In Musica & Videogiochi andremo a mettere in evidenza la forte relazione tra queste due forme d’arte, oggi è il caso di Caparezza che ci guida in un viaggio intitolato: Abiura di me
Libertà è partecipazione diceva Giorgio Gaber un bel po’ di anni fa in un suo testo, mettendo in relazione due elementi che, semanticamente potrebbero discostarsi ma che in realtà, se uniti, assumono un significato ancora più profondo. La partecipazione, la cooperazione, e dunque la collaborazione e l’incontro sono capaci di offrire nuove onde cromatiche a ciò che facciamo e amiamo. Vedere nell’altro una possibilità e un’opportunità sta alla base di un raffinato (ed è triste che vada considerato “raffinato”) concetto di civiltà.
Quello che andremo a fare oggi, e magari anche con articoli a seguire, sarà evidenziare proprio quel rapporto di profondità che si viene a creare quando mettiamo in correlazione due elementi e due forme artistiche. La musica e i videogiochi, in questo caso, si fondono essendo entrambi un pretesto per raccontare qualcosa e lasciare un messaggio; messaggio che, nel nostro caso ci viene offerto da Caparezza, nel suo brano: Abiura di me.
Il rapper di Molfetta
Michele Salvemini, in arte Caparezza, è un cantautore pugliese che, lo scorso 14 Maggio ha rilasciato il suo ottavo album: Exuvia. Tantissimi i successi della sua (ormai ventennale) carriera. La capacità di essere sempre pungente nei suoi testi e, soprattutto nel caso degli ultimi album, introspettivo, hanno da sempre contraddistinto le sue opere, accompagnate da produzioni musicali sempre varie e sperimentali. L’artista ha sempre puntato, in fase di realizzazione dei suoi album, a dei concept molto forti ed evidenti in fase d’ascolto, invitando, però, l’ascoltatore a lasciarsi trasportare all’interno di ogni singolo brano che, a sua volta, presenta dei microconcept, anch’essi precisi e d’impatto.
In questo articolo targato Musica & videogiochi proveremo a soffermarci su delle tappe che vanno a comporre quel microviaggio che è rappresentato dal brano: Abiura di me, presente nell’album Le dimensioni del mio caos, album che Caparezza ha pubblicato nel lontano 2008. In questa canzone l’artista nomina e si serve di una serie di videogiochi, con citazioni e riferimenti, per esprimere una serie di concetti. Noi andremo ad evidenziare quelli che riteniamo non più interessanti, ma che a nostro avviso possano offrire una certa varietà. Varietà nel tipo di messaggio che si tenta di esprimere.
Prima di lanciarci a capofitto in Abiura di me, ci teniamo a sottolineare due aspetti: innanzitutto vi invitiamo ad ascoltare il brano e, qualora ne sentiate la necessità, rifarvi alle numerose spiegazioni che si possono incontrare in rete che arrivano da chi è più competente del sottoscritto in ambito musicale. Secondo aspetto, ci teniamo a sottolineare che quelle che leggerete saranno interpretazioni personali di alcune barre. La musica, così come i videogiochi e tutte le forme d’arte, hanno una forte carica soggettiva (fortunatamente).
La carica della timidezza – Musica & Videogiochi: Caparezza e Abiura di me
Macché divo, mi chiudo a riccio più di Sonic
Fino a che non perdo l’armatura come a Ghost ‘n Goblins
Mi metto a nudo io
Non mi nascondo come Snake in Metal Gear Solid
La prima tappa del nostro viaggio vede pararsi di fronte a noi l’iconico porcospino, Sonic, per poi passare nel tenebroso mondo di Ghost ‘n Goblins, finendo a strisciare in qualche cunicolo insieme a Snake di Metal Gear Solid. Nonostante il brano di Caparezza (Abiura di me, per l’appunto), sia datato 2008, i videogiochi citati, già all’epoca, erano dotati di un gusto decisamente vintage e, i richiami ai suoni 8-bit presenti nella musica che accompagna il testo, ci suggeriscono quella che è anche la formazione, in ambito videoludico (mai nascosta e spesso ripresentata in più brani) dell’artista.
La prima barra, legata alla contrapposizione tra la figura del divo e Sonic mette in luce un aspetto molto interessante dell’artista, o meglio, dell’uomo che si cela dietro l’artista. Un uomo che preferisce chiudersi a riccio piuttosto che esporsi e, un uomo, che nel momento in cui perde la sua armatura e la sua corazza muore, proprio come accade in Ghost ‘n Goblins. In questo caso, però, la morte non rappresenta un game over ma rappresenta la possibilità di dare voce all’artista, al personaggio, all’alter ego che, in questo caso, non ha paura di esprimere la sua opinione e ciò che prova e che ha accumulato durante il suo status di uomo.
Interessante questo continuo rapporto tra uomo e artista e, altrettanto interessante, è la carica del messaggio che viene espresso mettendosi a nudo, senza nascondersi come snake. Una carica giustificata proprio dallo status precedente, quella di un uomo timido e riservato, che nel momento in cui esplode riesce ad avere una potenza comunicativa straordinaria.
Abbattendo muri – Musica & Videogiochi: Caparezza e Abiura di me
Ho visto pazzi rievocare vecchi fantasmi
Come Pac-Man e Dan Aykroyd
Ho visto duri che risolvono problemi alzando muri
Che abbatto come ho fatto in Arkanoid
Un elemento decisamente ricorrente nei brani di Caparezza è sempre stata la critica sociale. Una critica sociale capace di mettere in evidenza, con estrema brillantezza, gli aspetti più oscuri del nostro mondo. In questa barra c’è tantissima critica sociale ed è triste, oltre che scoraggiante, notare come queste parole possano risultare attuali in diversi fasi della nostra storia, anche la nostra. Vengono rievocati vecchi fantasmi del passato, fantasmi che hanno minacciato la libertà e quella civiltà citata nella prima parte di questo articolo. Fantasmi che compaiono, simpaticamente, nel videogioco Pac-Man e nel film Ghostbusters in cui, in entrambi i casi, si procede mangiando questi stessi fantasmi.
Poi il riferimento ai muri, muri che vengono eretti in ogni angolo della nostra società e non solo fisicamente. Il rifiuto verso l’altro, la paura dell’altro (che Caparezza tratta in un altro suo famoso brano: Vengo dalla luna) e del diverso, oltre che la definizione di diverso, limitano il nostro movimento nel mondo stesso. L’artista vuole abbattere i muri, come si faceva in Arkanoid, e vuole farlo tramite la forza dell’arte. I videogiochi, inoltre, sono sempre stati un medium libero, capace di andare oltre ogni frontiera e capace di esprimere con forza messaggi di libertà, tolleranza e comunità.
Da un disagio personale ad un disagio globale – Musica & Videogiochi: Caparezza e Abiura di me
Nemmeno Freud saprebbe spiegarmi
Perché la notte sogno di aumentare le armi
Perché la Terra mi pare talmente maligna
Che in confronto Silent Hill assomiglia a Topolinia
Purtroppo il nostro mondo non ha lo stesso aspetto per tutti. C’è chi vede nel mondo circostante una continua possibilità e chi vede una vera e propria cella (e forse i muri sopracitati potrebbero c’entrare qualcosa). Ciò che viene vissuto internamente, spesso e volentieri, si ripercuote nella natura della natura che ci circonda. Il mondo, al cui interno collochiamo tutto ciò che non siamo noi, può comprimersi, dilatarsi e assumere delle sembianze mostruose.
L’artista chiede aiuto a Freud, chiede aiuto per comprendere quelli che sono gli impulsi che i suoi sogni offrono. Sogna di aumentare le armi come avviene in un qualsivoglia videogioco sparatutto e come avviene nei molteplici contesti di guerra presenti nel nostro mondo. Si accorge della malignità della Terra, intesa sia come un’entità naturale capace di sovrastare completamente l’uomo (si consiglia il brano Contronatura presente nell’ultimo album pubblicato per approfondire il tema) e sia facendo riferimento a quanto possa essere difficile vivere su questa Terra, ormai diventata inospitale e pericolosa, oltre che oscura e deprimente. Il confronto fra Silent Hill, la nota località della saga horror e Topolinia, la città di Topolino, esprime quanto la Terra possa essere un luogo terribile.
C’è chi decide di andarsene da questa Terra e c’è chi ne è spaventato. Non è a queste persone che tenta di rivolgersi l’artista ma a chi si dimentica di loro, coloro che in un subdolo procedimento di creazione della subalternità vengono esclusi dalla società. Non è un caso (ndr) che questo concetto venga espresso in un testo pieno zeppo di riferimenti ai videogiochi, mezzo che spesso viene associato a quelli che Italo Svevo definirebbe: inetti.
Tra una nota e un pad!
Il nostro primo appuntamento con Musica & Videogiochi si conclude qui; il protagonista di questo primo “episodio” è stato il rapper di Molfetta, Caparezza, che nella sua Abiura di me è riuscito a mettere in relazione le due forme d’arte che danno proprio il titolo a questa nostra rubrica. Un rapporto che può essere espresso in diversi modi e in diverse forme, grazie proprio all’elasticità e alla duttilità di cui sono dotati la musica e, per l’appunto, i nostri cari videogames. Vi invitiamo a lasciare un commento e a farci sapere che cosa ne pensate.
Rimanete sintonizzati su tuttoteK per seguire tutte le ultime novità dal mondo videoludico e non solo. Per acquistare i titoli citati dal buon Caparezza in Abiura di me ad un prezzo scontato date un’occhiata al catalogo di Instant Gaming. Ciao, e a presto!
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