L’opera, all’epoca della sua pubblicazione, fu ritenuta rivoluzionaria per la prevalenza di immagini e la relativa importanza comunicativa. Ecco la recensione di Orbis Pictus
Orbis Pictus o Orbis Sensualium Pictus, di Comenio, vide la luce per la sua prima edizione nel 1658. Letteralmente significa Il mondo figurato delle cose sensibili.
Trama | Recensione Orbis Pictus
Il testo racchiude le varie nomenclature relative alle illustrazioni. I volumi coprono una grande e vasta gamma di argomenti: le attività umane, l’uomo e la religione. L’idea di base, però, è sempre quella: l’insegnamento di una lingua deve essere parallelo all’apprendimento di nozioni universali. Comenio, infatti, descrive tramite le immagini ed illustrazioni le conoscenze del mondo.
Edizioni | Recensione Orbis Pictus
La prima edizione fu pubblicata nel 1958 a Norimberga, con testo bilingue in latino e tedesco. L’anno successivo toccò alla versione inglese e latina.
La prima edizione quadrilingue, che comprendeva il latino, l’inglese, il francese ed il tedesco, fu pubblicata nel 1666 e solamente nel 1685 la lingua madre dell’autore, quella ceca, comparve nelle traduzioni.
Tra il 1680 ed il 1780 pubblicarono varie e numerose edizioni aggiornate. Tutte includevano il latino, affiancato, nel corso degli anni, a numerose lingue europee.
Comenio, l’autore di Orbis Pictus
Comenio, il cui nome completo era Giovanni Amos Comenio, è stato un pedagogista, filosofo, grammatico, insegnante, educatore e teologo ceco.
La sua fama si deve alla difesa della scuola materna paritaria e dell’istruzione pubblica, oltre che alle innovazioni letterarie.
Può considerarsi l’ideatore dell’educazione moderna. Sosteneva che l’educazione racchiudesse la formazione dell’uomo sia nella vita spirituale che civile, e che l’istruzione dovesse essere estesa a tutte le classi sociali. La riteneva inoltre duratura e continua lungo l’arco della vita (long life learning).
La sua scuola è formativa ed informativa, divide in quattro cicli partendo dall’età di tre anni. Credeva, infatti, che prima di quell’età toccasse ai genitori fornire le prime forme di educazione. Esatto, proprio come accade oggi nella scuola moderna.
Educare è vivere.
Orbis Pictus
L’opera è stata considerata, e lo è ancora adesso, il fulcro precursore dell’apprendimento del lessico di una lingua straniera. Ha avuto un’enorme influenza nell’educazione e formazione dei bambini e ancora adesso la si studia o legge. Questo perché , leggendo i 150 volumi del testo, la prima cosa che salta all’occhio è il profondo pensiero e la profonda fede dell’autore che si oppose all’istruzione classica basata sullo studio della grammatica. L’Orbis Pictus, infatti, apre alla conoscenza della realtà e spiana la strada ad un nuovo tipo di istruzione: quella legata alle scienze naturali, non alla grammatica, e dunque alla realtà concreta.
Il testo nacque dall’idea di donare al bambino una rappresentazione chiara ma non infantile. Attraverso i vocaboli, infatti, il bambino riusciva a comprendere e, osservando le immagini, a raffigurare e collegare una determinata parola ad un oggetto. Può considerarsi una sorta di piccola enciclopedia, come recita stesso il sottotitolo.
Infatti, non sono tanto le cose a farsi incontro – fuoriuscendo dalle pagine – al bambino fantasticamente alle prese con le immagini, ma è piuttosto il bambino stesso che – guardando – penetra in esse come nube che si appaga dello splendore cromatico dell’universo figurativo. Di fronte al suo libro illustrato egli realizza la tecnica del perfetto taoista: domina la cortina illusoria della superficie, e tra tessuti colorati e quinte variopinte calca la scena dove vive la fiaba.
Qui sotto, la versione originale in latino.
- Fonticola, Uvius (Author)
Punti a favore
- Precursore dell'educazione moderna
- Anticlassista ed anticonformista
- Innovativo
- Storico classico
Punti a sfavore
- Nonostante sia innovativo, considerando l'epoca in cui fu pubblicato, le illustrazioni risultano, ad oggi, troppo "classiche"
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