Tra GDR e Life Simulator, scopriamo insieme in questa recensione la vera anima di Moonglow Bay
Immaginate di svegliarvi la mattina presto in un mondo colorato e pacifico. La frizzante brezza marittima spira per le strade della vostra piccola cittadina, mentre, canna da pesca in spalla, vi preparate per scoprire e catturare nuove creature marine. No, non state leggendo il resoconto di una possibile giornata in Animal Crossing: New Horizons, ma la recensione di Moonglow Bay, disponibile in esclusiva su PC e console Microsoft.
Annunciato lo scorso marzo durante l’Xbox Indie Showcase, Moonglow Bay si è col tempo rivelato un’ottima incarnazione del famoso proverbio “non si giudica un libro solo dalla copertina“. L’opera di Bunnyhug e Coatsink vive infatti di un dualismo inizialmente solo accennato, ma che si rivela man mano con lo scorrere delle ore di gioco ed il dipanarsi della trama. Sì, abbiamo scritto proprio trama, perché se a prima vista Moonglow Bay sembra “solo” un semplice Life Simulator a tema ittico, sotto la superficie si nasconde una narrativa toccante, che farà da sfondo alle nostre battute di pesca.
Non si vive di solo pesca
Iniziamo subito col dire che i dialoghi di gioco saranno molti, ed al momento il titolo è disponibile solo in inglese, dunque sarà richiesta una buona comprensione di tale lingua per potervi godere al meglio la trama. Il protagonista, del quale potremo scegliere nome (e relativo pronome col quale la gente si riferirà a noi), sesso ed aspetto fisico fra alcuni modelli preimpostati, sarà un inesperto pescatore che decide di mollare tutto e trasferirsi con il (o la) proprio/a partner (anch’esso/a personalizzabile come il protagonista) nella cittadina fittizia di Moonglow Bay, situata sulle coste orientali del Canada, per dedicarsi ad una vita di sola pesca.
Nella cut-scene iniziale vedremo come questo piccolo sogno avrà vita breve, perché ben presto il (o la) nostro/a compagno/a di vita verrà tristemente a mancare, lasciando un vuoto che farà sprofondare il nostro personaggio nel baratro della depressione. Da queste premesse comincia la storia vera e propria, quando, tre anni dopo, riceveremo la visita di nostra figlia River, la quale riuscirà a riaccendere la voglia di vivere del nostro protagonista.
A fare da contesto a queste vicende abbiamo la cittadina di Moonglow Bay, la quale, come il protagonista, si trova a vivere un periodo di grave crisi che sta decimando tutte le attività della zona. Decideremo dunque di aiutare la comunità, ristabilendo il commercio ittico. Il destino di Moonglow Bay è dunque legato a doppio filo a quello del nostro personaggio, in un toccante racconto fatto di momenti divertenti ma anche di situazioni misteriose, perché, per aiutare la cittadina, ci toccherà far luce sulle leggende di alcuni mitici esseri marini.
Non aggiungeremo altro in questa recensione, per evitare eventuali spoiler, ma vi basta sapere che la narrativa di Moonglow Bay è molto di più di una mera componente accessoria, e, pur senza grandi evoluzioni, saprà ricompensare i giocatori che riusciranno ad immergersi nell’atmosfera creata dal titolo. Se poi avete qualcuno con cui condividere l’avventura, potrete in qualsiasi momento attivare la co-op locale per condividere l’esperienza.
Peschiamoli tutti – Recensione Moonglow Bay
Essendo l’attività principale (ma non l’unica) che ci terrà impegnati durante le nostre partite, la pesca occupa un ruolo di rilievo all’interno del gameplay del titolo. La meccanica pensata dagli sviluppatori è piuttosto semplice ma sufficientemente approfondita da non sfigurare coi toni rilassati dell’avventura, seppur alla lunga presta il fianco ad una certa ripetitività di fondo: una volta raggiunto un pontile adeguato (o preso il largo con la nostra imbarcazione), avremo la possibilità di selezionare alcuni elementi come il tipo di canna e l’esca. In generale però la maggior parte delle volte basterà semplicemente premere il pulsante al momento giusto e poi tirare la canna dalla parte opposta alla direzione del pesce. Potremo anche dare degli strattoni che ci aiuteranno non poco, ma dovremo fare attenzione a non abusarne per non stancarci troppo.
Con il proseguire della trama ci troveremo poi ad affrontare delle creature marine che fungeranno da “boss”, per le quali sarà necessario un pizzico di strategia in più. Sebbene non tutte queste situazioni possano dirsi pienamente riuscite, nel complesso l’espediente risulta piacevole e divertente, complice anche un livello di difficoltà (quasi) mai frustrante. Come già accennato precedentemente in questa recensione, sono proprio questi i momenti in cui Moonglow Bay sfoggia un senso di scoperta e progressione del tutto inaspettato per un esponente di questo genere, che spingeranno il giocatore a scavare ancora più a fondo nella lore creata dal gioco.
Chi dorme non piglia pesci – Recensione Moonglow Bay
Sebbene il titolo sia stato concepito per essere vissuto come un’esperienza rilassante ed idilliaca, ciò non toglie che per riportare in auge il nome di Moonglow Bay occorrerà rimboccarci le maniche. Oltre a catturare le numerose specie marine che il gioco metterà a disposizione (alcune delle quali risultano davvero buffe e fantasiose), ci toccherà anche imparare l’arte dei fornelli per soddisfare specifiche richieste degli abitanti. Sarà indispensabile infatti dedicarci alla preparazione di una grande varietà di ricette con il pescato del giorno, partendo dalle più semplici (come il comunissimo, quanto amato, Fish & Chips) per giungere infine a creazioni culinarie più ricercate.
Interagendo con la cucina di casa nostra potremo scegliere il recipiente adatto (ne otterremo di nuovi col tempo) e successivamente cimentarci in una serie di brevi quick-time event per preparare la nostra ricetta. I piatti potranno infine essere venduti tramite specifici dispenser (facendoci così guadagnare qualche soldo extra) oppure saranno necessari per completare specifiche quest.
Oltre a pescare e cucinare però, dobbiamo ricordarci che facciamo parte di una comunità. Moonglow Bay è una cittadina viva, e se è vero che il gioco ci spingerà a salpare con la nostra fidata imbarcazione per esplorare le varie zone marittime che circondano la baia, ogni tanto è bene prendersi un momento di pausa, anche solo per passeggiare semplicemente per le strade cittadine. Vedere il paesaggio mutare con lo scorrere della giornata di gioco è davvero rilassante, nonché parte intrinseca dell’esperienza offerta dal titolo. Potremo decidere di far visita all’acquario cittadino, donando qualche nuova specie di creatura marina da noi catturata, oppure (se disporremo di abbastanza denaro) lasciare una donazione per aiutare le attività del paese (come il pub, la libreria, ecc…).
Insomma elencare in questa recensione tutte le attività offerte dal gioco sarebbe impossibile, ma sappiate che a Moonglow Bay le cose da fare non mancano di certo, ed è davvero piacevole osservare la cittadina che man mano torna a nuova vita grazie al nostro contributo. A onor del vero va detto che non sempre il gioco sarà chiaro nello specificare certe meccaniche, e qualche volta non è stato facile capire dove recarsi per completare una determinata quest, ma per fortuna siamo incappati in questo problema piuttosto di rado.
Tanti cubetti colorati – Recensione Moonglow Bay
Sul fronte tecnico, la fatica di Bunnyhug opta per uno stile “voxel” che alterna qualche scorcio d’impatto a zone davvero povere di dettagli, alle quali si aggiungono poi ombre statiche a bassa risoluzione piuttosto bruttine. Nel complesso non si può dire che il risultato brilli per originalità, ma approcciato senza particolari pretese (si tratta pur sempre di una produzione indie) siamo sicuri che lo stile grafico saprà farsi apprezzare dagli amanti del genere. Preparatevi però a chiudere un occhio su una serie di problemi minori (come gradini semi invisibili e qualche collisione di troppo che vi costringerà a fare giri più lunghi).
Anche il comparto audio fa il suo dovere, con brani fischiettabili, dalle sfumature ora malinconiche, ora più allegre, che scivolano via senza particolari pretese, accompagnando con la giusta delicatezza i nostri doveri quotidiani. Ottimo invece il sound design, con una serie di effetti sonori a tema “marittimo” davvero azzeccati e piacevolissimi da ascoltare (menzione particolare per la scelta dei suoni durante i minigiochi di cucina, oltre che per lo “sciabordio” che accompagna l’apparizione dei dialoghi a schermo).
Purtroppo però è il fronte prestazioni che non ci ha particolarmente convinto. Per questa recensione abbiamo provato Moonglow Bay su una console Xbox One S, ed abbiamo riscontrato problemi di framerate e screen tearing molto fastidiosi, che ci hanno impedito di godere appieno dell’esperienza. A questo si è aggiunto poi un fastidioso bug che non ci permetteva di consultare la mappa (per fortuna risoltosi da solo dopo qualche ora di gioco). Sembra che al momento tali problemi affliggano solo alcune versioni old gen del titolo, mentre i possessori di PC e Series X/S dovrebbero invece dormire sonni tranquilli. Speriamo che gli sviluppatori rilascino al più presto una patch per correggere questi difetti, permettendo a tutti gli utenti di poter godere appieno dell’esperienza di gioco.
Considerazioni finali
Moonglow Bay non è certo un titolo adatto a tutti e non pretende nemmeno di esserlo. Preferisce rivolgersi a quella fetta di giocatori in cerca di un’esperienza rilassata, scevra di quei ritmi forsennati ai quali siamo abituati oggi, ma senza privarsi del gusto di svelare, poco per volta e con i propri tempi, un contesto ed una narrazione intriganti. Qualche scivolone dal punto di vista tecnico e di gameplay minano solo in parte un’esperienza della quale potreste seriamente innamorarvi, a maggior ragione se giocata con la giusta compagnia.
Moonglow Bay è acquistabile dal 26 ottobre, in esclusiva su PC, Xbox One e Xbox Series X/S ed è incluso nel catalogo di Xbox Game Pass. Cosa ne pensate? Proverete questo titolo? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sintonizzati su tuttoteK per tutte le news in merito. Per acquistare videogame a prezzo scontato, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di Instant Gaming.
Punti a favore
- Un ibrido interessante fra GDR e Life Simulator incentrato sulla pesca
- Ritmo rilassato ed atmosfera riuscita
- L'esplorazione e la progressione invogliano a continuare
- Tante attività e cose da fare
Punti a sfavore
- Direzione artistica a volte altalenante
- Qualche bug e problemi di framerate (soprattutto su old gen)
- Non è sempre ben chiaro cosa fare in certe situazioni
- Meccaniche semplici ma che alla lunga possono diventare ripetitive
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