionali personaggi della saga.
Qualità da tavolo – Recensione Blood Bowl 3
Iniziamo subito a parlare di ciò che salta subito all’occhio, il comparto grafico e tecnico in generale. Partendo dal presupposto che la versione da noi giocate è quella PlayStation 5, osserviamo subito il motore grafico utilizzato che è l’ormai consolidato Unreal Engine 4, il quale ha permesso allo studio di sviluppo di trovare il giusto equilibrio fra la cura dei dettagli ed una giocabilità perlopiù scorrevole e senza inciampi di sorta. Seppur sia un gioco limitato fortemente dalla sua “staticità”, in fase di gioco non abbiamo trovato bug eccessivamente invalidanti.
Le cutscene presenti, così come le (poche) animazioni presenti, non hanno palesato ai nostri occhi alcun difetto degno di nota. Essendo un videogioco strategico con un gameplay incentrato sul muovere a turno le pedine sul campo, e con conseguente lancio di dadi per indicare un successo dell’azione o un fallimento, non si può certo parlare di fluidità del gioco o di framerate di qualsivoglia sorte.
I modelli del personaggi e delle varie “comparse” ci sono sembrati ben strutturati, così come le animazioni presenti sia in fase di movimento dei giocatori, sia nelle scene in cui veniva mostrata un’azione specifica come una caduta o lo sferrare un colpo all’avversario. Parlare del comparto tecnico in un videogioco basato su un gioco da tavolo e che ne riporta le stesse meccaniche è come parlare di qualcosa di contorno, in quanto basterebbe raggiungere la sufficienza, e qui nel comparto tecnico la si supera alla grande.
Inspiegabile l’assenza di un vero tutorial che possa introdurre anche i neofiti a comprendere non soltanto le regole del gioco, ma anche le sue stesse meccaniche. Lo stesso menù di gioco e l’HUD in game non sono di facile comprensione, il navigarci attraverso non sarà affatto semplice e richiederà ore di tentativi e di “studio” su causa ed effetto.
Tutti in campo – Recensione Blood Bowl 3
E qui le cose si fanno decisamente più interessanti, seppur presentando le stesse meccaniche del gioco da tavolo il videogioco può risultare molto divertente. Così come l’omonimo gioco, anche in Blood Bowl 3 sarà presente una meccanica tipica dei board game, muovere ogni singola pedina in base ai suoi punti movimento, stando attenti ai vari “ostacoli” che potrebbero rappresentare i nemici.
Il tutto sarà gestito dal consueto lancio di dadi, ad esempio per schivare un colpo avversario in fase di movimento semmai dovessimo passargli troppo vicino potrebbe essere richiesto un 3+, e cioè un lancio di un dado a sei facce e un risultato di 3 o superiore. L’ottenimento di un risultato inferiore indicherebbe che l’avversario è riuscito a bloccarci, in caso fosse superiore l’avremmo saltato senza intoppi.
Si, perché in Blood Bowl 3 sarà presente anche un’adeguata dose di violenza, fermeremo spesso i nostri avversari (o verremo fermati) con metodi poco ortodossi e con davvero poco fair play. Non è però un gioco action, e questo ci teniamo a ripeterlo, ogni mossa andrà ben ragionata e ponderata, pena l’infortunio grave (o la morte) di un nostro giocatore e il proseguimento della partita in netto svantaggio.
Essendo un gioco basato sul football americano non possono mancare i consueti punti statistica per ogni giocatore, valori che potranno subire un miglioramento nel caso di vittoria delle partite con l’ottenimento di esperienza da parte degli stessi giocatori. Giocatori che rappresentano il punto essenziale della nostra squadra, e che non saranno esenti da compravendite nel corso dei tornei.
Tornei che sarà possibile creare o a cui sarà possibile partecipare iscrivendosi, il gioco non presenta soltanto una componente online, ma (fortunatamente) può essere giocato anche in due giocatori utilizzando la stessa console, e in una modalità ormai persa nel tempo, quello di star seduti uno accanto all’altro. Purtroppo per la componente online c’è da fare una brutta considerazione.
La componente online, nel momento in cui abbiamo effettuato la recensione di Blood Bowl 3, è più simile ad un disastro epocale che altro. Partecipare ad una partita online è quasi impossibile, e non si trovano partite accessibili (non è dato sapere se è un problema di matchmaking o di scarsità di videogiocatori). Non va decisamente meglio se si decide di partecipare ad una competizione, le quali perlopiù sono chiuse con una password o presentano, in fase di iscrizione, un “errore sconosciuto”.
Purtroppo la causa è da imputare ai server di gioco di Blood Bowl 3, i quali infatti sono instabili e allo stato attuale non consentono ai videogiocatori di poter usufruire della componente online. Altra nota di demerito è che sono si presenti tantissime skin e personalizzazioni, dal campo alla tribuna, dalle cheerleder ai dadi, passando anche per le skin dei giocatori, peccato che allo stato attuale c’è poco e niente.
E il non sapere se tali skin e componenti aggiuntive possano venir introdotte con DLC a pagamento, se saranno acquistabili singolarmente con la moneta di gioco, o se peggio saranno acquistabili esclusivamente utilizzando denaro reale, non ci fa dormire sonni tranquilli. Quantomeno essendo contenuti esclusivamente cosmetici non vanno ad influire in alcun modo sulle partite che disputeremo.
Considerazioni finali
Blood Bowl 3 è un titolo di nicchia, che probabilmente saprà entusiasmare e divertire tutti i fan del gioco, che sia la versione board game o la sua trasposizione videoludica. Purtroppo è perlopiù indicato ad essi, in quanto un neofita potrebbe ritrovarsi confuso e spaesato in assenza di un tutorial degno di codesto nome. Le prime ore saranno traumatiche, anche il solo spostare un giocatore e fargli eseguire una semplice azione come passare la palla sarà un inferno.
Una volta padroneggiato il gioco però si avrà anche accesso a tantissimo divertimento, lo scegliere una tattica, spostare dei giocatori, attaccare degli avversari per crearsi uno spazio, il tutto diventerà abbastanza automatico. Peccato per le problematiche che affliggono la componente online. Resta comunque un buon gioco che può offrirvi tantissime ore di svago e di risate, seppur è consigliabile giocarlo in presenza accanto ad un vostro amico.
Per questa recensione di Blood Bowl 3 è tutto, vi invitiamo a rimanere aggiornati seguendo le pagine di tuttoteK, e se siete interessati all’acquisto di questo videogioco (o di qualsiasi altro) vi consigliamo vivamente il sito di Kinguin, dove potete tantissimi videogiochi a prezzi talmente bassi da sembrare irreali.
Punti a favore
- Divertente, soprattutto per gli appassionati
- Comparto tecnico e grafico solido
- Una rigiocabilità pressoché infinita
Punti a sfavore
- Assenza di un vero tutorial
- HUD in gioco caotico e poco intuitivo
- Componente online attualmente disastrosa
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