Allacciate le cinture e tenetevi forte, che oggi con questa recensione saliremo sulla nostra moto per intraprendere un viaggio nell’arido deserto di Sable, alla scoperta di tutti i villaggi che lo abitano e di tutti i misteri che esso porta con sé
Sono molti i videogiochi oggigiorno che prendono in prestito, più o meno velatamente, meccaniche e idee da altri titoli precedenti. Anzi, se proprio vogliamo essere pignoli, credo sia impossibile trovare tra i giochi rilasciati negli ultimi anni qualcosa di talmente rivoluzionario da risultare totalmente nuovo nel panorama: si può dire con una buona dose di tranquillità che ogni esperienza che possiamo trovare nel mondo videoludico oggi ha un archetipo, qualcosa che è arrivato prima e che l’ha in qualche modo ispirata, anche solo alla lontana.
Questo preambolo ci serve per presentare il gioco che vedremo in questa recensione, ovvero Sable. Sviluppato da Shedworks, un giovane team di sviluppo composto da sole due persone, e pubblicato da Raw Fury (Call of the Sea, Bad North), il gioco prende varie meccaniche da altri titoli più celebri, per poi farle proprie e trasporle nel suo mondo, creando, quasi paradossalmente, un’esperienza unica e meravigliosa. Continuate la lettura per vedere tutti dettagli, così da capire se il gioco fa al caso vostro!
Sable a spasso nel deserto
Insomma, per chi fosse a digiuno di informazioni, come possiamo descrivere Sable in questa recensione? Sappiamo che il gioco fu originariamente annunciato durante il PC Gaming Show del 2018, e che per il suo aspetto tanto particolare quanto unico riuscì ad attirare l’attenzione di una discreta schiera di videogiocatori. Si tratta, più nello specifico, di un adventure in terza persona, nel quale vestiremo i panni di Sable, una giovane donna facente parte del villaggio di Ibex che dovrà intraprendere la sua Planata, ovvero il proprio viaggio rituale. Durante tale viaggio, Sable dovrà trovare la propria maschera, per capire quale sarà il proprio posto nella società.
Esplorazione pacifica – Recensione Sable
Come quindi potremo notare molto rapidamente, le maschere infatti sono un elemento fondamentale delle tradizioni popolari dei villaggi che popolano il mondo desertico di Sable. In generale, viaggiando attraverso il mondo di gioco, andremo alla scoperta di tanti di questi aspetti e dettagli legati alle varie tribù. Mentre solitamente anche il più sconfinato degli open world ha una storia principale a risultare preponderante rispetto alle altre attività, in questo caso non si verifica lo stesso fenomeno.
Quello che ci limiteremo a fare perciò sarà esplorare in totale libertà, ed eventualmente fare qualche piccola missione di volta in volta per aiutare gli abitanti locali. Ciò conferisce all’esperienza un’atmosfera estremamente rilassante e piacevole, data da un ritmo generalmente lento, che si prende i propri tempi, ma che permette al giocatore di godersi questo viaggio nel migliore dei modi possibile.
Questo senso di rilassamento e di pace ce lo trasmettono anche vari altri aspetti del gioco. L’ottima colonna sonora realizzata da Japanese Breakfast, ma anche l’assenza totale di combattimenti e scontri contribuiscono a dare quel senso all’esperienza di gioco. Essa diventa quindi un viaggio nell’ignoto, alla ricerca dei segreti nascosti nella terra, ma anche, nel caso di Sable, alla ricerca di sé stessi e del proprio posto nel mondo.
A piedi o in moto – Recensione Sable
Fin dai primi minuti di gioco con Sable, sarà impossibile non trovare diversi punti in comune con il ben più celebre Breath of the Wild. La possibilità di arrampicarsi sulla quasi totalità delle pareti (con, come unica limitazione, la barra della stamina) e di planare sono due meccaniche di gameplay che furono premiate al titolo di Nintendo, e che in Sable sono state riproposte in maniera quasi identica.
Oltre all’esplorazione a piedi, sarà fondamentale l’utilizzo di Simoon, ovvero la vostra hoverbike. Anche al vostro mezzo è stato assegnato un nome per l’energia racchiusa in esso ritenuta mistica, e sarà il vostro mezzo di trasporto principale per la percorrenza di lunghe distanze, attraverso le vaste zone desertiche. Durante il vostro viaggio, avrete la possibilità di comprare pezzi della moto da sostituire a quelli standard: questi, oltre ad una personalizzazione estetica, modificheranno le statistiche del veicolo, permettendovi di creare il vostro veicolo ideale tra velocità, accelerazione e maneggevolezza.
Per quanto riguarda questa sezione della recensione dedicata al gameplay di Sable, ci sono alcune imperfezioni tecniche di cui c’è da parlare. Se, in generale, l’esperienza infatti fila quasi totalmente liscia senza quasi nessun intoppo, possono risultare fastidiosi alcune imperfezioni per quanto riguardano i controlli del personaggio e della telecamera.
Quest’ultima tende ad essere di difficile gestione negli ambienti più stretti, finendo per incastrarsi nei poligoni circostanti creando brutte visioni, mentre il controllo del personaggio ha dei problemi di imprecisione (soprattutto nella scalata) che possono risultare in glitch fastidiosi all’occhio oppure in cadute involontarie.
Direzione artistica – Recensione Sable
Oltre ai leggeri problemi tecnici però, quello che ci spetta davanti è un mondo vasto da esplorare, con il suo stile grafico che permette di aumentare la meraviglia del giocatore. Con una scelta dei colori curata nei minimi dettagli e con quei contorni definiti da nette linee nere, ogni frame di Sable ci sembrerà provenire da una meravigliosa graphic novel.
La costruzione del mondo di gioco, anch’essa riconducibile al celebre Breath of the Wild (ma anche ad altri titoli), è realizzata in modo da dare sempre al giocatore il senso di curiosità. In ogni struttura caduta in rovina, in ogni edificio, in ogni punto di interesse si nascondono segreti importanti tutti da scoprire. Tra nuovi vestiti con cui cambiare l’aspetto di Sable, le maschere da collezionare, segreti che approfondiscono la lore del mondo di gioco e tanto altro, ci sarà sempre un luogo di interesse in cui varrà la pena fare una capatina nel gioco.
Conclusioni e verdetto finale
Facendo un veloce resoconto, possiamo dire con certezza che parlare di Sable vuol dire parlare di un videogioco atipico. Nonostante riprenda alcuni dei migliori elementi da giochi ben più famosi conosciuti per il loro essere innovativi, alcune scelte potrebbero allontanare i giocatori. La scelta di non inserire nessun combattimento, e perciò nessun contesto di azione, insieme ad un ritmo generalmente lento e uno stile grafico inizialmente un po’ straniante, sicuramente c’è chi potrebbe approcciarsi ad un avventura tale con un po’ di timore. Ma, passando oltre questi elementi (e, anzi, accettandoli come valore aggiunto dell’opera), ci ritroveremo in un viaggio contemplativo, alla ricerca di un obbiettivo ma felici di poter esplorare un mondo pieno di segreti da scoprire.
Giunti perciò alla fine di questa recensione di Sable, la palla passa a voi. Che cosa ne avete pensato? Condividete questo pensiero su Sable, oppure avete un’opinione diversa? In attesa dei vostri commenti, non ci resta che invitarvi a restare sintonizzati sulle pagine di tuttoteK. Se invece preferite comprare chiavi di gioco a prezzi scontati, potete farlo passando per Instant Gaming.
Punti a favore
- Stile grafico bellissimo
- Esplorazione sempre interessante
- Atmosfera rilassante
Punti a sfavore
- Problemi nel controllo del personaggio
- Telecamera fastidiosa da gestire negli ambienti stretti
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