Scopriamo insieme, in questa dettagliata recensione, quali sono a nostro parere i punti di forza e di debolezza di Scorn, l’atteso survival horror di Ebb Software uscito in esclusiva temporale console Xbox e disponibile su Game Pass
Quale miglior periodo per essere un amante del genere Survival Horror se non questo? Presto arriverà The Callisto Protocol, immediatamente il mese successivo avremo il remake di Dead Space, a marzo metteremo le mani su Resident Evil 4 Remake e come ciliegina sulla torta il 2023 ci porterà Alan Wake II e, con un po’ di fortuna, il remake di Silent Hill 2 (con annessa rinascita del brand stesso che era rimasto per troppo tempo a prendere polvere, dimenticato in fondo a uno sgabuzzino)
E cosa possiamo fare per allietare questa lunga attesa? Giocare a Scorn pare veramente un idea molto allettante, ma riuscirà nell’impresa specialmente dopo il turbolento sviluppo che ha avuto? Lo scoprirete a breve, benvenuti nella nostra recensione di Scorn, buona lettura!
Prima di iniziare
Scorn nasce come opera prima dei ragazzi di Ebb Software, studio Serbo fondato nel 2013 che ai tempi la sua unica idea per questo gioco era di creare un’ambientazione che sarebbe dovuta essere un personaggio a sé, con un protagonista lanciato dentro senza nessun avvertimento, e ovviamente noi videogiocatori con lui. Dopo un fallimentare Kickstarter creato nel 2014, l’anno successivo Ebb Software ricevette dei fondi da un investitore privato, riportando lo sviluppo di Scorn a pieno regime, progettando il gioco come una release che sarebbe avvenuta in 2 parti.
A questo punto nel 2017 Ebb Software lanciò un secondo Kickstarter, questa volta con successo e grazie anche al supporto di Microsoft Scorn ottenne nel 2020 una finestra di lancio oltre all’annuncio delle piattaforme della sua pubblicazione: PC ed esclusività console temporale per Xbox Series X/S.
In tutto questo la data fissata inizialmente (per la release del gioco) era il 21 Ottobre 2022, che è stata anticipata di una settimana, quindi Scorn riuscì finalmente a uscire ufficialmente 8 anni dopo il suo annuncio iniziale lo scorso 14 Ottobre 2022.
Una storia raccontata col silenzio… | Recensione Scorn
L’avventura parte subito appena premuto su Nuova Partita, senza nemmeno un caricamento. Il nostro personaggio si risveglia e inizia a trascinarsi un po’ alla volta sempre più lontano, e fin da subito possiamo intuire quello che sarà lo stile narrativo di Scorn: il silenzio. Nulla ci verrà detto, nulla verrà scritto o letto, semplicemente dovremmo apprendere tutto quel che possiamo osservando il mondo claustrofobico che ci circonda. Un mondo sporco, macabro fatto di carne e biotecnologica, costruito minuziosamente in ogni sua parte. Possiamo addirittura intuire come funzioneranno alcuni dei macchinari che incontreremo ancora prima di utilizzarli seriamente per darvi un idea dei dettagli che i ragazzi di Ebb Software hanno messo nella loro opera.
Come avrete intuito dalle immagini che avrete visto del gioco, il design delle ambientazioni si ispira ampiamente al mondo horror di H.R. Giger (difatti non vi nascondiamo che spesso mentre giocavamo spesso faceva capolino una lacrimuccia nostalgica, tornandoci in mente i corridoi del Dark World di Dark Seed II) e per completare il quadro la colonna sonora avanzerà praticamente insieme al nostro personaggio, ma non aspettatevi dei brani, per così dire, “classici”. Anzi, la colonna sonora sarà quasi “assente” suonando delle note gravi di tanto in tanto che mano a mano che avanzeremo saranno sempre un po’ più lunghe, per poi tornare al focus principale di Scorn: il silenzio.
O meglio, al rumore dei nostri passi, dei macchinari che azioneremo, delle armi che utlizzeremo, dei nostri nemici, e specialmente all’eco di questi suoni che riecheggerà nei corridoi e nelle stanze che andremo ad affrontare, creando un’atmosfera (tra livello visivo e auditivo) unica nel suo genere, che oggigiorno è molto rara da trovare nel mondo videoludico. E proprio come detto dagli sviluppatori stessi, Scorn è un esperienza audio-visiva molto contemplativa e personale, dove all’interno di enormi strutture marce e decadenti noi giocatori dovremo usare il nostro intuito per superare gli ostacoli che ci si pareranno davanti, ostacoli perfettamente integrati nell’ambientazione stessa… il tutto senza il minimo aiuto, ovviamente.
Ciò viene ulteriormente accentuato anche grazie alla completa assenza di un HUD (ad eccezione di quando vi curate, sparate a un nemico oppure venite colpiti) e alla modalità di interazione con le porte e i macchinari che troverete: avvicinandovi l’oggetto interagibile sarà circondata da un leggero contorno bianco e comparirà un pallino su di esso, se sarà bianco sarà interagibile, se sarà vuoto invece significa che in quel momento non potrete ancora farlo e quindi dovrete continuare nella vostra esplorazione.
…con però tanti bassi | Recensione Scorn
Capiremo subito quale sarà la difficoltà più grande di questa avventura: la mappa. O meglio, la mappa che dovremo tenere a mente mano a mano che avanzeremo, perché seppur Scorn alla fine abbia delle macro aree con corridoi che in qualche modo guideranno il giocatore verso la soluzione, la sensazione di perdersi in un labirinto è reale. Non vi nascondiamo che noi stessi durante il terzo atto della nostra partita abbiamo avanzato un po’ “a caso” consci del fatto che ci eravamo persi, eppure siamo riusciti a completare lo stesso il livello senza troppi intoppi. Certo, dobbiamo dire che abbiamo avuto la fortuna di capire comunque la soluzione del puzzle ambientale che ci avrebbe permesso di avanzare e quindi nonostante il nostro girovagare a caso e azionare qualsiasi macchinario ci capitava a tiro, capivamo che stavamo in qualche modo andando nella strada giusta.
Ed è così che avanzerete nelle 3 macro aree del gioco, risolvendo (pochi, veramente troppo pochi) puzzle ambientali che vi permetteranno di avanzare all’area successiva ed enigmi che vi daranno oggetti che vi permetteranno di risolvere, appunto, i già citati puzzle ambientali, azionando macchinari che apriranno porte o comunque corridoi permettendoci di avanzare e superando diversi nemici. Di questi ultimi, però, ne riparleremo a tempo debito: meritano un discorso a parte.
E qui iniziano le noti dolenti, come già detto i puzzle ambientali sono veramente pochi, avremmo preferito vedere qualcosa di più. Gli enigmi non sono molti di più dei puzzle, perché tutto il resto sarà un avanzare per i già corridoi nella speranza di aver preso la via giusta. Cosa succede se andate nel corridoio sbagliato? Nulla, perderete tempo fino ad arrivare a un vicolo cieco e magari vi incasinerà ancora di più la già caotica immagine che vi siete fatti in testa della mappa del livello… il tutto ovviamente nella speranza che non ci siano dei nemici che vi inseguono.
… run, run, run!!! | Recensione Scorn
Ebbene sì: esistono quattro tipi di nemici in questo gioco, ognuno dei quali risulterà veramente pericoloso a causa del loro tracking che praticamente vi renderà quasi impossibile evitare i loro attacchi e, specialmente, anche a causa delle loro hitbox che alcune volte risultano… diciamo un po’ ingiuste.
Per farvi capire, normalmente il nemico “piccolo” ha bisogno di due colpi per essere ucciso, e una volta focalizzata questa informazione di norma il giocatore propende per questa soluzione. Ecco, molte volte capitava che seppur il suo corpo risultasse all’interno del mirino al momento dello sparo, magicamente il colpo non andava a segno, finendo per incassarne inesorabilmente uno a nostra volta, nella folle corsa verso il mostro che sarebbe dovuto essere morto, in fuga da un altro che invece cercava di prenderci alle spalle.
Insomma, avrete capito che la fase fps potrebbe rivelarsi snervante in qualche occasione. La cosa buona è che i checkpoint non mancano… cosa diversa invece se sarete voi stessi a dover ricaricare la partita perché magari vi bloccate da qualche parte con poca vita e siete senza cure e munizioni, i salvataggi da cui è possibile caricare manualmente la partita sono più sporadici, e nella peggiore delle situazioni potreste essere costretti a dover perdere anche mezz’ora di gioco.
In tutto questo in diversi punti della storia perderete per forza della vita, ovviamente è una cosa collegata alla storia quindi non vi faremo spoiler di nessun tipo, però sappiate che è un eventualità che potrebbe accadere: cercate di rimanere con più vita possibile. n compenso a causa della semplice e limitata IA dei nemici ci saranno un paio di occasioni in cui sarà possibile raggirarli riuscendo ad ucciderli attraverso un divisorio che garantirà la nostra salvezza. Non sentitevi in colpa e andate fino in fondo!
In conclusione, this will explain everything! | Recensione Scorn
Data la sua narrazione silenziosa, non sarà strano se una volta arrivati a fine dell’avventura del vostro protagonista vi rimarranno delle domande in testa riguardanti la storia stessa e certi avvenimenti a cui avete assistito durante il viaggio, e qui vi vengono incontro due cose: la prima è la longevità del gioco, noi abbiamo completato Scorn al 100% (anche se sembra chissà cosa con una singola run mancherete solamente un trofeo, perché dovrete fare una scelta subito all’inizio) in nemmeno 7 ore, tempo che rientra perfettamente nel lasso che aveva detto il team di sviluppo, ovvero dalle 6 alle 8 ore, e questo ovviamente durante la prima run.
Volendo iniziare la seconda, magari non solo per prendere l’ultimo obiettivo, ma anche per rivedere tutte le ambientazioni con più attenzione e, specialmente, consci di quel che succederà, la storia sarà un po’ più intuibile. E se tutto questo non bastasse, l’artbook contenuto nell’edizione deluxe di Steam contiene molte qualche informazione in più sia sull’universo di Scorn, che dei suoi protagonisti. Certo, è un boccone un po’ amaro perché dover spendere 10€ in più per avere una visione più chiara della storia del gioco non ci pare proprio una bella mossa.
Per quel che riguarda il versante tecnico, abbiamo giocato a Scorn su un Xbox Series X con già la patch day one applicata, il gioco ha sempre mantenuto i 60 fps senza problemi e non siamo mai incappati in problemi tecnici di nessun genere.
Carne, tanta carne
In compenso seppur vi preannunciamo che il voto finale della recensione sarà abbastanza basso, non ci sentiamo di bocciare completamente Scorn, anche perché nonostante tutto siamo arrivati in fondo e… ne volevamo ancora. Cioè, possibilmente migliorato si intende, volevamo davvero continuare a vagare per quel mondo così macabro, sporco, pieno di carne marcia, sangue, altre cose che non possiamo scrivere…ma dannatamente affascinante allo stesso momento.
Se amate i temi di Giger provate a dare una possibilità a Scorn, ma anche se siete neofiti del suo universo, tanto il gioco potrete trovarlo sul Game Pass. Quindi anche se poi scoprirete che il gioco non fa per voi non avrete perso nulla a livello pecuniario…e se invece vi innamorerete della direzione artistica di questo gioco sarà semplicemente tutto di guadagnato. Nella speranza che riusciate a chiudere un occhio su tutto il resto, sia ben chiaro.
Scorn è attualmente disponibile su PC, Xbox One e Xbox Series X | S e fa parte del catalogo di Xbox Game Pass. Fateci sapere che cosa ne pensate qua sotto nei commenti, noi continueremo a tenervi aggiornati con tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming!
Punti a favore
- Una delle migliori direzioni artistiche del panorama videoludico odierno.
- Sta sul Game Pass.
- Una longevità giusta: né troppo lungo, né troppo corto...
Punti a sfavore
- ... data la possibile frustrazione dovuta a certe sezioni di gioco.
- Nemici molto sottotono, anche nel design.
- Un gunplay da rivedere in toto.
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