Serious Sam 4, l’ultimo arrivato di una serie quasi ventennale, si propone come un’interessante parodia degli sparatutto contemporanei: scopriamolo assieme in questa recensione
Il genere degli sparatutto in prima persona ha vissuto diversi mutamenti di forma nel corso degli ultimi quindici anni. Dalle distopie immersive di Half-Life 2, al fuoco distruttore del secondo Far Cry, fino al fotorealismo grafico e fisico di Crysis, sembra che quella spinta innovativa verso la quale il settore stava puntando sia finita da un po’ per lasciare spazio a soluzioni più immediate e semplificate. A parere di chi scrive, la chiave di volta va ricercata nell’arrivo sul mercato del primo Call of Duty: Modern Warfare. Lungi dal voler indicare a tutti i costi un colpevole della stagnazione a cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio, è innegabile che da quel fatidico 2007 siano state veramente poche le alternative di successo alla formula proposta da Infinity Ward.
Abbastanza recentemente, tuttavia, abbiamo assistito anche ad una riscoperta della classicità, una riscoperta che passa spesso e volentieri dalla parodizzazione degli stilemi a cui ci hanno abituato le due serie di first person shooter più blasonate in circolazione. E se il fantastico reboot di DOOM si permetteva di prendere in giro l’insistenza dei prodotti moderni su una narrazione spesso superflua – concentrando un intero documento di poetica in pochi, significativi momenti iniziali – forse era giunta l’ora che anche altre vecchie glorie tornassero a dire la loro. Serious Sam 4, l’ultimo arrivato di una serie forse non più popolare come un tempo, ha molte cose da suggerire a riguardo: scopriamolo assieme in questa recensione.
Un publisher molto serio
Non riusciamo ad immaginare nessun altro sviluppatore che non sia Croteam, quando si parla di questa serie, né un altro publisher che non siano quei mattacchioni di Devolver Digital. Il matrimonio fra il team croato e la casa di distribuzione texana era inevitabile. Da una parte, degli autori poliedrici, capaci di passare dagli istinti primordiali di The First Encounter alle riflessioni filosofiche di The Talos Principle; dall’altra dei pionieri coraggiosi, sempre pronti a rischiare con prodotti inusuali e fuori dagli schemi.
I trailer di presentazione del titolo, del resto, non lasciavano molti dubbi a riguardo: bastava la presenza del Vaticano in uno sparatutto in prima persona pieno di sangue e budella per attirare se non altro l’attenzione dei giocatori italiani. A metà fra Duke Nukem e Unreal, la serie più seria del mondo dimostra di avere molte frecce al proprio arco, se non altro in virtù del suo gameplay inflessibile e lontano dalle automazioni di prodotti più moderni.
Come vedremo in questa recensione di Serious Sam 4, non tutto è andato come previsto, ma il gioco di Croteam è in grado di regalare più spunti di riflessione di quanto pronosticato.
Una narrativa molto seria – Recensione Serious Sam 4
Non è forse il caso di soffermarsi troppo sulla trama di Serious Sam 4 in questa recensione. Non perché la sceneggiatura o il suo svolgimento siano brutti, anzi, ma perché non ci sarebbe molto da dire. Il nuovo capitolo delle avventure di Sam Stone è ambientato prima del precedente, e vede il malvagio Mental invadere la terra con le sue orde sconfinate di alieni. Il nostro eroe, al comando della Earth Defense Force, dovrà quindi farsi largo fra ondate incessanti di extraterrestri per porre fine alla battaglia.
I dialoghi sono costellati di battute di bassa lega che riescono in tantissime occasioni a strappare grasse risate al giocatore. Un esempio ormai divenuto celebre è legato alla vecchietta in Vaticano che offre delle indicazioni stradali al muscoloso protagonista con un accento molto caratteristico. Ad ogni modo, sin dai primi minuti la verve ironica di Croteam non tarda a farsi notare, con grande sollievo degli appassionati, tanto che il comparto strettamente narrativo finisce per essere uno degli aspetti più riusciti della produzione.
Come anticipato in apertura, tuttavia, l’opera di parodizzazione messa in atto dal team di sviluppo croato è altrettanto importante. La parodia non passa unicamente dagli aspetti letterari, ma arriva a toccare soprattutto sottili finezze del gameplay. Nei primissimi minuti di gioco ci viene fornito un esempio abbastanza chiaro di quanto abbiamo appena detto. Un soldato indica a Sam la presenza di un obiettivo secondario interessante. Per raggiungerlo, tuttavia, ci sarà bisogno di scavalcare un muretto abbastanza basso.
Come può fare il giocatore per superare l’ostacolo? La prima strada ci viene fornita direttamente dagli sviluppatori e consiste in una banale interazione con il nostro commilitone. Premendo il tasto E si assisterà ad una goffa scena in cui il militare aiuta Sam a scavalcare il muretto. Ma perché allungare il brodo così tanto quando si potrebbe semplicemente eseguire un doppio salto e slanciarsi oltre senza alcun bisogno di interrompere l’azione?
A parere di chi scrive siamo pienamente nel reame della parodia. L’intento di Croteam è chiaramente ideologico. Il bersaglio delle critiche è l’impianto stesso delle campagne single player a cui siamo stati abituati negli ultimi anni dai vari Call of Duty, Battlefield, Homefront e quant’altro. Il titolo è pieno di momenti simili e anche su un piano puramente letterario è facile notare un sovvertimento dei canovacci militari triti e ritriti che hanno caratterizzato il decennio scorso.
Sparatorie molto serie – Recensione Serious Sam 4
Serious Sam 4, insomma, dice molte cose senza parlare troppo, dimostrando quindi una vena polemica molto consapevole. Il gameplay del titolo, del resto, non fa assolutamente nulla di significativo per modificare la sua natura vecchia scuola. L’ossatura di base, quindi, è rimasta pressappoco la stessa che caratterizzava i capitoli passati. Il nostro serissimo eroe dovrà fronteggiare un grande numero di avversari in stage dall’ampiezza davvero estesa, andando dal punto A al punto B senza morire.
Le arene sono sviluppate soprattutto in orizzontale, ma nascondono diverse zone segrete con munizioni, medikit, pezzi di armatura e oggetti da raccogliere, proprio come vuole la tradizione che va da DooM a Quake, passando per Duke Nukem ed Unreal. E lo stesso Serious Sam, sia chiaro, rappresenta pur sempre un classico degli sparatutto di quel periodo. La grande ampiezza degli stage ha permesso agli sviluppatori di Croteam di inserire al loro interno una quantità davvero smisurata di avversari.
Ragioniamo nell’ordine delle centinaia, e non stiamo scherzando. Serious Sam 4 incalza sin da subito il giocatore con un numero davvero alto di alieni uno più stravagante dell’altro. Andando avanti lungo l’avventura ne verremo a conoscere di tipi sempre nuovi, in modo tale che la varietà non manchi mai. Se l’andamento degli stage si risolve sempre allo stesso modo, è pur vero che la disposizione degli avversari garantisce spesso delle sfide in grado di intrattenere l’utente.
Spesso e non in ogni caso, però. Talvolta il team ha calcato la mano con il numero di creature che assaliranno il povero Sam, finendo per rendere alcuni passaggi molto confusionari e frustranti. Nemmeno la distribuzione dei kit medici ci è sembrata perfettamente bilanciata, costringendoci spesso a ricaricare salvataggi più vecchi per venir fuori da situazioni altrimenti irrisolvibili. Perché sì, anche la difficoltà tarata verso l’alto ricalca i classici del passato.
Fra chiavi da raccogliere e alcune sezioni estemporanee a bordo di veicoli non molto convenzionali, l’avventura si lascia giocare con piacere, ma sembra mancare dell’attenzione al dettaglio che ha caratterizzato il suo competitor principale, ovvero DOOM Eternal. L’inserimento di un sistema di crescita del personaggio legato ad alcuni collezionabili sicuramente aiuta a rendere tutto più rigiocabile, ma ci è parsa fuori fuoco nel contesto di un titolo che avrebbe forse potuto cercare di mantenersi quanto più puro possibile e a conti fatti risulta pressappoco inutile nell’economia del gioco.
Dove Serious Sam 4 riesce incredibilmente divertente è proprio nel feeling degli scontri a fuoco. Sarà per la quantità smodata di sangue ed effetti sanguinolenti, o per il feeling riuscitissimo delle armi – che sono molte – o per l’amalgama dell’azione con la colonna sonora, ma alla fine ci siamo lasciati trascinare dal vortice di sangue e violenza, nonostante tutti i problemi. Perché sì, i livelli sono ampi, anche se molto lineari, e l’intelligenza artificiale degli avversari non sarà proprio la più raffinata in circolazione, ma l’opera di Croteam è talmente viscerale nella sua essenza da superare con un balzo ogni problematica.
Requisiti molto seri – Recensione Serious Sam 4
Se l’impostazione ludica del nuovo shooter pubblicato da Devolver Digital è tutto sommata riuscita e viscerale, altre problematiche sembrano affliggere il titolo sul fronte tecnico. Di per sé la grafica di Serious Sam 4 non è affatto male. I modelli poligonali godono di un buon dettaglio e le ambientazioni, oltre ad essere davvero vaste, presentano anche qualche scorcio riuscito. La direzione artistica, come da tradizione, privilegia viste mediterranee, come Pompei o il Vaticano, con un interessante mix di tecnologia e vestigie del passato.
Alcune texture non sono il massimo, ma l’impatto generale è abbastanza piacevole. Se non fosse che, per far girare il tutto, saranno necessari dei requisiti abbastanza alti, forse ingiustificati, nonostante l’ampiezza delle mappe ed il numero dei nemici a schermo. Spesso il gioco fatica a caricare le texture anche durante i filmati, oltre a presentare dei caricamenti ingiustificatamente lunghi. La fluidità, se non altro, si mantiene sempre su livelli abbastanza stabili, ma vi consigliamo di dare un’occhiata alle vostre specifiche prima di cimentarvi nello sterminio delle orde di Mental.
Il comparto sonoro, invece, risulta nella media. Il titolo è doppiato in inglese in maniera più che discreta, ma presenta anche i sottotitoli in italiano. I suoni delle armi non riservano particolari sorprese, mentre le musiche di accompagnamento spaziano da momenti più drammatici ed orchestrali ad altri in cui la vera essenza del titolo viene fuori e ci sovrasta con chitarre distorte e groove di batteria molto aggressivi. Proprio quello che ci voleva per fare a pezzi un po’ di extraterrestri, insomma.
Quando i proiettili non bastano
Giunti alla fine della recensione di Serious Sam 4 non resta molto da dire. L’operato di Croteam rispetta più o meno tutti gli obiettivi che si era prefissato, nel bene e nel male. La nuova avventura di Sam Stone è un tributo agli sparatutto di un tempo, e riesce a riportare in auge una serie che ultimamente non godeva più della popolarità di qualche anno fa. Non tutto è perfetto: c’è qualche problema di bilanciamento e talvolta la confusione a schermo è tangibile. I requisiti della versione PC, oltretutto, sono molto alti, ma nonostante questo il gioco non è stato ottimizzato benissimo.
Quello che importa, però, è che il risultato finale sia incredibilmente divertente, e noi videogiocatori sappiamo che poche cose lo sono quanto sterminare ondate infinite di alieni con vagonate di proiettili. Questo Serious Sam 4 riesce a farlo sempre bene, oggi come allora. Anzi, potremmo dire che il suo valore sta proprio nella sua capacità di rovesciare i cliché che hanno fatto morire il genere negli ultimi due lustri.
E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sulle pagine di tuttoteK per sapere tutto quello che c’è da sapere sul mondo dei videogiochi.
Punti a favore
- Una riuscita parodia del genere
- Narrativa molto divertente
- Sparare alle ondate di alieni non ha prezzo
Punti a sfavore
- Qualche problema di bilanciamento
- Requisiti hardware troppo elevati
- Qualche problema tecnico
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