Sentivate il bisogno di staccare da FIFA o da PES per qualcosa di più leggero o semplicemente “diverso”? Bene, Captain Tsubasa: Rise of New Champions è finalmente arrivato e questa è la nostra recensione
Captain Tsubasa: Rise of New Champions, tradotto da sempre in italiano come Holly e Benji, ha finalmente fatto il suo debutto nel mondo videoludico. La curiosità destata da un nome altisonante come quello di Captain Tsubasa era tanta, a causa delle numerose immagini e anticipazioni uscite nei mesi passati. Noi, dalla nostra parte, abbiamo voluto tuffarci in questo titolo senza aspettarci ne’ un gioco di calcio, ne’ un gioco arcade come lo era stato Dragon Ball Z: Kakarot (ultima release di Bandai Namco). Promosso o bocciato? Scopriamolo insieme in questa recensione di Captain Tsubasa: Rise of New Champions!
Che campioni Tsubasa e Genzo
Captain Tsubasa: Rise of the New Champions, come facilmente intuibile, è il gioco dedicato a Captain Tsubasa, giovane calciatore impegnato nella sua carriera calcistica. Oppure, per chi preferisce l’inspiegabile adattamento italiano, è il gioco dedicato alle avventure di Holly e Benji. Fin dalle numerose anticipazioni, è chiaro come l’intento di Bandai Namco sia quello di dare nuovo smalto ad un brand degli anni ’80 come Captain Tsubasa. Con un lavoro molto simile a quello operato con DBZ: Kakaroth, veniamo lanciati a capofitto nel mondo di Tsubasa Ozora, a cavallo tra un gioco di calcio e un arcade puro. Sarà riuscita Bandai Namco a rendere giustizia al franchising?
Rise of New Champions – Recensione Captain Tsubasa: Rise of New Champions
Lanciando Captain Tsubasa, nel menù principale del gioco notiamo la prima particolarità. La modalità storia è caratterizzata da due modalità ben distinte: la prima è “Episodio Tsubasa”, che racconta le avventure di Tsubasa Ozora e della squadra della Nankatsu. La seconda è “Episodio New Hero”, un’altra modalità che permette di giocare una modalità molto simile al “Viaggio” di Alex Hunter in FIFA.
L’Episodio Tsubasa, come già detto, ci permetterà di controllare esclusivamente il team della Nankatsu, la scuola di Tsubasa. Il gioco, quindi, salta i tornei “giovanili” della serie, Genzo (Benji) è già partito per la Germania e l’obiettivo della Nankatsu è conquistare il terzo torneo giovanile consecutivo. Attraverso una partita della Nazionale Giapponese nei panni dell’anonimo (e un po’ triste) New Hero, il gioco ci presenta il tutorial del gameplay e dopo una breve presentazione siamo pronti ad iniziare la nostra avventura single player. L’episodio New Hero, invece, è un’avventura inedita tutta da giocare con il proprio avatar, che verrà proiettato nel mondo calcistico professionista.
Vestendo i panni del New Hero – Recensione Captain Tsubasa: Rise of New Champions
La modalità “Episodio New Hero” è un po’ il cuore dell’intero gioco, nonostante non si basi in prima persona su Tsubasa. In questa modalità avremo la possibilità di costruire la nostra carriera da zero da giovane promessa del calcio fino ad arrivare alla Nazionale Giapponese. Seguendo un po’ la scia delle altre modalità storia dei giochi di calcio, come FIFA o PES, ci ritroveremo a creare il nostro personaggio per poi scegliere una scuola tra quelle note nella serie e di conseguenza il nostro “mentore”. Veniamo quindi catapultati in un torneo delle scuole medie, impegnate in una competizione dalla quale verranno selezionati i migliori giocatori proiettati a vestire poi la maglia della nazionale.
A questo punto siete pronti a intraprendere il vostro cammino nel mondo di Tsubasa. Mettendo le mani su questa modalità è chiaro fin da subito lo stampo RPG del gioco tra dialoghi a scelta multipla, sviluppo del personaggio e personalizzazione dello stesso. È infatti possibile acquistare capigliature, magliette, scarpini e altri accessori per personalizzare la propria avventure, oltre che a collezionare i “Punti Giocatore”.
Questi punti sono fondamentali per accrescere le statistiche del vostro personaggio e affinare la tecnica individuale. Questa modalità si rivela, tutto sommato, un’avventura divertente e interessante per chi cerca qualcosa di diverso che rivivere in prima persona le avventure di Tsubasa e della Nankatsu.
Tecnica, grafica e gameplay – Vestendo i panni del New Hero – Recensione Captain Tsubasa: Rise of New Champions
Esteticamente, Captain Tsubasa: Rise of New Champions rende giustizia e onore alla serie animata. In piena linea artistica di quella adottata con DBZ: Kakaroth, il gioco ripropone tutto ciò che abbiamo avuto modo di adorare seguendo la serie con texture in HD e animazioni spettacolari. I personaggi sono resi alla perfezione, le animazioni in game funzionano alla grande e i “poteri” sono bellissimi e soddisfacenti da vedere.
Caricando il tiro con i personaggi più celebri della serie come Tsubasa o Hyuga (Mark Lenders, per intenderci) è possibile assistere alle tecniche personali dei personaggi come il “Tiro Guidato” o il “Tiro della Tigre”. C’è da dire che le annesse animazioni sono davvero spettacolari. In alcune occasioni di palla contesa si accede a delle quick actions, anch’esse rappresentate da degne animazioni. Non essendoci falli o cartellini, i contrasti sono rudi e soddisfacenti, comprendendo anche quelli “speciali” effettuabili da determinati personaggi.
Il gameplay del gioco è abbastanza semplice, trattandosi di un gioco di calcio l’obiettivo sarà sempre e solo uno: arrivare al goal, bucando la squadra avversaria tramite dribbling e passaggi. La caratteristica fondamentale di Captain Tsubasa, da tenere sempre in conto, è la presenza della barra dello Spirito. Questa barra si riempirà effettuando passaggi a segno e tiri, e si svuoterà invece effettuando dribbling, contrasti o scatti.
Oltre a ciò è presente una seconda barra, che una volta riempita permetterà di attivare la Zona V, ovvero il potere speciale di una determinata squadra, generalmente orientato ad aumentare la stamina (quindi lo spirito) dei giocatori. Questa meccanica rende il gioco rapido e ricco di copovolgimenti di fronte, con le partite caratterizzate da ritmi altissimi per tutto il loro corso.
Un elefante in campo – Vestendo i panni del New Hero – Recensione Captain Tsubasa: Rise of New Champions
Questo tipo di gameplay, orientato pesantemente verso l’arcade, dimostra però numerose problematiche. Innanzitutto, in questo modo il gioco diventa ciò che più c’è di diverso da una simulazione calcistica: nonostante non ci aspettassimo un concorrente di FIFA, avremmo effettivamente voluto un gioco di calcio prima che un nuovo Dragon Ball. In più, entrati nei meccanismi del gioco, ci si rende conto fin da subito di quanto il gameplay sia effettivamente macchinoso e ripetitivo.
A causa della presenza della barra dello Spirito, sarà possibile segnare soltanto quando la barra del portiere sarà ridotta a zero. Per ottenere ciò, bisognerà impegnarlo continuamente fino ad azzerargli la stamina con tiri comuni o speciali. Da ciò deriva una routine sempre uguale, leggermente arricchita dai differenti super-tiri dei personaggi.
Altro punto a sfavore del gameplay (ahimè) è dettato dal sistema difensivo e da quello dei dribbling. Sostanzialmente, in Captain Tsubasa è possibile far tutto con soltanto due tasti. Tenendo permuto il tasto dello scatto (o facendo un tackle in scivolata) ed entrando in collisione con un altro giocatore, infatti, la palla gli verrà automaticamente rubata, a meno che il giocatore non effettui un dribbling. Analogamente, in fase d’attacco i dribbling si effettuano con gli stessi tasti della corsa o della scivolata.
Da ciò scaturisce un gameplay basato sulla casualità, in cui se il vostro avversario dovesse premere il tasto diverso dal vostro, riuscirete ad avere la meglio e a superarlo, o a recuperare la palla in fase di difesa. Di conseguenza, il sistema delle statistiche dei giocatori perde completamente senso, dal momento che anche il più forte degli attaccanti potrà essere fermato dal più insignificante dei difensori con un po’ di fortuna. Peccato.
Triplice fischio
Ed eccoci giunti al verdetto finale e riassuntivo di questa recensione di Captain Tsubasa: Rise of New Champions. Captain Tsubasa si pone sul mercato come un gioco orientato principalmente alla fan base della serie, senza però proporre un vero gioco di calcio. Nonostante venga reso onore alla serie con una comparto tecnico dignitoso e una modalità carriera ben articolata, ci si scontra con problematiche impossibili da ignorare.
La legnosità del gameplay, la ripetitività del gioco e la forte componente casuale rischiano di stancare presto, lasciando il gioco a prendere polvere sullo scaffale dopo non molto. Nonostante ciò, Captain Tsubasa intrattiene e diverte soprattutto grazie alla modalità multiplayer, specie se si cerca un’alternativa arcade ai classici FIFA o PES.
Speriamo di avervi intrattenuto con questa recensione di Captain Tsubasa: Rise of New Champions. Come sempre vi auguriamo una buona sessione e vi invitiamo a restare sintonizzati su tuttoteK per ulteriori recensioni, guide, e tanto altro sui videogiochi. Ciao e buon calcio a tutti!
Punti a favore
- Rende onore e giustizia alla serie
- Animazioni e poteri ben fatti
- Alta personalizzazione dell'avatar
Punti a sfavore
- Gameplay macchinoso
- Sistema attacco/difesa monotono
- Statistiche dei giocatori rese inutili dal gameplay
- Modalità New Hero inutilmente prolissa
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