In questa recensione andremo a conoscere Redfall e scopriremo come si è comportato sul nostro PC. Vediamo tutti i dettagli di questo titolo
In un mondo in cui i videogiochi ormai sono in numero pari a quello delle stelle, sappiamo benissimo che creare una nuova IP che possa appassionare e conquistare non è la cosa più facile al mondo. Negli sparatutto poi questo è ancora più complesso rispetto, per esempio, ad un GDR, in quanto alcune meccaniche devono essere spettacolari, frenetiche e perfette oppure difficilmente il titolo verrà ricordato in maniera positiva.
Proprio per questo motivo noi di tuttotek.it abbiamo voluto prenderci qualche giorno in più, per capire se il nuovo titolo di Arkane Studios, gli stessi che hanno ideato Deathloop tanto per intenderci, potesse avere quel tocco che, almeno in un primo momento, non abbiamo visto. Eccoci dunque con la recensione di Redfall per PC, pronti a scoprire insieme a voi se effettivamente vale la pena acquistare questo titolo.
Una storia trita e ritrita
Ci troviamo in una ridente e tranquilla cittadina di nome Redfall, o almeno quello che ne resta. Gli esperimenti incontrollati e la bramosia di creare degli esseri perfetti l’ha infatti trasformata in un covo di creature oscure. Qui la gente è costretta a lottare per sopravvivere e alcuni, invece di allearsi con i loro simili, sono addirittura passati dalla parte dei mostri pur di rimanere in vita un po’ di più e di sperare di unirsi alla loro cerchia.
In tutto questo l’agenzia che dovrebbe supervisionare sulla sicurezza sta cercando, anche se inutilmente, di distruggere tutto quanto, in modo che nessuno possa andare a raccontare quello che è accaduto nella città. Questo è l’incipit a grandi linee di Days Gone… ehm, perdonate la confusione, Redfall. Contrariamente per quanto accadeva per il titolo di Bend Studio, le creature oscure in questo caso sono dei vampiri pronti a succhiare fino all’ultima goccia di sangue delle ultime persone rimaste sull’isola.
Toccherà a noi salvare gli abitanti ancora in vita, sconfiggere i vampiri, i loro scagnozzi umani e gli agenti che cercano di sterminare chiunque. Insomma, niente di nuovo sul punto di vista narrativo che racconta una storia già sentita in varie salse e che sicuramente non rimarrà impressa nella mente per la sua originalità.
Meccaniche assolutamente non innovative – Recensione Redfall
Il titolo è uno sparatutto in prima persona che strizza l’occhio allo stile hero-shooter lanciato ormai qualche anno fa e del quale il primo vero protagonista è stato Overwatch. Attenzione, questi due giochi sono diametralmente opposti fra loro, sia ben chiaro. Se il titolo Blizzard è visto più o meno come uno pseudo MOBA in 3D, Redfall richiama molto la saga di Borderlands per la grafica cartoonesca e per le abilità che ognuno dei quattro personaggi ha a disposizione.
Se proprio vogliamo fare i pignoli, sembra che gli sviluppatori di Arkane si siano voluti rifare proprio a questa saga sia dal punto di vista grafico, ma soprattutto da quello della goliardia. Non che sia un male, ovviamente, ma in un mondo in cui si ha a che fare con dei vampiri e dove per la maggior parte del tempo regnano le tenebre, ritrovarsi una grafica buffa o cercare di fare i burloni con nomi dei personaggi che lasciano il tempo che trovano, non crediamo sia la scelta più azzeccata.
Come accennato, gli eroi a disposizione saranno quattro, ognuno con delle abilità ben prefissate che si sbloccheranno nel corso della partita e che potranno essere potenziate tramite l’apposito albero delle abilità. Ci ritroveremo quindi a gestire dei fucili fantasma, un ex di Layla che nel mentre è diventato un vampiro e tanti altri poteri alquanto innaturali e assurdi che smorzano l’atmosfera cupa nella quale è avvolta l’isola.
Un comparto grafico ricco di dettagli – Recensione Redfall
Sebbene quindi la grafica così cartoonesca e colorata unita ad una scrittura di personaggi e situazioni alquanto stravagante possano rovinare l’atmosfera oscura che sarebbe giusto aspettarsi, la cura della grafica per molti aspetti è qualcosa di veramente sublime.
Partendo dai singoli personaggi e dai vari NPC, notiamo fin da subito un buon level design dei vari modelli. Ognuno è originale a modo suo ed è curato in ogni minimo aspetto che lo rendono veramente unico nel suo genere. A questa attenzione abbiamo apprezzato poi anche i modelli dei vampiri che, sebbene non abbiano un aspetto mostruoso, sono capaci di incutere terrore grazie alla loro conformazione.
Sono dotati infatti di una struttura leggermente più longilinea del normale, hanno degli artigli enormi con braccia ancora più lunghe e il volto deformato sembra quello di un mostro pur mantenendo l’aspetto umano. Dulcis in fundo, fluttuano nell’aria conferendogli un aspetto ancora più terrificante nonostante lo stile grafico adottato.
Anche il mondo in sé è ben strutturato. Indimenticabile sicuramente rimarrà l’effetto ottico dato dalle onde del mare bloccate ma in perenne moto, un po’ come nella più celebre rappresentazione biblica di Mosé che divide le acque. Vedendo un inizio del genere sicuramente ci saremo aspettati tanto da questo titolo.
Un AI che fa esclamare AHI! – Recensione Redfall
Passiamo adesso al punto centrale di questa recensione riguardante Redfall. Sebbene si possa passar sopra sulla mancanza di qualcosa di originale con una storia che nel bene o nel male è stata già vista in altri titoli, con meccaniche del tutto scopiazzate e riadattate e sulla rottura dell’atmosfera a causa di un tono alquanto inopportuno a nostro avviso, quello sul quale non possiamo proprio chiudere un occhio è l’Artificial Intelligence (AI), o Intelligenza Artificiale che dir si voglia, dei nemici.
Proprio questo aspetto, che doveva essere quello fondamentale oltre al sistema di shooting, è il più grosso problema del titolo. Ci ritroveremo infatti a combattere dei nemici che tutto sono tranne che intelligenti. Se infatti ci posizioniamo dietro di loro e accendiamo e spegniamo la nostra torcia, loro non noteranno questo fascio di luce intermittente che viene dalle loro spalle.
Per non parlare poi del sistema di ronda alquanto inefficiente. Spesso ci siamo ritrovati con nemici che piantonavano il muro, guardandolo a 10 cm di distanza, noncuranti di quanto stesse avvenendo alle loro spalle, l’unico vero punto nel quale avrebbero dovuto controllare. Come se non bastasse, una volta interrotto il contatto visivo per una manciata di secondi, questi rimanevano immobili nel punto continuando a guardare verso quello dove eravamo “spariti“, senza mai venire a cercarci.
A questo aggiungeteci un leggero input lag che rende quasi impossibile colpire nemici in movimento a lunga distanza nonostante un fucile di precisione e vari bug che, oltre a tutto il resto, fanno muovere i personaggi in modo innaturalmente strano. Spesso ci è capitato di vedere il tanto famoso Moonwalk eseguito dai nemici mentre gli sparavamo che Michael Jackson in confronto sembrava un ballerino alle prime armi.
La fine prima dell’inizio
Siamo giunti alla fine di questa recensione riguardante Redfall ed è giunto il momento di tirare un po’ le somme. Il titolo in sé non presenta nulla di innovativo e quindi non sarà ricordato né per la peculiarità di alcune meccaniche, né tanto meno per l’originalità della storia. In compenso però rimarrà impresso nei giocatori che lo hanno acquistato sia per il costo di 69,99 €, sia per la serie di bug che questo presenta.
Oltre ad un AI strutturata in maniera pessima, nel gioco saranno presenti una marea di bug che avremmo preferito fossero risolti con la patch al day one o con una successiva nel corso della prima settimana. Sebbene gli oggetti che spariscano davanti ai nostri occhi siano il minore dei mali, spesso ci ritroveremo bloccati con dei messaggi esplicativi a metà schermo che non saremo in grado di far sparire, rendendoci impossibile continuare la nostra avventura.
L’unica nota positiva deriva da un comparto grafico veramente ben curato. Anche se la scelta dello stile grafico influisce sull’atmosfera in generale, agli occhi rimane comunque un vero gioiellino, con modelli molto caratteristici e ben strutturati. Contrariamente però, il comparto audio risulta un po’ sottotono, con voci udibili anche a 200 m e che ci fanno credere che il nemico sia vicino.
Insomma, dopo Deathloop ci saremo aspettati qualcosa di più dal team di Arkane Studios, visto soprattutto il prezzo e i tanti rinvii che ne hanno posticipato l’uscita. Per questa recensione riguardante Redfall è ormai tutto. Voi cosa ne pensate di questo titolo? Fateci sapere la vostra nei commenti. Per non perdervi future news e recensioni riguardanti l’universo videoludico, continuate a seguire tuttotek.it! Se invece siete alla ricerca di uno sconto su qualche videogioco, potete dare uno sguardo alle pagine di Kinguin.
- Open-World-Koop-Multiplayer: Redfall kann im Single- sowie im Multiplayer gespielt werden
Punti a favore
- Grafica
Punti a sfavore
- Nulla di originale
- Intelligenza Artificiale da rivedere
- Input lag
- Bug vari
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