In questa recensione della versione per Nintendo Switch di Trek to Yomi vogliamo andare ad analizzare il porting di un titolo che ci aveva ammaliati moltissimo, lo scorso anno, su console Xbox: come sarà andata stavolta?
Nel marasma di grandi titoli usciti fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio di quest’anno, fra un Dead Space Remake, un Forspoken e un Hogwarts Legacy qualsiasi, il grande pubblico ha perso di vista altri piccoli giochi, magari usciti più in sordina e non sotto le altisonanti luci della stampa, ma che magari riescono comunque a dire la loro. Fra questi pensavamo di poter annoverare anche il porting di Trek to Yomi su Nintendo Switch. E facciamo sin da subito notare il tempo imperfetto del verbo della frase appena conclusasi.
Trek to Yomi è un videogioco nato da una sola mente, quella di Leonard Menchiari, e uno studio, Flying Wild Hog, arrivato nel maggio del 2022 su PC, PS5, PS4, Xbox Series X | S ed Xbox One e ne eravamo rimasti colpiti molto positivamente (qui la nostra recensione su Xbox!), nonostante qualche sbavatura tecnica qua e là e un sistema di combattimento più facile a rompersi che a padroneggiare. Capirete bene dunque il nostro entusiasmo quando proprio Flying Wild Hog ha ufficialmente annunciato l’arrivo di Trek to Yomi anche su Nintendo Switch, punto dal quale partiamo per questa seconda recensione. Stavolta, però, non molto positiva.
Trek to Yomi su Nintendo Switch: la recensione del porting
Quello su Nintendo Switch di Trek to Yomi è un mero porting e non sono state dunque apportate modifiche di sorta, né alla storia né, tantomeno, al gameplay. Torniamo dunque ad impersonare il giovane Hiroki, samurai di animo nobile, che per ben due volte nel corso della sua vita si ritrova a dover stravolgere completamente i suoi piani. Da giovane, in primis, a causa di un attacco al suo villaggio natale da parte di alcuni banditi, perde il suo mentore e maestro, nonché padre della sua futura sposa, Aiko. Da adulto, quasi per lo stesso motivo, si ritrova a dover intraprendere un viaggio a metà fra l’onirico e il reale, alla ricerca di se stesso e di una strada da percorrere, quando tutto sembra smarrito.
Una narrativa che non punta a portare nulla di originale sullo schermo e che, anzi, si rifà pesantemente a tutta la cinematografia orientale dedicata ai samurai dei primi del ‘900. Tematiche come la morte, la vendetta e il senso di abbandono fanno da sfondo a una sceneggiatura che, seppur non brilli per originalità e novità, accompagna il gameplay in modo preciso e puntuale. Non servono grandi colpi di scena per rendere alcuni momenti memorabili, basta saperli narrare, descrivere e trasporre a schermo. E questo Leonard Menchiari lo sa fare veramente bene.
Fra combattimento ed esplorazione | Recensione Trek to Yomi per Nintendo Switch
Pad alla mano, Trek to Yomi è un action che divide la sua natura in due parti distinte: quella del combattimento e quella dell’esplorazione. Quest’ultima è strutturata in sei diversi livelli con altrettante ambientazioni che possono essere percorse in tridimensionalità, in percorsi ben definiti dal level design, con qualche strada secondaria che porta ad oggetti che incrementano le statistiche e collezionabili. Piuttosto lineare, ma non per questo da svalutare, il level design di Trek to Yomi funziona e rende la parte esplorativa divertente al pari di quella del combattimento.
Le fasi di scontro contro le ondate di nemici che verranno a cercare la testa di Hiroki, invece, si organizzano in 2D, con il protagonista e gli avversari che si spostano lateralmente sulla mappa. Come abbiamo già detto ai tempi della nostra recensione su piattaforme Xbox, il sistema di combattimento di Trek to Yomi punta ad essere molto più di quel che in realtà riesce ad essere. Di base è molto semplice e il tutto si esplica in basilari combattimenti con la katana: fondamentale è dunque il ruolo della parata e del “parry”, che permette di sbilanciare l’avversario e contrattaccare.
Un combattimento ragionato | Recensione Trek to Yomi per Nintendo Switch
Andare a testa bassa ed utilizzare attacchi leggeri e pesanti senza prima aver destabilizzato gli avversari porterà Hiroki ad una morte certa e celere. Nonostante ciò, Trek to Yomi non è un gioco particolarmente difficile da imparare, pad alla mano, e salvo un leggero input lag (che ritorna immancabile anche in questa versione per Nintendo Switch) a cui dovrete necessariamente abituarvi per effettuare i parry, imparerete a rompere il sistema nel giro di giusto un paio d’ore di gioco. Vi basterà apprendere qualche combo che rompe l’equilibrio dei nemici (e ce ne sono un paio davvero semplici da effettuare) per devastare chiunque vi si pari davanti.
Se a questo aggiungete l’utilizzo dei consumabili a distanza (Shuriken, Arco e Osutsu, un particolare Archibugio) che permettono di fare crowd-control e ripulire la aree particolarmente di nemici, e un roster di boss limitato e non particolarmente ostici da buttar giù, capirete bene il perché alla fine dei conti Trek to Yomi possa essere davvero considerato un titolo “easy to learn, easy to break”. E, come già detto ai tempi della prima recensione, questo non è necessariamente un problema: potrete completare il gioco in circa otto piacevolissime ore, e non avrete nulla di cui lamentarvi. O forse, in questo caso, proprio no.
Che disastro | Recensione Trek to Yomi per Nintendo Switch
La nota terribilmente dolente di Trek to Yomi in questa sua versione Nintendo Switch, e che non può far altro che abbassare tremendamente il voto che avevamo dato in sede della recensione su Xbox, è l’ottimizzazione e l’operazione di porting vera e propria sull’ibrida Nintendo. Il downgrade grafico rispetto alle altre versioni è così evidente che difficilmente potrete girarvi dall’altra parte. Sia le ambientazioni sia i modelli dei personaggi sono stati privati di un innumerevole quantitativo di dettagli, rendendo il tutto più confuso e decisamente meno magico. La povertà delle texture va ad inficiare terribilmente nell’estetica generale del gioco, rovinando anche i bellissimi (registicamente parlando) filmati di intermezzo.
È ovvio che un hardware come Nintendo Switch faccia particolarmente fatica a far girare un titolo come Trek to Yomi, pieno zeppo di dettagli ovunque, specialmente se non ben ottimizzato. Abbiamo riaffrontato l’avventura di Hiroki sopportando popup frequentissimi di texture che si caricavano dopo diversi secondi, effetti di luce ed ombra completamente sbagliati e soggetti a flickering, una generale confusione specialmente nelle ambientazioni più scure e prive di punti di riferimento. Per di più, la grana della pellicola (che grazie al cielo è possibile disattivare dalle Impostazioni) che rendeva Trek to Yomi una gioia per gli occhi sulle altre piattaforme, in questo caso è un ostacolo aggiuntivo e spesso ci ha nascosto alla vista nemici che, invece, erano proprio davanti a noi.
Ad accompagnare queste magagne intervengono, ovviamente, frequentissimi cali di frame rate, al punto di far sembrare il gioco, in certi frangenti, un album di fotografie sfogliato velocemente. Il tutto viene ulteriormente amplificato se giocate a Trek to Yomi in versione portatile, abbassando dunque ancora di più la qualità visiva generale. Purtroppo non possiamo darvi un’idea della gravità della situazione, perché su Switch è stata disattivata la possibilità di effettuare screenshots del gioco. Le immagini che vedete in questa recensione sono della versione Xbox che abbiamo recensito lo scorso anno.
Evitate, evitate!
Chiudiamo questa recensione di Trek to Yomi su Nintendo Switch con un peso sul cuore, perché mai ci saremmo aspettati un porting così mal confezionato di un gioco che meritava davvero tanto di più. L’ottima direzione artistica del titolo di Leonard Menchiari, così come un sistema di combattimento divertente e una narrativa appagante, vengono totalmente annientati da un comparto tecnico completamente insufficiente sotto ogni punto di vista. Recuperatelo su Switch solo se non avete altre possibilità e se siete fan sfegatati del genere. Altrimenti passate pure oltre.
Trek to Yomi è attualmente disponibile su PC, PS5, PS5, Xbox Series X | S, Xbox One e Nintendo Switch. Fateci sapere se lo avete giocato qua sotto nei commenti, noi continueremo a tenervi aggiornati con tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di Kinguin!
Punti a favore
- Direzione artistica eccellente
- Sistema di combattimento divertente ed immediato...
- Narrazione funzionale e interessante
- Un inno d'amore a una branca della cinematografia
Punti a sfavore
- ... ma facilissimo da rompere
- Su Switch è tecnicamente gravemente insufficiente
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