Nintendo Labo è il primo vero titolo di punta del 2018 per Nintendo Switch: un progetto ambizioso, sul quale la Grande N sembra puntare davvero molto. Ma Nintendo Labo riuscirà davvero a farci riprendere in mano Nintendo Switch dopo il torpore dei primi mesi dell’anno? E soprattutto, è davvero un’idea geniale come sembra sulla carta? Scopriamolo insieme in questa recensione
Nintendo Labo non è un prodotto semplice da recensire, lo si era capito nel materiale messo a disposizione da Nintendo negli ultimi mesi. In primo luogo perché siamo sì nell’ambito videogames, ma Nintendo Labo non è un videogioco come siamo solito pensarli: è qualcosa che va oltre, che vuole proporre una filosofia e un approccio completamente nuovi. Il secondo problema è relativo al target di riferimento: nella valutazione di Labo, non possiamo certo fare a meno di considerare che sia un gioco per Nintendo Switch, l’ultima e famosa console dalla Casa di Kyoto. Nintendo Switch non è certo pensata per i bambini, essendo un gioiellino costoso e fragile. Ma Nintendo Labo, invece, a chi è indirizzato? Siamo proprio sicuri che siano gli adulti i destinatari?
Nelle ultime settimane Nintendo sembra si sia impegnata nel dimostrare l’esatto contrario. Ci sono stati spot televisivi (e in rete) che mostravano le reazioni di bambini alle prese con Nintendo Labo. Bambini, e non adulti. Al tempo stesso, negli ultimi eventi aperti alla stampa e al pubblico, i termini ricorrenti nella presentazione sono stati più e più volte “famiglia” e “bambini”. Ma come diamine dovrebbe fare un bambino a programmare un software a tratti profondissimo come quello del Nintendo Labo Garage? E come dovrebbe fare a staccare dalla base le sagome di cartone, tra l’altro estremamente costose, contenute nella confezione di Nintendo Labo? Qui si comincia a capire che Nintendo Labo e Nintendo Switch si sono unite sì per offrire una tipologia di gioco nuova, estremamente adatta ai più giovani… ma senza trascurare la presenza decisiva degli adulti.
Siamo forse di fronte al primo, vero titolo palesemente in grado di unire adulti e bambini anche per Nintendo Switch, come fu ai suoi tempi con Nintendo Wii? Da quella prima volta con Wii Sport il miracolo non si è più verificato, ma sì, Nintendo Labo punta proprio a questo obiettivo. E lo fa in un modo completamente nuovo, tanto per restare in tema con la famosa e prestigiosa originalità made in Nintendo.
Un mondo di cartone – Nintendo Labo Recensione
Nintendo Labo viene proposto su Nintendo Switch in due versioni molto differenti: la prima è il Nintendo Labo Variety Kit (quello che abbiamo provato per la recensione), il secondo il Nintendo Labo Kit Robot. Il primo permette di costruire una certa varietà di oggetti e attrezzi, e offre al giocatore un discreto numero di minigiochi ad essi correlati; diversamente, il Kit Robot è tutto incentrato sul montare in salotto una sorta di zainetto con visiera, per poi vestire i panni in game di un gigantesco mecha.
La differenza è visibile anche nel prezzo, che rappresenta il primo vera problema di Nintendo Labo in generale: 70 euro per il Variety Kit sono una somma elevata, 80 euro per il Kit Robot semplicemente esagerata. Ricordiamoci che “fattore novità” a parte, e divertimento assicurato, entrambe le confezioni offrono un mucchio di cartone e una scheda di gioco, e il software di quest’ultima non è assolutamente profondo come i soliti Tripla A di Nintendo.
Confezione di Nintendo Labo Variety Kit alla mano, è il momento di improvvisarci artigiani nella nostra officina: il tavolo in salotto si è prestato benissimo allo scopo. All’interno della confezione sono disposte in bell’ordine le “schede” di cartone che contengono i componenti assemblabili di Nintendo Labo: il nostro scopo, prima ancora di incastrarli tra loro, è quello di separarli con delicatezza dalla scheda madre, perché c’è seriamente il rischio che alcune parti o i bordi più delicati si strappino. In generale, comunque, pur trattandosi di prodotti in serie la qualità del cartone e la sua resistenza ci è sembrata discreta, soprattutto considerando che più avanti Nintendo rilascerà i progetti per procurarci da noi eventuali ricambi. Questo non vuol dire ovviamente che dovreste lasciare i vostri bambini da soli con Nintendo Labo, soprattutto se in tenera età: probabilmente se lo metterebbero in bocca con risultati disastrosi.
Stupisce la completa assenza di un qualsiasi libretto di istruzioni: sarebbe stato giusto inserirle senza presupporre la presenza di Nintendo Switch anche in fase di montaggio. Come si fa allora a montare i vari oggetti del Nintendo Labo Variety Kit? Seguendo le indicazioni riportate sull’applicazione di Labo della console ibrida, una modalità praticamente identica a quella adottata da Lego Dimensions. Il libretto di istruzioni finisce così digitalizzato su schermo, facendo risparmiare anche sui costi di produzione. Non si tratta di un filmato che bisogna mettere in pausa ogni volta per tenersi al passo, ma di un vero e proprio software al quale dobbiamo confermare i nostri progressi in corso d’opera. Realizzato, naturalmente, con la classica simpatia Nintendo, colori sgargianti e idee originali lungo il percorso.
E ora il videogioco – Nintendo Labo Recensione
Nintendo Labo è un prodotto per famiglie, e chi è restio ad ammetterlo lo intuisce nella fase di montaggio. Separare i pezzi da assemblare, seguire le istruzioni a schermo, intervenire dove necessario con un elastico, non sono compiti troppo semplici per dei bambini, sopratutto alle prese con materiale delicato. Una volta completata la costruzione dei vari oggetti disponibili nel Nintendo Labo Variety Kit è il momento di passare al videogioco vero e proprio; ricordiamo che questa confezione di permette di costruire e disporre l’uno accanto all’altro un pianoforte, una motocicletta, una canna da pesca, una macchinina radiotelecomandata e una casa. Tutto all’insegna della varietà, appunto. Si possono anche acquistare degli adesivi appositi per personalizzare le nostre creazioni, sono già disponibili su Amazon e dovrebbero esserlo anche nei negozi.
Ma veniamo al videogioco vero e proprio, lasciando da parte il lungo e laborioso progetto di costruzione in stile Ikea. Ognuno degli strumenti del Nintendo Labo Variety Kit ha il suo piccolo titolo dedicato, una sorta di mini-gioco più o meno profondo che permette di mostrare la versatilità dell’oggetto che avete finito di costruire; o anche solo di mettere in luce la potenzialità dell’idea alla base di Labo. In tutto questo è bene ricordare che i Joy Cons sono fondamentali: senza Joy Con non si possono affrontare i vari mini giochi, dal momento che è proprio il complesso sistema di vibrazioni, calibrazioni e controlli in remoto di essi attraverso il software su Nintendo Switch a permettere di giocare.
Le esperienze realizzata da Nintendo mostrano tutti i propri limiti se siete giocatori attempati. Per quanto riguarda gli adulti, Nintendo Labo riesce ad intrattenere per un paio d’ore: il tempo di capire come funzionano i controlli e come si utilizzano le varie costruzioni, ma poi è difficile che non venga posato in un angolo e dimenticato. Per i bambini la cosa è invece profondamente diversa, e ognuno dei piccoli ma originali titoli proposti riuscirà ad intrattenerli molto più a lungo. C’è la casetta abitata da un buffo esserino che dobbiamo accudire, e con il quale possiamo interagire in molti modi: collegato degli appositi stantuffi di cartone al rivestimento di Nintendo Switch è possibile modificare la gravità all’interno dell’abitazione, riempirla d’acqua o creare addirittura dei varchi in stile Portal e farci viaggiare l’animaletto.
Il minigioco con la canna da pesca è altrettanto divertente, anche per un adulto: tra le altre cose è presente una sfida che richiede di pescare tutti gli esemplari marini a disposizione, compito non semplicissimo e in grado di impegnarci per qualche ora. Il pianoforte con melodie personalizzabili in base a delle “chiavi” di cartone da collegare mostra tutta la potenzialità di Nintendo Labo, ma è un’officina digitale più che un gioco vero e proprio; completamente diversa la motocicletta, con delle sfide in time trial o contro altri avversari controllati dall’intelligenza artificiale. Il vero limite di tutte queste offerte è la loro dimensione estremamente contenuta, poco più avanzata di una demo… ma del resto l’obiettivo di Nintendo Labo non è proporre un titolo profondo come i Tripla A che ben conosciamo.
- Trasforma fogli di cartone in creazioni interattive chiamate Toy-Con, progettate per funzionare con la console Nintendo Switch e i controller Joy-con
Il verdetto della recensione – Nintendo Labo Recensione
Nintendo Labo è molto più di un semplice videogioco: è un’esperienza inedita, pensata e realizzata con il solito mix di genialità e coraggio di Nintendo. Si tratta di qualcosa di realmente innovativo, che ancora una volta punta i riflettori sulla console del momento, Nintendo Switch. Se avete dei bambini, o dentro di voi siete ancora fermi ai 10 anni (non è affatto un difetto) Nintendo Labo può seriamente catturarvi con tutta la sua magia, sia che vi indirizziate verso il Variety Kit che verso il Kit Robot. Tenete però a mente i fondamentali due problemi dell’intero pacchetto: il costo elevato, perché stiamo parlando pur sempre di schede di cartone da ritagliare, e la natura estremamente limitata del “videogioco in sé”. Ma chissà, Nintendo Labo è appena arrivato. Di idee interessanti per continuare a sfruttarlo ce ne sono davvero tante, e il vero limite è solo la nostra fantasia.
Punti a favore
- L'idea di base è semplicemente geniale
- Giusto equilibrio tra costruire e giocare
- Buona varietà nella situazioni proposte
Punti a sfavore
- Costa, e anche tanto
- I titoli proposti sono dei minigiochi
- Le istruzioni cartacee sono assenti
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