Ecco la nostra recensione di Taste of Power, RTS sviluppato da OneOcean, che tenta di unire elementi classici del genere a novità
I ragazzi di OneOcean provano a lasciare un segno nel mercato dei giochi di strategia in tempo reale con il loro nuovo titolo, Taste of Power. Il titolo si assume l’impegnativo compito di fondere elementi classici del genere, pescando meccaniche e iterazioni di gameplay da giochi come Starcraft e Warcraft, ad uno stile di gioco che, specialmente per quanto riguarda la gestione dell’esercito e della vita pubblica della città, richiama fortemente quanto visto nella serie Total war.
Il gioco è disponibile dal 10 ottobre, ma era già acquistabile in accesso anticipato a partire da dicembre. I ragazzi di OneOcean saranno riusciti nell’impresa di creare un titolo che riesca a fondere elementi così differenti di gameplay? Scopritelo grazie alla nostra recensione di Taste of Power.
Conquista e governa
Taste of Power si presenta fin dai primi momenti come un classico RTS, sia dal punto di vista visivo che da quello del gameplay. Le modalità di gioco disponibili sono molte e tutte presentano qualche variazione alle meccaniche, cosa che garantisce al titolo una notevole longevità. A contribuire ad aumentare il numero di ore che passerete in compagnia della creazione di OneOcean ci sarebbe anche una modalità Online, in cui affrontare su una mappa un altro giocatore con l’obiettivo di ottenere la supremazia totale, annientando l’avversario e il suo esercito.
Tuttavia non è stato possibile provare attivamente queste partite, poiché non c’erano mai altri giocatori disponibili. Ma il gioco è godibile soprattutto se affrontato in singolo ed il livello di sfida è davvero notevole, specialmente alle difficoltà più alte. Ma ora vediamo più nel dettaglio come si articola il gioco, grazie alla nostra recensione di Taste of Power.
Una storia possibile – Recensione Taste of Power
La prima delle modalità single player che ci verranno proposte e cuore della produzione è la modalità Storia. Giocando seguiremo le vicissitudini del comandante Tiberius di Lotaringia, all’inizio del XV secolo, in una guerra condotta dalla Confederazione Europea contro le altre grandi potenze: l’Impero Cinese ed il califfato Timuride. La storia narrata dal titolo è ovviamente inventata, una sorta di “what if” delle vicende avvenute nel nostro passato. In particolare, il titolo inizia con la riconquista della penisola balcanica, regione sottoposta al dominio del califfato.
Da qui, la Confederazione Europea partirà alla volta della conquista delle regioni più remote ad est. Questo la porterà a scontrarsi anche con gli eserciti dell’Impero Cinese, durante un’improbabile, per i tempi, invasione della Siberia. Il giocatore dovrà guidare le armate sottoposte al comandante Tiberius, prendere il controllo dei territori, stabilirvisi ed affrontare le armate avversarie, fino a portare la Confederazione al dominio totale.
Molti modi di fare guerra – Recensione Taste of Power
Il single player dell’opera di OneOcean presenta anche altre modalità, che ci consentiranno di affrontare sfide differenti e anche più piacevoli dello Story mode. Art of War è una modalità che consentirà al giocatore di prendere dimestichezza con il titolo. Il gioco spiegherà tutte le meccaniche che si dovranno affrontare nel corso delle nostre partite. Verranno illustrati tutti i tipi di truppe, divise in fanteria, cavalleria e truppe speciali.
Verranno evidenziate ed illustrate i punti di forza e di debolezza di ciascuna di esse e grazie a questo il giocatore sarà sempre in grado di capire quali truppe schierare e in che posizione. Art of War ci mostrerà anche come costruire, sviluppare e gestire le città e i villaggi posti sotto al nostro dominio. Survival, proprio come suggerisce il nome, è una modalità che ci vedrà impegnati a resistere contro diverse ondate avversarie. Dovremo stabilirci su una mappa, fortificare il nostro insediamento ed aumentare la nostra potenza bellica per resistere alle schiere di nemici che ci verranno inviate contro.
Confrontation è una modalità molto simile a Survival, ma qui non ci troveremo ad affrontare ondate di avversari. I nostri nemici saranno arroccati in una città e controlleranno vaste porzioni di territorio. Il nostro compito sarà quello di strappare la mappa al controllo della potenza opposta, arrivando a conquistare e distruggere la roccaforte nemica.
Scegli il tuo popolo – Recensione Taste of Power
Con la sola esclusione della Storia, tutte le altre modalità single player sono affrontabili con la fazione che si preferisce. All’inizio di ogni partita si potrà scegliere quale delle tre popolazioni guidare verso la vittoria. Starà solo al giocatore decidere se porsi al comando della Confederazione Europea, del califfato Timuride o dell’Impero Cinese. Purtroppo le differenze fra le tre fazioni sono veramente minime. Ciò che le distingue risiede soprattutto nell’estetica delle città che si costruiranno, nei nomi degli edifici e nell’abbigliamento delle truppe.
Le funzioni delle diverse architetture e gli armamenti degli eserciti saranno sostanzialmente gli stessi. L’unico elemento che distinguerà le fazioni fra di loro sarà un tipo di truppa speciale, unico per ogni schieramento. Non ci saranno differenze impattanti quindi nemmeno a livello di strategie che si potranno pensare e attuare per avere la meglio contro gli avversari. Questo è uno dei difetti che più si fanno sentire in Taste of Power e che ne inficia seriamente longevità e rigiocabilità.
Gestire le città – Recensione Taste of Power
Prima ancora che muovere gli eserciti ed attaccare, ciò che è fondamentale nello strategico di OneOcean è la costruzione e la gestione delle città e degli insediamenti. Fra le attività che vedranno impegnato il giocatore, ci sarà l’espansione e l’edificazione di nuovi edifici. Ogni struttura ha diverse funzioni. Le case permettono di espandere la popolazione cittadina, così da avere più uomini a disposizione per rimpolpare le fila delle proprie armate o lavoratori da impegnare nelle diverse attività. Maggiore saranno gli abitanti delle nostre regioni, maggiore sarà il denaro a disposizione, poiché la vita commerciale ed economica dei nostri domini sarà più vivace.
Le fattorie invece garantiranno il cibo per tutti i nostri sottoposti. Gli altri edifici invece serviranno all’espansione e al potenziamento del nostro esercito. Grazie alle caserme, si potranno reclutare e addestrare tutte le diverse truppe di fanteria. Il forte potrà essere utilizzato per dotare le armate di truppe di cavalleria. L’arsenale sarà necessario per sviluppare nuovi strumenti, nuove armi ed equipaggiamenti per l’esercito. L’accademia ed il distretto degli ingegneri saranno impiegati per lo studio e la modifica delle truppe leggere e pesanti.
Le guarnigioni invece saranno il nostro scudo contro gli assalti avversari. Potranno essere costruite in ogni punto dei nostri territori, nelle posizioni strategiche per il controllo della mappa e rifornite di arcieri che incalzeranno le truppe nemiche che cercheranno di attaccarci.
Andare in guerra – Recensione Taste of Power
Durante le nostre spedizioni militari, sarà possibile controllare diversi tipi di truppe. Starà al giocatore scegliere se muovere in maniera compatta il proprio esercito o selezionare singoli gruppi da muovere in modo più specifico o da mandare all’attacco di determinati obiettivi. Le unità disponibili sono diverse e si dividono in due grandi gruppi: la fanteria e la cavalleria. Queste due grandi categorie a loro volta presentano delle differenze al loro interno, basate soprattutto sull’armamentario fornito ai diversi componenti. Le truppe potranno essere utilizzate in maniera differente, a seconda di che tipo siano.
Ogni unità, che siano arcieri, lancieri, fucilieri a cavallo, ha dei punti di forza contro determinati gruppi di soldati nemici e dei punti deboli contro altri. Starà al giocatore imparare a conoscere il suo esercito e le sue unità e sfruttarlo al meglio contro gli avversari. Fondamentale sarà imparare a gestire bene la propria armata, sfruttando le truppe in maniera strategica. Nel gioco sarà presente anche una funzione di pausa tattica, con cui sarà possibile fermare il gioco, ma continuare a dare ordini ai propri soldati.
Fedeltà storica non pervenuta – Recensione Taste of Power
Il titolo non si propone di narrare la storia del mondo in maniera interattiva. Anzi, la storia che la modalità single player ci propone è una sorta di versione alternativa a quella che tutti noi conosciamo. Questo però non dovrebbe tradursi in una serie di scelte completamente insensate, come invece purtroppo fa. Il primo punto che salta agli occhi di un appassionato della materia, è la totale confusione che gli sviluppatori devono avere riguardo le armi che veniva utilizzate all’inizio del XV secolo.
All’epoca fecero la loro comparsa i primi archibugi, enormi fucili, più simili a dei piccoli cannoni, difficilmente trasportabili. La loro utilità era dovuta soprattutto al timore che incutevano negli uomini e alla confusione e al terrore in cui gettavano gli animali con le loro fragorose esplosioni. Tuttavia, nel gioco abbiamo intere armate di cavalleria dotata di fucili, di foggia chiaramente settecentesca e di facile maneggevolezza.
Ma le stranezza non finiscono qui. Il califfato Timuride ha tra le sue fila degli immensi elefanti. Viene da chiedersi da dove gli sviluppatori abbiano tratto questa idea. Non solo le truppe dell’impero Timuride non hanno mai fatto uso di questi animali fra le loro fila, ma sicuramente non li avrebbero utilizzati su territori montuosi ed irregolari come i Balcani. Un’ulteriore stranezza è la decisione della Confederazione Europea di invadere la Siberia, territorio totalmente inospitale e di nessuna utilità strategica nel periodo storico in cui è ambientata la narrazione.
Una strategia che non convince
Taste of Power è senza dubbio un titolo che vorrebbe lasciare un segno, ma che non ci riesce appieno. Non solo dal punto di vista ludico risulta abbastanza limitato nelle opzioni strategiche che lascia al giocatore. Anche dal lato tecnico, il gioco di OneOcean si presenta datato. Gli ambienti sono anonimi e molto simili fra di loro. I soldati e gli uomini che popoleranno i nostri villaggi sono figure abbozzate, con animazioni molto semplici e legnose. Anche dal punto di vista del sonoro il gioco si mostra carente.
Il doppiaggio inglese è mal fatto, molte frasi vengono pronunciate con eccessiva ed immotivata enfasi. Gli effetti sonori delle battaglie invece sono confusionari e vetusti. Se siete alla ricerca di un RTS di qualità, che sappia stupirvi e catturarvi, Taste of Power difficilmente farà per voi. Il gioco non riesce a convincere in nessuna delle sue iterazioni. I propositi di OneOcean di creare un prodotto a metà fra innovazione e classicità si scontrano contro il muro della mediocrità.
Le opzioni lasciate al giocatore, sia nello sviluppo della città e della sua economia che nelle scelte da adottare in battaglia, sono veramente minime e di nessuna vera utilità. Ogni partita infatti terminerà con la distruzione degli insediamenti nemici o dei nostri, se perderemo. Non sono previste altre modalità, come ad esempio la resa della città, elementi presenti nei vecchi titoli Total War a cui questo gioco vorrebbe ispirarsi.
Questa era la nostra recensione di Taste of Power. E voi cosa ne pensate? Avete provato il gioco o avevate intenzione di farlo? Continuate a seguirci per restare aggiornati su tutte le novità del mondo dei videogiochi.
Punti a favore
- Tante modalità per il single player
Punti a sfavore
- Comparto tecnico datato
- Poche scelte strategiche attuabili
- Numerose inesattezze storiche
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