Di Forspoken se n’è parlato tantissimo in questi ultimi mesi, e fra ritardi e rinvii (e una demo poco convincente) siamo arrivati finalmente al momento della recensione
Su Forspoken, titolo di Luminous Productions, ce ne sarebbe molto da dire ed è ciò che faremo in questa recensione. Dopo alcuni rinvii è stata distribuita una demo a ridosso dell’uscita che non ha convinto appieno i videogiocatori, e la software house, insieme a Square Enix, si sono sincerate di confermare che quella vista era una vecchia build. Saranno davvero state risolte tutte le criticità che erano state evidenziate in quella famosa demo? Se volete saperlo non dovete far altro che continuare nella lettura della nostra recensione di Forspoken, di cui abbiamo già anticipato qualcosa in questo nostro articolo.
Un po’ di storia non guasta – Recensione Forspoken
Siamo perlopiù a ridosso dei nostri giorni, e la povera Frey Holland esce per quella che sembra essere l’ennesima volta da un Tribunale di Giustizia. Frey è una ragazza che vive in quella complicatissima New York, città che offre ad alcuni di varcare le porte del successo, mentre ad altri non offre molte occasioni di riscatto. Frey infatti fa parte della seconda categoria, una ragazza orfana che vive di espedienti come furti o altro.
Ma New York non è priva di sorprese, e per quello che all’apparenza sembra un caso fortuito entra in contatto con Cuff, un bracciale dorato che è tutto fuorché innocuo, e questo la farà finire in un portale che la condurrà nel mondo immaginario di Athia. Un mondo nel pieno caos, in quanto una piaga che viene chiamata semplicemente Rovina (o Corruzione) sta dilagando ed annientando tutte le forme viventi presenti in esso. Non c’è che dire, Frey Holland verrà ricordata come una ragazza fortunatissima.
Athia è un mondo governato da quattro “matriarche” chiamate Tantha, che si occupano del benessere e della sicurezza del popolo situato nella loro “regione” di appartenenza. Matriarche che, a causa della Rovina, sono in preda alla follia e stanno diventando brutali contro il loro stesso popolo. E Frey (che a tratti ci ha ricordato esteticamente Bonnie Bennett di The Vampire Diaries) si troverà proprio nel mezzo del disastro a cercare un’alternativa per poter tornare nel proprio mondo. Ovviamente ci viene insegnato che ciò non le sarà affatto facile.
Si ritroverà infatti, a volte suo malgrado e controvoglia ad aiutare gli abitanti di Athia, spalleggiata dal bracciale parlante Cuff il quale farà notare alla nostra protagonista che lei sarà in grado di utilizzare alcune arti magiche, che potranno essere utilizzate per affrontare i pericoli del mondo di Athia e salvare così le vite dei suoi abitanti.
Entriamo nel vivo – Recensione Forspoken
La trama è chiaramente ispirata alle opere isekai, quelle opere di cui fanno parte racconti come Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, di un essere umano che per qualche ragione finisce intrappolato in un altro mondo. Niente di nuovo su questo fronte a quanto sembra, tuttavia il gioco presentando meccaniche open world e combattimenti all’arma magica, fornisce al videogiocatore quel piglio in più per attirare la sua attenzione. Ma procediamo con ordine.
Forspoken ci pone subito due delle scelte più importanti che un videogiocatore debba intraprendere, quella della scelta della difficoltà, e della scelta della qualità video. Nella prima ipotesi avremo 4 livelli di difficoltà, potremmo concentrarci sulla storia, dare la priorità all’esplorazione, dedicarci alle battaglie, oppure scegliere l’impostazione predefinita che sarà quella più bilanciata.
Nella scelta delle impostazioni video è insita una delle prime criticità del titolo ad opera di Luminous Productions, sarà possibile scegliere se dare la priorità alla qualità grafica, scegliere di utilizzare il ray tracing, o dare la priorità alle prestazioni favorendo così il frame rate. Nelle prime due impostazioni avremo si una grafica decisamente notevole, ma dovremo fare i conti con un frame rate che renderà il gioco fastidioso agli occhi, soprattutto nelle fasi di battaglia più concitate.
Sarà quindi d’obbligo optare per la priorità alle prestazioni, godendo così di un frame rate più stabile e piacevole, che non viene comunque risparmiato da drastici cali nelle fasi di battaglia più concitate e con un’alta presenza di effetti particellari luminosi. Insomma, anche sopportando una veste grafica di gran lunga inferiore e meno piacevole, il videogioco è afflitto ugualmente da cali di frame rate più o meno marcati.
Le cose non migliorano di gran lunga se si parla di animazioni dei personaggi o degli NPC presenti sulla mappa. E non parliamo soltanto di quelle riguardo alcuni movimenti, ma anche nelle “semplici” animazioni facciali a volte si ha la sensazione che era necessario prestare più attenzione e cura nei dettagli. E non soltanto nelle animazioni dei vari personaggi troveremo problematiche che ci faranno storcere la bocca, ma anche nelle ambientazioni che saranno intorno a noi.
Se per quanto riguarda Athia, il mondo è riproposto con una cura grafica abbastanza piacevole e dettagliata (anche se perlopiù presenterà vasti campi aperti), lo stesso non si può dire della città di New York (la quale ci teniamo a precisare visiteremo ben pochissime volte nell’avventura) la cui qualità grafica sembra provenire da ben due generazioni fa. C’è quindi uno stacco abissale fra ciò che vedremo in Athia, e ciò che invece vedremo nella città di New York, parlando in termini di qualità grafica.
Anche la qualità artistica complessiva da quell’impressione di essere “a macchia di leopardo”, in quanto ci sbalordiremo di fronte ad alcuni scorci visivi, mentre resteremo esterrefatti di fronte alla qualità scarna di alcuni, primi fra tutti i Rifugi del pellegrino rappresentati dallo stesso identico modello copiato e incollato in più punti della mappa. Il rifugio infatti sarà sempre uguale, in ogni suo piccolo dettaglio, persino le pieghe dei lenzuoli del letto saranno esattamente nella stessa medesima posizione in ogni singolo rifugio, benché siano lontani chilometri fra di loro.
Uno sguardo più ravvicinato – Recensione Forspoken
Continuando la nostra recensione di Forspoken non può mancare una parentesi aperta su tutto ciò che gira intorno al titolo, e seppur le cose non siano disastrose forse ci saremmo aspettati qualcosa in più. Cercando di seguire un ordine ben definito dobbiamo iniziare parlando delle fasi di stealth, perché il gioco ne proporrà alcune, ma saranno guidate e dureranno una manciata di minuti. Ed è qui che noteremo le prime lacune di Forspoken, per iniziare se verremo notati il gioco si interromperà senza mostrare alcuna azione delle guardie o alcuna cutscene, il tutto finirà con una guardia che si girerà verso di noi e farà due passi.
La seconda criticità che vedremo, e questa sarà legata a filo doppio alla “fantastica longevità del titolo di oltre 20 ore”, è che il gioco inizierà a farci spostare da un punto all’altro (perlopiù di poche centinaia di metri) mostrando successivamente una breve cutscene, per poi farci spostare di qualche altro passo e ripetere un altra cutscene. È esattamente qui che ci è sorto un atroce sospetto: non sarà che il gioco andrà avanti di questo passo? Mostrandoci cutscene buttate in mezzo a momenti in cui dovremo soltanto spostarci di poche centinaia di metri soltanto per allungare il brodo?
Purtroppo è proprio così, in fase di recensione di Forspoken ci siamo resi conto che le tanto acclamate “più di 20 ore di gioco per la sola storia principale” vengono raggiunte in questo modo, continuando a presentare al videogiocatore continue cutscene anche inutili e che spesso vanno a spezzare inutilmente il ritmo di gioco, di per se già lento di suo se non fosse per quelle poche fasi di combattimento che sarà possibile affrontare girando per il mondo di Athia. Fasi di combattimento che il più delle volte saranno fine a se stesse e che potremmo tranquillamente bypassare con la nostra “corsa parkour” (tranne ovviamente le boss fight o alcune in cui dovremmo per forza uccidere i nemici di fronte a noi per proseguire il gioco).
La stessa narrativa risulta lenta e a tratti presenta dei dialoghi inutili, fini a se stessi e messi li soltanto per allungare di qualche minuto il tempo sull’orologio del videogiocatore e farlo arrivare alle fantomatiche 20 ore di gioco. Da notare che nelle fasi finali non soltanto sembra esserci stato un taglio nei contenuti di gioco (come se parte dell’avventura fosse stata tagliata via dal prodotto finale), ma è presente anche un assurda camminata (che arriva a ricoprire anche un ora e più di gioco) dove dovremo semplicemente camminare per arrivare ad interagire con un ricordo e far partire una cutscene. Il tutto ripetuto almeno una decina di volte o quasi, mentre dovremmo raccogliere anche fonti di mana messe a caso intorno a noi (a gruppetti di 20, una per volta ovviamente).
Una varietà di cose da fare – Recensione Forspoken
Inserire tutti quei ricordi, e svelare la storia di Frey Holland in quelle cutscene spezzettate, ci è sembrato l’ennesimo tentativo di allungare il brodo, in quanto sarebbe stato più sensato svelarci la storia della protagonista nel proseguo del gioco, invece di annoiare i videogiocatori con continue camminate e cutscene finali ripetute di cui non c’era affatto bisogno.
Ci restano soltanto due altre monete da lanciare in alto, una è quella della struttura open world, e l’altra è quella riguardo il gameplay, ed iniziando dall’open world, anche le previsioni della demo erano parzialmente esatte. Nella demo la sensazione che tutti hanno avuto è stata quella di un mondo perlopiù spoglio e vuoto, privo di una vera consistenza di nemici degna a mettere in difficolta Frey, e privo di una sensazione di minaccia imminente per il videogiocatore.
È esattamente così, anche se ammettiamo che nell’open word ci sono presenti molteplici attività secondarie da portare a termine, e i Labirinti Sigillati sono sembrati molto interessanti e divertenti da affrontare. Trattasi di alcuni dungeon di grandezza limitata e composti da alcune stanze in cui sconfiggere i nemici, prima di giungere ad una stanza con un boss da sconfiggere per ottenere dell’equipaggiamento per la nostra protagonista.
Frey Holland nelle sue scorribande per il mondo di Athia potrà infatti equipaggiare un mantello, un ciondolo, e dipingere le proprie unghie per potenziare i suoi poteri magici. In Forspoken infatti sono presenti meccaniche, seppur minimali e non essenziali ai fini del solo completamento della storia principale, di crafting e di looting. Sarà infatti consigliato prestare un occhio anche all’equipaggiamento che andremo ad indossare, e che ci fornirà dei bonus alla salute o alla difesa ad esempio.
Le stesse arti magiche di Frey saranno molte e variegate, tutte avranno un effetto unico sul nemico e saranno composte dai quattro elementi naturali, acqua, fuoco, terra, e fulmine. Anche i nemici presenteranno le loro debolezze e le loro resistenze, per esempio alcuni potrebbero essere immuni alle magie di elemento acqua ed estremamente vulnerabili all’elemento fuoco. Sarà quindi necessario, attraverso la pressione dei rispettivi tasti posti sul joypad scegliere le magie adatte, che sarà possibile anche concatenare per infliggere ai nemici danni maggiori.
La varietà di magie, sbloccabili attraverso un albero apposito e ottenendo punti esperienza nel proseguo dell’avventura, è una nota di merito. Persino la caratterizzazione di ogni singola magia e del suo effetto sui nemici ci ha piacevolmente sorpreso, quando c’è da porgere le lodi non ci tiriamo certo indietro. Il tutto però viene limitato da un gameplay altalenante e a volte difficile da padroneggiare.
Poca presenza di boss fight – Recensione Forspoken
Nonostante Forspoken sia un videogioco in terza persona open world d’avventura, con combattimenti magici, e nonostante sia presente un’abilità di schivata della nostra protagonista, non sempre il combat system ci ha dato il giusto divertimento. Complice un sistema di telecamera che a volte andava per fatti suoi, e complice in sistema di “lock” sul nemico che a volte andava a farsi benedire, combattere in Forspoken a volte ci ha fatto venire i giramenti di testa.
Frey che a volte in automatico puntava un nemico diverso e posto in un altro punto di quello che volevamo e pensavamo di attaccare, sistema di “lock” dei nemici che a volte inspiegabilmente (o quasi) cessava la sua funzionalità, effetti particellari che andavano a sovrapporsi a tutto ciò che vedevamo a schermo rendendoci pressoché impossibile vedere e capire cosa stesse succedendo, e soprattutto lock dei nemici a volte totalmente inutile, in quanto sparando con magie dalla distanza a mostri in movimento era pressoché impossibili colpirli.
Il tutto moltiplicatelo a dismisura nelle fasi di combattimento, le poche per nostra fortuna, dove erano presenti decine di nemici. Del tutto piacevoli e divertenti invece le boss fight con i nemici principali della storia, li il gioco presenta tutta la sua essenza migliore, diverte, coinvolge, ed impegna il videogiocatore in battaglie che rendono la soddisfazione che merita un vincitore. Peccato che le boss fight saranno 4, di numero proprio, nelle 20 ore di gioco circa della campagna principale.
Conclusione
Al netto delle storture riscontrate non ce la sentiamo di bocciare totalmente Forspoken in questa recensione, il videogioco nato dalle mani di Luminous Productions non brilla certo per ciò che concerne l’aspetto tecnico, e non viene affatto supportato da una narrativa solita o da una grafica che fra gridare alla next gen, tuttavia rimane un titolo abbastanza divertente e variegato da giocare. Soprattutto per tutto ciò che ruota intorno a Forspoken una volta raggiunto l’endgame.
Sarà infatti possibile cimentarsi in tutte le attività secondarie sparse nel mondo di Athia, che ci aiuteranno a comprendere meglio e ad approfondire alcuni aspetti sia del mondo, sia il background e la storia di alcuni NPC secondari. Persino il girare per il mondo di Athia alla ricerca di equipaggiamento migliore, o dedicarsi all’aumento dei punti esperienza per sbloccare tutte le magie saranno attività abbastanza divertenti. Anche se continuiamo a ripetere che il tutto ci è sembrato “diluito” a dismisura, forse a volte persino troppo.
Discutibili alcune scelte narrative, come la possibilità (verso la fine dell’avventura) di ricorrere ad una scappatoia e assistere ad un finale “alternativo” della storia. Una scelta che abbiamo trovato francamente discutibile, ma che non vogliamo discutere qui in sede di recensione a causa del pericolo di farvi incappare in spoiler. Indubbiamente ci saremo aspettati qualcosa di più da Forspoken, e non comprendiamo il perché ad un certo punto della storia si abbia la sensazione che parte di essa sia stata tagliata via di netto, ma allo stato attuale non ce la sentiamo di consigliare Forspoken a chiunque.
Una fetta di videogiocatori più esigenti potrebbero trovare in Forspoken un titolo fortemente “castrato”, come se ad un certo punto del suo sviluppo si sia dovuto abbassare un po’ la qualità generale del titolo. Non un brutto gioco e non da bocciare in todos, tuttavia resta un titolo che a malapena va oltre la sufficienza, complice un aspetto tecnico e narrativo non sempre all’altezza di ciò che ci saremmo aspettati.
Vi ringraziamo per averci tenuto compagnia e aver letto questo nostro articolo su Forspoken, vi ricordiamo di restare sempre aggiornati sempre sulle pagine di tuttoteK per seguire ogni sviluppo (sia videoludico che non), e di tenere sempre gli occhi puntati sul sito di Instant Gaming dove è possibile reperire videogiochi a prezzi vantaggiosissimi.
Punti a favore
- Buona la componente open world...
- Interessanti e divertenti alcune attività secondarie
- Molto azzeccate e ben fatte le boss fight...
Punti a sfavore
- ... sfruttata esclusivamente in fase di endgame
- Troppi filmati che spezzano il ritmo di gioco, e a volte inutili
- ... ma sono 4 in croce in tutta la storia principale
Lord Gwyn
30 Gennaio 2023 alle 18:58Top recensione tra quelle che ho letto ad oggi. Onesta e accurata.
Daniele Mastrangeli
1 Febbraio 2023 alle 17:01Grazie Lord troppo gentile 🙂
ARIES
1 Febbraio 2023 alle 16:56Ottima recensione una delle più vere che abbia letto di sto gioco. dandomi una idea se acquistare o meno il titolo in questione.
Daniele Mastrangeli
1 Febbraio 2023 alle 17:02Grazie mille, sono felice nel sapere che nel mio piccolo sto portando avanti le cose per bene. Grazie mille Aries 🙂