I videogiochi al tempo del Coronavirus, un titolo che richiama a “L’amore ai tempi del Colera” di Gabriel García Márquez, vuole essere un diario in cui raccontare l’esperienza di un gamer in questo periodo così particolare e difficile
Non voglio assolutamente impegolarmi in discorsi politici o dispensare consigli utili (o inutili). Il mio obiettivo, tramite questo speciale, è raccontare come un videogiocatore affronta una crisi che lo obbliga nelle mura di casa. Raccontare qualche piccola esperienza, condita da qualche aneddoto, per strappare un sorriso e fare compagnia in questi momenti misti di noia, sconforto e riscoperta.
Non aspettatevi nulla da questo articolo, non aspettatevi una lista di giochi gratis per PlayStation 4 oppure una serie di titoli Free to play per PC. In questo momento voglio sfruttare il media che meglio conosco, in maniera egoistica, per raccontarvi la mia esperienza. Se siete pronti iniziamo nel viaggio più breve e più lungo che possiamo fare in questo momento, un viaggio nel mondo dei videogiochi al tempo del Coronavirus.
Player 1 VS Virus, round 1: Fight!
Partiamo subito con il mettere i puntini sulle i. Noi videogiocatori abbiamo una marcia in più e una serie infinita di frecce al nostro arco. Di sicuro non può spaventarci un virus anche se così “importante”. Noi siamo sopravvissuti a Raccoon City, abbiamo sconfitto Dei e Titani, abbiamo giocato mille finali di Champions League, abbiamo scoperto tesori, abbiamo salvato principesse e siamo sopravvissuti addirittura a un paio di Fallout.
Insomma che cosa sarà per noi un’influenza?! Che sarà mai stare in casa? Noi possiamo vivere avventure che mai nessuno potrà lontanamente sognare comodamente seduti sul nostro divano. Il virus ha una sola arma, stando a casa l’efficacia di tale arma è pari a un lancio di coriandoli. Il boss più difficile da sconfiggere ha mostrato il suo pattern e ora noi sappiamo come sconfiggerlo. Impugnate i vostri Pad, lucidate le vostre tastiere e lustrate i vostri mouse perché la guerra la vinceremo noi!
Player 1 Wins first round.
La vera forza è la cooperazione – I videogiochi al tempo del Coronavirus: diario di un gamer
La cooperazione contro il Corona virus è fondamentale. Tutti dobbiamo seguire i consigli che ci hanno fornito per sconfiggere questo mostro nel più breve tempo possibile. Non possiamo vedere i nostri amici e questo è molto triste ammettiamolo. L’essere umano è per natura portato all’aggregazione. Per fortuna anche in questo caso noi videogiocatori abbiamo un asso nella manica! Possiamo giocare online con i nostri amici. Io stesso in questi giorni di clausura forzata ho riscoperto il piacere dei titoli online. Per fare un esempio su tutti mi sto divertendo tantissimo a giocare (e morire malamente) con qualche amico su Call of Duty Warzone.
(Se poi volete anche vincere vi consiglio di leggere la nostra guida Call of Duty: Warzone, trucchi e consigli per vincere.)
Così facendo non rinuncio a qualche sana risata, non mi sento più tanto solo, e mi diverto fra un round e l’altro. L’aggregazione a distanza è un’arma da non sottovalutare. La possibilità d’incontrare, sentire, confrontarsi con gli amici in questo momento è un bene prezioso. Per fortuna noi giocatori online abbiamo questa possibilità. Possiamo riunirci e salutarci anche stando dall’altra parte del mondo o semplicemente nello stesso palazzo senza rischiare di contagiare o essere contagiati da questo maledetto virus. Il tutto nell’attesa di potersi riabbracciare non solo virtualmente. Un palliativo che è più forte di una medicina ecco cosa è il gioco online.
Forza, stavolta almeno in top 10
Ma sì, come i veri PRO!
Oh no ragazzi, sono morto di nuovo.
Player 1 VS Corona virus 2 round: Fight!
In questo secondo immaginario round la fa da padrone la riscoperta. Quante volte vi è capitato di ritrovarvi a scegliere se giocare a quel titolo piuttosto che a quell’altro? Immagino molte. Ecco allora il momento adatto per recuperare quel videogioco che per troppo tempo avete messo in fondo alla lista. Ma c’è di più! Perché ogni videogiocatore che si rispetti ha una passione nascosta, o meno, per il retrogaming!
Come anticipato questo articolo è un viaggio personale che voglio condividere con voi. Ecco perché voglio citare un collega della redazione che in questo momento più che mai è un vulcano d’idee. Ovviamente oltre ad’essere un collega è anche un amico e una persona che stimo in maniera umana e professionale. Sto probabilmente divagando, ma solo così riuscirete ad’apprezzare e capire il concetto che voglio esprimere.
Ad’ogni modo Marco, il nostro responsabile Mobile, si è divertito nel riscoprire il mondo PlayStation 1 e i giochi che gli hanno fatto compagnia durante l’infanzia. Non mi credete? Guardate qui sotto:
Quindi anche il retrogaming è un’ovvia fonte di rilassamento e un’arma nella nostra fucina. Riscoprire movimenti della nostra infanzia, comandi legnosi, texture ormai inguardabili saranno tutti elementi in grado di rendervi ancora una volta più forti davanti all’emergenza che stiamo vivendo. Non fatevi sconfiggere dalle mosse utilizzate dal virus contro di noi. Non lasciate che vinca lui e vi costringa a uscire di casa. Fategli vedere chi comanda. Impugnate il vostro GameBoy Color e spaccatevi di Pokémon Rosso (si rimane il mio preferito).
Player 1 Wins second round.
Player 1 VS Corona virus final round: Fight!
Siamo giunti allo scontro finale. La malinconia ormai sta prendendo il sopravvento. Fuori c’è il sole, voglio, vogliamo uscire di casa. Vogliamo tornare a respirare aria fresca e invadere i centri commerciali. Ci mancano gli amici, le ragazze (e o i ragazzi). Ma sappiamo che non possiamo arrenderci.
Noi siamo videogiocatori, abbiamo lottato e vinto ogni battaglia! Ci siamo scoraggiati quando in Dark Souls piovevano lance grandi come ombrelloni da spiaggia? Ci siamo arresi quando abbiamo scoperto che Yuna si sarebbe dovuta sacrificare per salvare la terra? Ci siamo spaventati dinnanzi al Nemesis? No! Non l’abbiamo fatto. Ecco perché non ci arrenderemo neanche sta volta. Ecco perché andremo avanti a testa alta e impugnando i nostri controller ci lanceremo verso una nuova sfida ancora una volta.
Quando tutto sarà solamente un ricordo lontano solo i più forti potranno ammirare nella loro bacheca il trofeo di platino “io resto a casa”. Spero che questo piccolo diario (se così si può definire) vi abbia fatto trascorrere qualche minuto di spensieratezza. Fatemi (e fateci) sapere come state affrontando la vostra quarantena e come state vivendo i videogiochi al tempo del coronavirus. E ricordate che solamente tutti insieme possiamo vincere!
Only gamers win the battle!
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