Collateral Beauty è la realtà delle cose. Niente dramma hollywoodiano e scene da film da incassi, solo pura realtà
Collateral Beauty parte con il piede sbagliato, e non solo nella trama ma anche nella critica. Stiamo parlando di un film che riporta una media voti di 3.5, basata sulle grandi testate critiche di cinema. Eppure Collateral Beauty, pur non essendo un capolavoro, è tutto quello che ogni essere umano vive ogni giorno. E’ la realtà come la comprendiamo e la viviamo, le emozioni che tratteniamo o sprigioniamo nel mondo.
Collateral Beauty è quel intrigo inspiegabile che non merita il massimo dei voti, ma solo perché non fa scena. Parlando di scena, Will Smith non la fa propria in questo film, lasciando agli altri il palcoscenico. Il suo personaggio, infatti, Howard Inlet non compare più di quelli che sono i personaggi secondari della trama, che invece si rilevano cacciatori di pellicola sempre in prima fila.
Cosi come il principe si fa attendere al ballo, anche Will Smith si fa attendere sul palcoscenico
Howard Inlet (Will Smith) appare nella prima scena, lucente e determinato, mentre motiva i dipendenti della sua società ad andare avanti facendo sempre meglio. La sua società infatti è diventata grande in poco tempo. Per Howard il successo della azienda è tutto frutto della connessione che viene creata tra le persone.
La stessa connessione in grado di far girare il mondo, quell’intreccio indissolubile fra Amore, Tempo e Morte, che Howard immagina come tre figure al centro della vita di ognuno. Proprio a queste tre “figure” , Howard scrive delle lettere dopo 3 anni dalla prima scena, in seguito alla morte della figlia che lo rende “vistosamente un fantasma”.
Un personaggio principale che non viene vissuto fin dall’inizio potrebbe scontentare qualcuno
E’ qui, dopo solo pochi minuti dall’inizio del film che Howard Inlet scompare dalle scene, sostituito da quei personaggi che potrebbero anche essere chiamati “comprimari” e che sono i suoi migliori amici e soci. Whit (Edward Norton), Claire (Kate Winslet) e Simon (Michael Pena) hanno perso gli ultimi anni a cercare di risollevare il morale dell’amico e a risollevare la società, da quel buco nero in cui è caduta a causa dell’assenza psicologica di Howard.
I clienti della società diminuiscono e i tre soci rischiano di perdere quello che hanno creato in una vita intera. Così decidono di vendere le azioni della società ad un prezzo molto vantaggioso, ma Howard non ci sta. L’unico modo è quello di farlo passare per pazzo e Whit trova subito un modo. Ingaggia degli attori per fargli interpretare i ruoli del Tempo (Jacob Latimore), della Morte (Helen Mirren) e del’ Amore (Keira Knightley).
Un cast eccezionale che da valore ad una pellicola con una storia intensa e difficile da percepire
Lo scopo degli attori è quello di parlare con Howard e dimostrare a tutti che non è più capace di prendere decisioni, in modo che la società possa essere venduta. E’ qui finalmente che il personaggio di Will Smith diventa il perno centrale della pellicola, praticamente dopo metà film. L’attesa è tutto però, e ne vale la pena.
Dai più famosi a quelli meno conosciuti, tutti fanno la propria parte a dovere. Senza lasciare sbavature nell’interpretazione. Quando vedi il “Tempo” parlare con Howard, rimani impressionato di come il film possa farti sentire realmente la rabbia e la paura di quelle scene. In più la qualità degli attori riesce a portare sorrisi e divertimento anche in una trama fortemente drammatica.
Criticato e forse non capito! Questo è Collateral Beauty
Certo, se entri in sala e ti aspetti un dramma che ti strappi delle lacrime dall’inizio alla fine non hai trovato quello che cerchi. Anche se lacrime ne potrebbero cadere in alcuni momenti. Ma d’altra parte Will Smith non è il tipo. Ricordiamo “Alla Ricerca Della Felicità”, anche in quel film cerano scene drammatiche “alla Will”. In Collateral Beauty è la vita vera che ha il sopravvento. Howard ha perso la figlia di 6 anni ed ha divorziato con la moglie, adesso non ha nulla da perdere. Non ha paura della Morte nè del Tempo, ed ha allontanato l’Amore. Ma d’altronde cosa avrebbe fatto un uomo normale?
Che valore si può dare all’amicizia quando non si ha più niente?
E poi ci sono i soci, persone che hanno i loro problemi. Persone che hanno passato tutta la loro vita ad inseguire una causa che ora vedono sprofondare nel baratro. Sono quelle persone di cui più ti fidi che anche se controvoglia, decidono di guardare ai loro affari e ti girano le spalle venendoti contro. Ditemi se questo non è un dramma reale.
Forse la critica ricevuta dalla pellicola è data proprio dal fatto che cerchiamo all’interno di un film, di allontanare i problemi e goderci la visione. Ma Collateral Beauty ci avvicina molto alla realtà. Quella realtà che non ti commuove ma ti fa arrabbiare. La realtà dei fatti, il vero senso delle cose.
Punti a favore
- Cast Eccezionale
- Pungente al punto giusto
- Reale come pochi
Punti a sfavore
- Peso dei personaggi incomprensibile
- Ingrana lentamente
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