Lo sviluppo di software interessa anche il Bel paese? La risposta non è semplice ma cercheremo in questo articolo di carpire esigenze e mercati dell’Italia in questa sezione dell’industria informatica!
In Italia è sotto gli occhi di tutti il fatto di non avere grandissime aziende realizzatrici di software come possono essere Microsoft nel campo dei sistemi operativi o Electronic Arts spostandoci invece in ambito videoludico ma per un vecchio vizio del nostro modo di essere, forse spesso sottovalutiamo troppo le risorse che abbiamo anche da questo punto di vista.
In primis infatti ci sono tantissime realtà di sviluppo software che operano come “artigiani del codice binario”. Che cosa significa esattamente questa particolare definizione? Che invece di proporre prodotti standardizzati dove è l’utente finale che deve in qualche modo adattarsi a quanto proposto, questi artigiani digitali propongono delle soluzioni metaforicamente sartoriali dove il produttore adatta moduli e programmi alle particolari necessità del cliente.
Si tratta di realtà di piccole – medio dimensioni ma che hanno acquisito un importante know how nel corso di molti anni d’esperienza e capaci di proporre prodotti davvero su misura per l’esigenza delle imprese di qualsiasi tipologia. Oltre tutto questo modo di operare ben si presta al tipo di realtà prevalentemente presente in Italia dove c’è sempre stata una maggiore diffusione delle piccole e medie aziende rispetto ad agglomerati industriali di grandi dimensioni.
Anche per i videogame c’è molto da dire
In ambito videoludico invece c’è stata recentemente una notizia molto importante che può essere vista sotto varie prospettive. Milestone, la software house nata con il nome di Graffiti nel 1993, è stata acquisita per 45 milioni di euro dal gruppo austriaco THQ Nordic, una delle realtà in maggiore crescita fra i publisher europei, che insieme al team di sviluppo italiano, ha pure inglobato nell’arco di pochissime settimane, altri due studi di sviluppo di rilievo come Gunfire Games (gli autori degli ultimi capitoli di Darksiders) e Goodbye Kansas Game Invest.
Milestone in oltre 25 anni di storia, si è sempre caratterizzata per aver realizzato videogiochi dedicati al mondo delle corse sia d’auto che di moto, acquisendo negli ultimi anni importanti licenze come quelle della Moto GP e della MXGP (campionato mondiale di motocross) oltre ad aver potuto contare su testimonial di rilievo come il campione mondiale di rally Sébastien Loeb e l’ancora amatissimo centauro Valentino Rossi.
Come si può leggere questa nuova pagina della storia di Milestone? Da una parte indubbiamente una delle realtà più importanti in ambito videoludico in Italia perde la sua totale autonomia ed indipendenza entrando in un gruppo straniero così come sta capitando in molti altri ambiti economici: rimanendo nel settore motoristico, ricordiamo che Ducati ad esempio è divenuta da qualche anno proprietà di Audi.
D’altra parte però, entrare in un gruppo di dimensioni più importanti come quelle di THQ Nordic, consentirà probabilmente a Milestone di muoversi più agilmente sul mercato oramai globale dei videogames. Nel commentare il processo di acquisizione, Luisa Bixio, Vice Presidente di Milestone s.r.l. ha sottolineato come fino ad oggi la software house sia stata gestita come un’azienda a conduzione familiare, costruita sull’entusiasmo dei membri del suo team e specializzato in racing game.
Entusiasmo che ci auguriamo che non vada perso ma sia mixato magari con la possibilità di effettuare maggiori investimenti da parte di THQ Nordic e garantire ai prodotti più visibilità grazie a campagne marketing di livello superiore.
D’altronde ci sono già molti casi che hanno dimostrato come la collaborazione transnazionale possa portare a buoni risultati anche sul fronte del software videoludico. Il case history di maggior rilievo degli ultimi anni è indubbiamente Mario + Rabbids Kingdom Battle, il gioco uscito in esclusiva su Nintendo Switch.
Il crossover fra gli universi immaginifici di Super Mario della grande N ed i Rabbids di Ubisoft è stato creato principalmente dal team milanese della software house francese capitanato da Davide Soliani. Il videogame, oltre ad essere stato un buon successo commerciale con buone possibilità di ricevere anche un sequel, è stato apprezzato notevolmente dalla critica specializzata di ogni parte del mondo. Per Soliani sicuramente però le considerazioni più apprezzate saranno state quelle di Shigeru Miyamoto, il “papà ” di Super Mario che si è detto davvero entusiasta del gioco e di come sono stati impiegati i personaggi Nintendo all’interno dell’esperienza di gioco proposta.
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