In questa recensione andremo ad esaminare Rainbow Six Extraction, il nuovo titolo lanciato da Ubisoft sulle principali piattaforme di gioco
Dopo una travagliata gestazione, dove il videogioco ha subito non solo ingenti ritardi nel lancio e anche un cambio di nome, Rainbow Six Extraction è finalmente giunto sul mercato e in questa recensione andremo ad analizzarlo sotto ogni aspetto. Come si sarà comportato il titolo di Ubisoft sul nostro PC? Non ci resta che iniziare per scoprirlo.
Una storia poco convincente e in parte già vista
Il titolo si propone come il comparto PvE che manca al più famoso Rainbow Six Siege. Sebbene abbiamo imparato ad apprezzare alcune modalità PvE su uno degli shooter più giocati al mondo, queste non hanno mai convinto del tutto. In queste si notava l’impegno degli sviluppatori nel realizzare eventi a tempo che potessero dare nuova linfa al titolo. Tuttavia questi, una volta decorso il termine, venivano eliminati e non sono mai diventati parte integrante con il PvP.
Gli sviluppatori hanno optato quindi per un gioco completamente nuovo, nel quale inserire i vari operatori già conosciuti negli anni. Sebbene quindi ognuno di questi avesse una storia particolare alle spalle, in questo nuovo videogioco li ritroveremo come parte di un’unica grande organizzazione. Il mondo è stato invaso da un “parassita” sconosciuto, sbucato in varie zone senza nessun apparente motivo e il REACT è l’unica speranza per l’umanità di contrastarlo.
Ci ritroveremo dunque ad affrontare un nemico ignoto e tutto quello che abbiamo per sconfiggerlo sono solamente proiettili, tecnologie innovative e conoscenza. Via via che acquisiremo quest’ultima completando gli studi, avanzeremo sempre di più e le missioni si faranno più complicate. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire com’è strutturato il gioco in questa recensione di Rainbow Six Extraction.
Strategia e preparazione – Recensione Rainbow Six Extraction
Come si potrà intuire dunque, Extraction è uno shooter strategico, forse anche più del suo cugino Siege. Irrompere nella zona infestata e sparare uccidendo tutti non sarà il solo modo di superare le avversità. In ogni partita avremo tre obiettivi, uno per ogni sottozona della mappa, con difficoltà sempre crescente. Superarli tutti ci permetterà di ottenere esperienza che andrà ad aumentare il livello degli operatori e ci permetterà di progredire.
Anche gli “studi” saranno importanti per racimolare esperienza e conoscere al meglio i propri avversari. Prepararsi al meglio per ogni round sarà dunque fondamentale. Non solo la scelta del personaggio, ma anche quella dell’equipaggiamento e delle varie tecnologie REACT sarà importante. Se la vostra incursione prevede delle missioni stealth, sarà inutile portarsi dietro un fucile a pompa.
Come dicevamo poc’anzi, la difficoltà aumenterà man mano che procederemo nelle tre sottozone della mappa. Tuttavia questa sarà calcolata anche in base al numero di operatori presenti al momento dell’avvio dell’incursione. Sarà quindi possibile giocare “tranquillamente” in single player piuttosto che con compagni randomici. Inoltre, ogni regione del mondo che andremo a visitare avrà un grado di difficoltà via via maggiore, rendendo il gioco veramente complesso se non si disporrà dell’equipaggiamento ideale.
Fin troppo punitivo se si improvvisa – Recensione Rainbow Six Extraction
Scegliere un approccio strategico è sicuramente il miglior modo per giocare a questo shooter. Tuttavia potrete anche scegliere di “dedicarvi all’esplorazione”. In questo caso però è quasi certo, soprattutto se giocherete in singolo o con compagni che hanno adottato la vostra stessa “dottrina”, che non completerete le missioni o che il vostro operatore diventi un DIA (Disperso In Azione).
In ogni incursione potremo scegliere fra i vari operatori disponibili. Oltre a completare i vari obiettivi prefissati per guadagnare esperienza, sarà anche necessario estrarre il nostro operatore dalla mappa. L’estrazione può avvenire in due modi: sia tramite estrazione presso l’apposita zona dopo aver richiamato l’elicottero, che tramite la capsula di estrazione se il nostro operatore è stato abbattuto. In quest’ultimo caso però dovremo esser trasportati a spalla da un nostro compagno di squadra.
Se riusciremo a scappare il nostro operatore sarà salvo, ma potrà risultare ferito e quindi inutilizzabile per qualche round. Se invece non riusciremo a sfuggire alle grinfie del parassita, il nostro operatore diventerà un DIA. In questo caso non potremo più utilizzarlo finché non lo recupereremo durante un’apposita missione. Si può facilmente dedurre quindi che il gioco risulta essere abbastanza punitivo e che calcolare ogni piccolo dettaglio potrà fare la differenza in battaglia.
Inoltre, a peggiorare ancora di più la situazione, vi è l’impossibilità di curare permanentemente gli operatori durante un’incursione. Ogni cura sarà infatti temporanea, sia che sia effettuata tramite kit medici, sia tramite i poteri degli operatori, come ad esempio Doc. A fine round tuttavia, in base all’esperienza accumulata, otterremo dei punti vita che saranno poi ripristinati sui vari operatori feriti o con vita non propriamente al massimo.
Un sistema hardcore anche a causa dei bug – Recensione Rainbow Six Extraction
Abbiamo visto quindi come sia semplice perdersi in un bicchier d’acqua e, ancora di più, perdere i propri operatori. Superare anche le prime incursioni non sarà proprio facilissimo. Sebbene via via si possano sbloccare varie tecnologie piuttosto utili nel corso delle missioni, anche il grado di difficoltà aumenterà esponenzialmente. Ciò garantirà partite sempre più impegnative che andranno a contrastare la monotonia di obiettivi sempre uguali.
La difficoltà crescente tuttavia non sarà l’unico problema con il quale fare i conti. Alla fin fine, se ci rendiamo conto che la difficoltà è troppo alta per noi, potremo comunque scappare via tramite la zona di estrazione. Ma cosa succede se ci imbattiamo in un bug? Purtroppo i giochi non ne sono mai privi. Che siano personaggi incastrati nelle strutture, glitch grafici come ad esempio indumenti compenetrate male nei modelli e chi più ne ha più ne metta, nessun gioco ne è esente.
Su Rainbow Six Extraction tuttavia ne abbiamo trovati alcuni, anche piuttosto gravi, dei quali è importante discutere in questa recensione. Ci siamo ritrovati spesso con un bug durante la fase di rianimazione dei compagni. Nonostante l’animazione finisse, questi ultimi rimanevano a terra e siamo stati costretti a ripetere l’operazione più volte prima che fosse portata a termine con successo. In altri casi invece siamo stati impossibilitati nel ricaricare le armi nonostante vi fossero ancora proiettili disponibili.
In altri invece ci siamo ritrovati completamente bloccati in un luogo, senza possibilità di premere sugli schermi delle aree di decontaminazione o delle aree di estrazione. In più non eravamo in grado neanche di farci abbattere dai compagni per poi farci rianimare nella speranza di poter essere sbloccati da quella situazione. In questi casi quindi siamo stati costretti a disconnetterci dalla partita, perdendo il nostro operatore facendolo diventare un DIA.
Escludendo questi bug, il titolo risulta ben saldo dal punto di vista tecnico. La scelta, come accade per Siege, di mappe piccole permette di rendere fluido il titolo anche in caso di animazioni piuttosto pesanti. Per quanto riguarda i comandi poi vi è la totale assenza di input-lag importante, garantendoci quindi la massima reattività. Insomma, con una base ben salda come quella di Rainbow Six Siege era difficile compromettere questi aspetti. Buona risulta anche la grafica, con avversari ben realizzati e mappe ricche di particolari che ben definiscono l’idea post-apocalittica che caratterizza il titolo.
Conclusioni
Ci avviamo dunque alla fine di questa recensione su Rainbow Six Extraction ed è quindi giunto il momento di tirare un po’ le somme. Il gioco si presenta come il comparto PvE che manca su Rainbow Six Siege e ne sfrutta tutti i punti di forza come il sistema di shooting e la componente strategica. Avere gli operatori sbloccati, o comunque sbloccabili durante la fase di avanzamento del gioco, sicuramente aiuta non poco.
Tuttavia, sebbene sia facile ottenere operatori, perderli lo è ancora di più. Il sistema di gioco è infatti veramente punitivo, tanto da rendere indisponibili i nostri personaggi anche per più round. Sebbene questo possa rompere la monotonia delle missioni durante l’intero arco narrativo, per i meno esperti può essere logorante e potrebbe spingere molti a lasciar perdere il gioco dopo poco tempo, grazie soprattutto ad una storia veramente povera di contenuti e colpi di scena.
Ad aumentare il disagio del giocatore ci pensano poi alcuni bug veramente fastidiosi che andranno a compromettere inevitabilmente l’incursione, facendoci perdere progressi importanti o addirittura l’operatore in uso. Sebbene quindi da un punto di vista risulti veramente troppo punitivo, dall’altro invece il sistema di DIA e operatori feriti risulta una scelta azzeccata che ci permette di variare fra i vari personaggi invece di sceglierne solo uno.
Secondo noi sarebbe stato utile mettere un’impostazione che permettesse di disabilitare questa opzione quando si gioca con gente randomica, magari con un malus (anche importante) sull’esperienza guadagnata. In questo modo però si sarebbe potuto sopperire ad una disconnessione, volontaria o meno, dei nostri compagni o ai vari bug che non ci hanno permesso di riportare l’operatore sano e salvo a casa, soprattutto considerando che le squadre sono da tre.
Per questa recensione su Rainbow Six Extraction è ormai tutto. Vi ricordiamo che il gioco targato Ubisoft è disponibile per le varie piattaforme di gioco al prezzo consigliato di 49,99 € per la versione console, mentre di 39,99 € per quella PC. Se avete intenzione di acquistarlo, potete trovare quest’ultima versione in leggero sconto su Instant Gaming. Inoltre, i possessori dell’Xbox Game Pass potranno giocarci gratuitamente tramite il loro abbonamento. Per non perdervi future recensioni dall’universo videoludico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
- Guida operatori élite di Rainbow Six in missioni cooperative o in singolo
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Punti a favore
- Sistema di shooting
- Strategico al punto giusto
- Sistema DIA e operatori feriti...
Punti a sfavore
- Bug piuttosto pesanti
- "Storia"
- ...troppo punitivo in certi casi
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