La quarta tappa stagionale della F1 con il GP del Giappone conclusosi con la 57esima vittoria in carriera di Max Verstappen ci lascia dedurre come potranno essere i valori in pista nel corso del Mondiale
Il GP del Giappone, vinto dal cannibale Max Verstappen, porta con sé molte conferme e alcuni punti di domanda su come potrà evolversi la stagione. In primis, Red Bull conferma che quella di Melbourne è stata soltanto un’eccezione. A Suzuka il team austriaco ritorna sul trono con la terza doppietta su quattro gare stagionali, azzerando i problemi incorsi a Melbourne ma senza dominare come successo 6 mesi fa sempre in Giappone.
Per il campionato “degli altri” invece troviamo una Ferrari molto competitiva anche su una pista non proprio conforme alle caratteristiche della SF-24. Lo stint prolungato su gomma media di Leclerc evidenzia una prova di forza da parte della Rossa che solo qualche mese fa era impossibile da dimostrare. Poi abbiamo McLaren che, alla vigilia del weekend giapponese, aveva tutt’altre aspettative, quantomeno di essere seconda forza in pista. Invece, il team di Woking è stato superato e potremmo dire anche agilmente dalla Ferrari, il quale dimostra l’enorme passo in avanti fatto sul fronte degrado gomme.
F1, GP Giappone: dov’è finita Mercedes?
La grande delusa di questo inizio di stagione è sicuramente la Mercedes. Il team capitanato da Toto Wolff sembra non riuscire a inquadrare ancora bene la W15. Con soli 34 punti nel Mondiale Costruttori le “frecce d’argento” dovranno lavorare duramente per cercare di risalire la china. Una scelta alquanto discutibile è stata sicuramente quella di mettere le gomme hard ad entrambi i piloti alla ripartenza dopo bandiera rossa, ma la W15 oggi sembrava non averne proprio.
A ciò si aggiunge anche la competitività degli altri team rivali come McLaren e Aston Martin. Ad esempio Lando Norris ha chiuso la gara con un vantaggio di quindici secondi sui due piloti della Mercedes e Fernando Alonso ha chiuso al sesto posto di poco davanti a George Russell. Il team si trova attualmente quinto nel Mondiale Costruttori, chiudere in questa posizione rispetto al secondo posto del 2023 sarebbe una delusione enorme.
La situazione degli altri team dopo il GP del Giappone
A centro gruppo troviamo poi Aston Martin che oggi e come aveva già annunciato Fernando Alonso, è stata costretta a correre in difesa. Encomiabile poi il team radio di Lance Stroll dove afferma la poca velocità ed efficienza della AMR24 nel rettilineo. La qualifica di Alonso, quindi, è stata solamente un’eccezione. Poi c’è la Racing Bulls trainata dal pilota di casa Yuki Tsunoda, ancora una volta in top ten, confermandosi un pilota almeno in questo inizio di stagione, molto più maturo e affidabile rispetto agli anni passati.
Nelle retrovie la solita bagarre che vede coinvolte la Williams che dopo l’incidente di Albon in curva 1 avrà una bella gatta da pelare in vista dei prossimi appuntamenti data la mancanza di telai a disposizione. La Haas che questa volta chiude con Hulkenberg all’undicesimo posto e tredicesimo con Magnussen, gara anonima per il team americano. Deludono ancora una volta Kick Sauber F1 Team con Bottas solo 14esimo e Zhou costretto al ritiro per un problema al cambio. Buio totale per le Alpine sorpassate da chiunque in pista con una facilità incredibile. Prossimo appuntamento della F1 sarà il GP della Cina che ritorna in calendario dopo 5 anni dall’ultima volta.
E voi cosa ne pensate di questa gara corsa a Suzuka? Vi ha lasciato impressionati? Fatecelo sapere con un commento qua sotto e ricordate di seguirci come sempre su Tuttotek.it per non perdervi nulla dal mondo della Formula 1!
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