The Witcher 3 si conclude nel migliore dei modi, con un’espansione che in realtà è un gioco completo. Scopriamo Blood and Wine in questa recensione
The Witcher 3 è ormai sugli scaffali da circa un anno e, nell’arco di questo periodo, la prima cosa cosa che salta all’occhio, anche al meno attento dei videogiocatori, è senz’altro il lavoro costante svolto da CD Projekt. Fra mini-DLC gratuiti e costanti aggiornamenti la software house ha dimostrato, in maniera palese e lampante, quanto i videogame, pur essendo un lavoro, possano diventare una passione di smisurata grandezza.
Prima di parlare del dell’ultimo DLC, rilasciato dagli sviluppatori polacchi, vorrei soffermarmi un attimo a fare notare qualcosa di ovvio: ll mondo dei videogiochi è un business, lo è sempre stato e sempre lo sarà . Ma là , dove siamo abituati a pagare per avere una skill in più, i ragazzi di CD Project rilasciano una sostanziosa patch, che rende il menù più intuitivo e aggiunge la possibilità del “New Game Plus” in un titolo che già di base, ha vinto il premio gioco dell’anno. Insomma credo che queste manciate di mosche bianche, che ormai si contano sulle dita di una mano, debbano essere premiate, per lo meno facendo balzare all’occhio dei meno attenti la qualità di un lavoro fatto con molta passione.
La storia infinita ancora più ricca con Blood and Wine
Tornando a Blod and Wine, questo il titolo dell’ultima espansione, la nostra avventura comincia in una terra di rara bellezza intrinseca del fascino cavallerizzo tipico di una fiaba medievale.  Ancora una volta nel mondo del nostro strigo, ci ritroveremo infatti fra verdi colline, vigneti e qualche giostra medioevale con tanto di sfida lanciata attraverso un guanto. Insomma se, come me, amate il mondo di The Witcher e non siete ancora sazi di storie che vantano un fascino senza tempo, siete praticamente obbligati all’acquisto!
In questa ultima espansione, le cose da fare non mancano mai, come d’altronde ci ha abituati l’intera saga fino ad ora. Ogni anfratto di mappa potrebbe nascondere una side quest o un contratto per dissetare la vostra sete di sangue di mostro, senza considerare una quest principale che neanche a dirlo è mozzafiato e una secondaria che, pur non essendo all’altezza di altre, potrebbe fare da insegnante a trame di titoli lontani dalla saga di cui state leggendo, grazie alla profondità del racconto e quel tocco di amarezza e dura verità che contraddistingue le storie del nostro lupo bianco.
Se deciderete di finire la trama principale, fare piazza pulita di mostri e raccogliere gli armor aggiunti in questa ultima espansione, preparatevi a spendere almeno una quarantina di ore fra vigneti e verdi colline.
Un gamplay sempre nuovo
Per quanto riguarda il sistema di combattimento non ci sono grosse novità , almeno questo è quello che sembra, ma finendo una delle missioni secondarie si aprirà la porta ad un nuovo sistema di upgrade del personaggio, nel quale potrete scegliere di spendere i vostri nuovi punti abilità per avere bonus passivi o attivi. Il sistema di crescita è molto intuitivo, si sviluppa nel classico albero di capacità , sistema usato frequentemente nei GDR. Se poi non siete ancora sazi di armi e armature, sappiate che ci saranno nuovi set per tutte e cinque le scuole da Witcher. In poche parole, non avrete il tempo di annoiarvi.
Unica pecca, che mi ha lasciato amareggiato, è il tempo di caricamento (versione PS4) che si ha dopo ogni morte oppure tra l’avanzamento rapido fra una zona e l’altra. I caricamenti sono così lunghi da avermi fatto tornare alla mente Bloodborne e. talvolta. fatto scegliere una cavalcata in sella di Ruthilia piuttosto che un viaggio rapido.
Scorci mozzafiato
La scelta della cavalcata però a volte è anche la migliore perché, così facendo, ci si può fermare ad osservare la cura dei dettagli che trasuda passione da ogni angolo. Mi sono più volte soffermato a fare qualche screen-shot commentando ad alta voce la bellezza dei luoghi o semplicemente del tramonto che si può scorgere dalla collina. Indescrivibili poi le sensazioni trasmesse dai paesaggi, mentre padroneggiamo in sella al nostro destriero le lande desolate, e galoppiamo verso la nostra prossima avventura.
Di nuovo grazie CD Projekt Red
In conclusione Blood and Wine chiude la storia di Geralt di Rivia in maniera divina, con un’espansione che ha il costo di una pizza ma la qualità di una tagliata preparata da uno chef stellato. Un dovuto e sentito ringraziamento va di nuovo ai ragazzi di CD Project che, in un mondo dove l’unico dio è il denaro, hanno dimostrato che c’è ancora chi sa unire lavoro e passione.
Summary
In conclusione Blood and Wine chiude la storia di Geralt di Rivia in maniera divina, con un’espansione che ha il costo di una pizza ma la qualità di una tagliata preparata da uno chef stellato.
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