Pochi giorni ci separano ormai dalla nuova avventura vichinga di Assassin’s Creed Valhalla, vi spieghiamo cosa sapere per godervi il titolo a pieno
Sì lo sappiamo: non vedete l’ora di far scalo sulle britanniche sponde per condurre alla conquista il vostro manipolo di vichinghi predatori. Il 10 novembre, dopo un’attesa durata diversi mesi e un anno di rumor, finalmente il nuovo capitolo norreno della saga Assassin’s Creed, Valhalla, farà capolino nelle vetrine fisiche e virtuali e noi vi spieghiamo cosa sapere per godervi il nuovo titolo. La serie dei sicari della lama celata conta ormai ben 12 titoli. Di cose ne sono successe un bel po’.
Vi riassumeremo innanzitutto le fasi salienti della vicenda all’infuori dell’Animus soffermandoci sulle vicende del personaggio di Layla Hassan, la ricercatrice che ha portato avanti le simulazioni negli ultimi due capitoli della saga. Andremo poi a vedere come e in cosa il nuovo titolo sarà diverso dai precedenti; soprattutto in merito alle dichiarazioni del team di sviluppo che ha dichiarato che il nuovo Assassin’s Creed sarà simile a The Witcher 3.
I ricordi genetici
Questa guida parte dal presupposto di specificare cosa sapere prima di giocare Assassin’s Creed Valhalla. Tuttavia, cercheremo ora di dare qualche breve informazione anche per chi non ha la più minima confidenza con la saga. Una mainline narrativa di 12 titoli basterebbe ad intimidire chiunque, non c’è dubbio, ma per entrare nella logica dell’universo creato 13 anni fa da Patrice Desilets vi basterà una semplice nozione.
Essenzialmente la linea temporale dei giochi della saga è duplice: da una parte c’è il presente dall’altra il passato. L’Animus, un dispositivo creato dalla Abstergo Industries, permette a chi lo utilizza di rivivere i ricordi genetici conservati nel DNA. Ecco quindi che l’Animus mette in relazione passato e presente.
Le fila generali dell’intreccio sono tirate dalle due fazioni contrapposte di Assassini e Templari. I primi si battono per una realtà libera e indipendente, i secondi per un mondo autoritario e dittatoriale. I Templari per portare a compimento il loro obiettivo mirano all’ottenimento dei frutti dell’Eden, potentissimi artefatti creati dalla Prima Civilizzazione, un’antica razza semi-divina che ha creato l’umanità e si è estinta a causa di una misteriosa catastrofe. Per trovarli i Templari devono esplorare i ricordi genetici di alcuni particolari individui e riviverne il passato con l’Animus.
Il titolo che debutterà il 10 novembre ha profondi legami più con gli ultimi giochi usciti che con i precedenti. Ecco quindi che per apprezzare a pieno la narrazione di Valhalla vi converrà in qualche modo recuperare prima Origins e Odyssey. I due titoli in questione hanno segnato forse la più grande rivoluzione in termini concettuali e di gameplay della saga che da action-adventure open world si è avvicinato agli standard di un RPG. Inoltre, i due suddetti capitoli sono legati dal punto di vista narrativo dal personaggio di Layla Hassan di cui vi parleremo nelle prossime righe.
Dove eravamo rimasti? – Assassin’s Creed Valhalla: cosa sapere
Ecco quindi quello che dovete sapere, in termini prettamente narrativi, prima di giocare Assassin’s Creed Valhalla. Layla Hassan, giovane e brillante ricercatrice di origini egiziane lavora per il colosso farmaceutico Abstergo Industries, mera copertura dell’ordine templare. La ragazza ha sviluppato da sola una sua personale rivisitazione dell’Animus che permette a chiunque lo utilizzi di rivivere un passato genetico diverso dal proprio.
Layla, nota per il piglio ribelle e fumantino, trasgredisce le direttive dell’azienda per cui lavora e parte alla volta dell’Egitto per sperimentare la sua macchina. Qui, supportata a distanza dall’amica e collega Deanna rivive il passato di Aya e Bayek di Siwa, i due primi assassini della storia, vissuti nel I secolo a.C.
Dopo aver terminato la simulazione Layla viene sorpresa dall’arrivo degli uomini dell’Abstergo che provano a rapirla. La giovane riesce a farla franca e fa la conoscenza di William Miles, uno dei leader della fazione degli Assassini. Questi le offre protezione a patto che la giovane collabori con gli Assassini. Layla accetta il patto ma di fatto non diventa una vera e propria nuova iniziata della setta. Non ancora almeno.
Tempo dopo la parentesi egiziana Layla, nel corso di una spedizione per conto degli Assassini rinviene la Lancia di Re Leonida di Sparta, questa è in realtà un Artefatto della prima Civilizzazione. Layla decide di rivivere i ricordi genetici di Alexios (o Kassandra, a seconda della scelta del giocatori), un mercenario vissuto nel 431 a.C, ai tempi della guerra del Peloponneso. La storia narra che Alexios sia entrato in possesso del Bastone di Ermete Trismegisto, un potentissimo artefatto della prima Civilizzazione da tempo nel mirino dei Templari.
Dopo aver rivissuto il passato di Alexios, Layla scopre finalmente l’ubicazione del Bastone: le rovine della mitica Atlantide. La giovane si reca immediatamente sul sito. Qui incontra con sua grande sorpresa Alexios. Quest’ultimo è ancora in vita dopo più di 24 secoli grazie allo straordinario potere dell’artefatto. Il mercenario rivela a Layla che il mondo ha bisogno dell’equilibrio perenne tra l’ordine rappresentato dai Templari e il caos degli Assassini. In altre parole, se una delle due fazione annientasse completamente l’altra, l’umanità sarebbe destinata alla fine.
Layla a sua volta dice allora a Alexios di essere un’Assassina ed ex Templare al tempo stesso. All’udire questo dettaglio l’uomo decide di cedere l’Artefatto alla ricercatrice. Alexios è infatti convinto che proprio Layla potrebbe essere la chiave di volta per la salvezza dell’umanità. Essa incarna infatti, al tempo stesso, i principi delle due fazioni contrapposte. L’uomo ha quindi un’ultima richiesta per la giovane: distruggere tutti i manufatti della prima Civilizzazione. Se questi infatti continuassero ad esistere rappresenterebbero una potenziale minaccia per le sorti del mondo dato che se una delle due fazioni riuscisse ad impossessarsene volgerebbe a suo favore il conflitto in un istante.
La parentesi narrativa di Assassin’s Creed Odyssey si chiude con lo scontro tra Layla ed Otso Berg, uno dei leader dei Templari. Quest’ultimo ha scoperto l’ubicazione della ricercatrice e le tende un agguato. La giovane tuttavia, con il potere del Bastone di Ermete riesce ad avere la meglio catturando Berg. L’uomo viene così reso ostaggio degli Assassini.
Perché aspettare con fiducia il nuovo capitolo? – Assassin’s Creed Valhalla: cosa sapere
Sul fronte delle meccaniche di gioco c’è molto più di una cosa da sapere sul nuovo Aassassin’s Creed Valhalla e si tratta di novità piuttosto salienti. Come si è accennato in precedenza, il nuovo titolo di punta del colosso francese punta a riscrivere parzialmente i canoni ludici strutturali della serie a partire dalle side quest. Fin dal primo storico episodio (in cui sono state sviluppate alla buona nel giro di qualche mese per allungare il brodo), in linea di massima, le missioni secondarie non hanno mai brillato più di tanto a parte rare eccezioni.
La community ha sempre chiesto, a gran voce, contenuti di più ampio respiro, con una propria struttura narrativa che incentivi allo scoprirle e al giocarle. Finora infatti, tali quest, in linea di massima, sono sempre state vissute dai giocatori come un semplice riempitivo fine a se stesso, da portare a termine solo per veder spuntare il fatidico “100%” sull’indicatore di completamento generale. In Odyssey ed Origins, ad esempio, questi contenuti erano sempre impostati con il sottotesto di andare a fare qualche uccisione in vari punti di interesse della mappa rimasti fuori dal raggio d’azione della quest principale. Morale della favola: siete obbligati a setacciare tutti i posti possibili e immaginabili della mappa, zitti e muti.
A questo riguardo, Darby McDevitt, storico sceneggiatore della serie, ha riferito che i nuovi contenuti secondari di Valhalla si distingueranno da quelli precedentemente visti dal momento che avverranno in un “contesto naturale e spontaneo“. Non dovremo quindi girare sulla mappa di gioco fiondandoci sulle famose icone di volta in volta per giocare queste missioni. La speranza quindi è di vedere qualcosa simile all’osannato The Witcher 3, in cui questi contenuti sono vere e proprie affascinanti sottotrame.
Coinvolgimento, credibilità e vitalità – Assassin’s Creed Valhalla: cosa sapere
L’altra grande ragione che ci spinge a riporre fiducia nel nuovo capitolo della saga dei sicari dalla lama celata è indubbiamente la componente stealth. Anche qui siamo di fronte ad uno dei punti che hanno fatto notevolmente scaldare gli animi della community. Pensiamo alle origini. Su quali punti si è retto fin dall’inizio il formidabile successo della saga? Semplice: accuratezza nella ricostruzione storica, open world, parkour e, rullo di tamburi… la componente stealth! L’ultimo capitolo della saga è stato teatro virtuale di spettacolari ed esageratissimi scontri a viso aperto. La Lama Celata, marchio di fabbrica degli Assassini è persino sparita nel nulla! Le furiose battaglie in mischia di Odyssey sono certamente stata una novità utile a dare una momentanea rinfrescata al gameplay ma i veri Assassini agiscono nell’ombra.
Il nostro augurio, in questo frangente, è una salutare riscoperta dell’identità primaria. Nei primi stralci online di Valhalla ci è sembrato di intravedere un buon alternarsi tra incursioni silenziose e brutali zuffe a viso aperto. Lo stesso Eivor ci ha tenuto a farsi vedere con la famosa lama al braccio. Insomma, la speranza c’è, . Inoltre, sappiamo che nel nuovo titolo torneranno gli scudi (apprezzatissimi in Origins). Pertanto ciò fa presuppore che anche gli scontri aperti saranno approcciabili con un minimo di criterio senza dover macinare solo i tasti delle combo.
Da ultimo, l’aspettativa maggiore, forse, è quella di un mondo vivo e non semplicemente aperto. Lecito aspettarsi grande credibilità in tutte le componenti a partire dagli NPC. Questi dovrebbero rendere l’esplorazione delle norvegesi e britanniche terre coinvolgenti. Proprio in questo coinvolgimento, credibilità e vitalità sta la differenza tra un open world che punta all’eccellenza rispetto ad uno che si accontenta di accomodarsi nei canoni di un genere videoludico fin troppo inflazionato.
Anche in questo senso, le sensazioni che si sono arrivate dalle varie anteprime di Valhalla sono confortanti. Confermate infatti la presenza di pesca, caccia, dadi, gare di bevute, personalizzazione completa dei personaggi e addirittura gatti che ripuliranno il nostro accampamento dai ratti. Proprio l’accampamento sarà il cuore dell’esperienza e parte della riuscita generale del titolo sarà da vedere anche in che grado questo sarà realistico. A detta degli sviluppatori il nostro covo sarà gestibile e migliorabile in ogni singolo dettaglio.
Sul piano narrativo sia McDevitt sia il creative director, Ashraf Ismail, hanno confermato che la vicenda di Layla tornerà. Il gioco, in questo senso, a detta dei due, si porrà come una sorta di “tappo” nell’intreccio generale e sarà in grado di porre una conclusione a tanti nodi narrativi rimasti slegati.
Non di sola quantità si vive
Insomma, per riassumere, oltre alla quantità (quella ci sarà sicuramente, la mappa di gioco come di consuetudine sarà più grande del capitolo precedente), ci aspettiamo qualità da questo titolo. La stessa qualità che da tempo i fan della saga chiedono affinché Assassin’s Creed riesca a fare il fatidico salto verso l’alto e avvicinarsi agli standard degli open world che sono attualmente nell’olimpo videoludico di cui è sicuramente superfluo fare qui i nomi. A nostro parere, negli anni, la cadenza di rilascio dei capitoli del brand hanno penalizzato un po’ questo aspetto. Siamo però fiduciosi e non vediamo l’ora di entrare nell’Animus ancora una volta e raccontarvi le nostre sensazioni.
Vi ringraziamo per il tempo dedicato alla lettura di questa guida su cosa sapere prima di giocare Assassin’s Creed Valhalla. Restate sintonizzati su tuttoteK per tutte le notizie e le curiosità dal mondo del gaming e non solo.
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