Horizon Zero Dawn è migliorato mese dopo mese: in questa recensione giudichiamo la qualità del titolo dopo tutte le patch e le aggiunte che sono state introdotte
In ogni ambito della vita la ripetizione porta a migliorare e permette di creare prodotti di qualità superiore. Lo sa bene Guerrilla Games che, partendo da PlayStation 2, ha portato avanti la propria IP: Killzone. Passando da PS3 e giungendo a PS4, lo sparatutto in prima persona del team olandese ha raccolto fan e apprezzatori. Giunti a Killzone: Shadow Fall, Guerrilla ha però deciso di dare un colpo di spugna e di puntare su qualcosa di ben diverso. In casi come questi possiamo capire se un team di sviluppo è realmente di alto livello: la sfida di Guerrilla si è chiamata Horizon Zero Dawn, un action-rpg open world.
Diciamolo immediatamente: Guerrilla Games ha vinto alla grande.
Horizon Zero Dawn: una ragazza e una terra primitiva
Horizon Zero Dawn segue le vicende di Aloy, una ragazza che si ritrova a dover affrontare una grande avventura. Aloy si muoverà in una terra del futuro, in cui la civiltà umana così come la conosciamo si è estinta (ma non la vita, chiaramente) e gli esseri umani sono organizzati in primitive tribù. Il mondo è però cambiato: la terra è ora calpestata da macchine che assomigliano a vari animali e, soprattutto, a dinosauri. Perlopiù pacifici, questi esseri meccanici cominciano a diventare molto più pericolosi per colpa di una sconosciuta corruzione: l’umanità si trova di fronte a una grande minaccia. E spetterà proprio ad Aloy risolvere i molti misteri del mondo.
Aloy vive nella valle dei Nora, una delle tribù del mondo di gioco, ma non ne fa realmente parte: la giovane è stata bandita fin dalla nascita ed è cresciuta solo grazie a un altro emarginato, Rost. Lo scopo della sua vita è capire di chi è figlia e il vero motivo per cui è stata allontanata.
Horizon Zero Dawn: armi e robot
Pad alla mano Horizon è un tps, ovvero uno sparatutto in terza persona, estremamente movimentato.
I molteplici usi di una lancia
I combattimenti con i nemici si svolgono principalmente dalla distanza, grazie ad armi come archi e fionde. Esiste però la possibilità di attaccare da vicino con la propria lancia tramite un attacco leggero o uno pesante, utile anche a stordire le macchine più piccole rendendole vulnerabili ad attacchi critici. Un’altra componente di gioco è lo stealth: Aloy può accucciarsi e nascondersi nell’erba alta, presente un po’ ovunque, per avvicinarsi di soppiatto ai nemici ed eseguire colpi furtivi in grado di eliminare quelli più piccoli o infliggere gravi danni a quelli più massicci.
Corri, salta, scocca
Il fulcro del gioco, tuttavia, sono le frecce e Horizon non ne è carente. Utilizzando gli archi, si mira con L2 e si tende la corda con R2: tendendola al massimo, si massimizza la precisione dell’arma. Il tempo necessario per questa azione dipende dal tipo di arco: quello base è pensato per essere rapido, ma altri che si sbloccano proseguendo nel gioco hanno velocità diverse. Mirare e scoccare saranno attività da eseguire con precisione (aiutati dalla mira automatica, comunque deselezionabile dal menù) ma soprattutto con velocità: il gioco rifugge la staticità e spinge il giocatore a mantenersi costantemente in movimento. Correre, rotolare, lanciarsi in scivolata e saltare saranno all’ordine del giorno in Horizon: ogni combattimento risulterà essere un insieme di schivate, posizionamenti e colpi precisi. Sarà possibile fare affidamento su una barra ricaricabile detta “concentrazione” che rallenta il tempo e aumenta lo zoom del mirino per eseguire colpi millimetrici.
I nemici non sono vulnerabili in ogni parte del corpo allo stesso modo: ogni robot avrà i propri punti deboli specifici, più o meno grandi. Essi possono essere scovati grazie al Focus, uno strumento tecnologico ritrovato da Aloy che le permette di avere molte informazioni sul mondo di gioco: sarà un nostro compagno costante per l’esplorazione e la risoluzione delle missioni. Avanzando nel gioco, inoltre, si sbloccheranno nuovi tipi di frecce con effetti unici: dare fuoco, congelare, elettrificare, staccare componenti e protezioni; ogni mossa è valida per portare a casa la vittoria. Però non si combatteranno solo robot, infatti anche gli esseri umani diverranno nostri nemici.
Horizon Zero Dawn: GDR made in Guerrilla
Tutta questa azione si struttura però all’interno di uno scheletro gdr con un’ampia mappa esplorabile.
Potenziarsi è bello
Sconfiggendo avversari e completando quest, si otterranno punti esperienza utili a salire di livello. A ogni level up ci verrà dato un punto abilità da spendere per acquisire una nuova abilità. Potremo eseguire nuove mosse di attacco o rendere più potenti quelle base. A seconda del nostro interesse e stile d’attacco daremo la precedenza ad alcune di esse, ma nel corso del gioco le otterremo tutte senza particolari difficoltà. Il potenziamento del personaggio è costante e regolare per tutta l’avventura.
Oltre alle abilità, però, avremo altro di cui occuparci. Per cominciare, oltre alle armi Aloy può equipaggiare vari tipi di armature: ognuna di esse difenderà il giocatore da uno specifico danno (fuoco, ghiaccio, elettricità, corpo a corpo…). Sia le armi che le armature sono divise in tre livelli di qualità. Aumentando la qualità aumentano anche gli slot per le modifiche. Queste si ottengono in vario modo, soprattutto sconfiggendo macchine, e permettono di rendere più potenti le frecce degli archi o aumentare la resistenza delle armature. Armi e armature vanno acquistate dai mercanti con la moneta di gioco: i frammenti di metallo. I frammenti saranno però anche il principale elemento per il crafting delle munizioni. Ogni munizione, infatti, va creata da sé (sebbene sia possibile comprarle, se ci si ritrova in crisi) attraverso molteplici materiali ottenuti dalle macchine. Ogni nemico sconfitto diverrà un’utile fonte di materiali, quindi.
Storia e missioni secondare in giusta quantità
Il gioco si divide in quest principali e secondarie. Tra queste ultime ce ne sono però molte che risultano principali tanto quanto la storia, sia per realizzazione che per importanza narrativa. Nel corso del gioco avremo a che fare con una manciata di personaggi di primo piano che ci apriranno una serie di missioni: grazie ad esse potremo conoscerli a fondo. Le attività più generiche non sono mai troppe e in generale non si percepisce il fastidioso riciclo di idee tipico delle cosiddette fetch quest.
Nel corso del gioco dovremo anche liberare insediamenti dai banditi, abbattere macchine corrotte, buttarci in missioni di caccia in cui sfruttare un’arma o un’abilità specifica e vincere una sfida a tempo o esplorare i Calderoni, ovvero dungeon chiusi che si concluderanno con una specie di boss fight contro una grossa macchina. I Calderoni si legano a una delle più uniche abilità di Aloy: il controllo delle macchine. Ben presto sarà infatti possibile rendere le macchine nostre alleate: le potremo usare come cavalcatura oppure come aiuto in battaglia, sebbene non sia possibile dare loro comandi specifici in questo caso. I Calderoni, una volta completati, permettono di controllare nuovi tipi di macchina, visto che inizialmente saremo limitati a quelle più piccole e deboli. Questa procedura viene definita Override.
Esplorare il mondo di gioco
Le quest richiederanno sempre di esplorare grandi sezioni di mappa. L’esplorazione del mondo di gioco è molto fluida, sia che avvenga a piedi che a dorso di un robot. Le regioni delle tribù di Zero Dawn sono dense di nemici e luoghi da raggiungere: ogni duecento passi (meno di un minuto di corsa veloce della protagonista) avremo a disposizione un punto di viaggio rapido da sbloccare così che non ci si ritrovi mai a dover percorre grandissime distanze più e più volte.
La mappa del mondo si rende visibile man mano che la si esplora palmo a palmo, ma il nostro obbiettivo sarà sfruttare i Collilunghi: delle specie di brachiosauri robotici che hanno una parabola invece della testa. Una volta eseguito l’Override sulla loro sommità sbloccheremo la sezione di mappa ad essi legata. Arrampicarsi su di loro non sarà come raggiungere una qualsiasi torre di Assassin’s Creed o di Far Cry. Oltre al fatto che sono in numero minore (5 in totale), i Collilunghi si muovono secondo un percorso prestabilito: noi dovremo trovare il punto migliore da cui lanciarci per cominciare la nostra scalata lungo il loro collo; queste postazioni saranno però sempre difese. Ogni Collolungo è differente ed è una vera e propria missione indipendente.
Come avrete capito, Aloy è in grado arrampicarsi. Senza raggiungere la dinamicità di un Assassin’s Creed, Horizon Zero Dawn si sviluppa in verticale e nelle fasi più esplorative dovremo spesso saltellare e arrampicarci da una parte all’altra. Allo stesso modo dovremo farlo per recuperare molti dei collezionabili di gioco: questi sono estremamente interessanti da ottenere poiché raccontano una storia e ci procurano nuove informazioni.
Horizon Zero Dawn: spazio al divertimento
La vera qualità di Horizon Zero Dawn è sicuramente il grande divertimento che scaturisce da ogni fase di gioco. Anche il più semplice e generico combattimento sarà sempre adrenalinico e mai banale. Avanzando nel gioco e ottenendo nuove frecce si amplieranno le nostre possibilità tattiche: di pari passo gli scontri rimarranno freschi e divertenti. L’opera ricompensa il giocatore per ogni azione svolta e portata a termine, rendendo soddisfacente ogni singolo compito.
La storia principale e quelle “secondarie” più importanti sono costantemente interessanti e saremo spinti a proseguire non solo perché verremo ben ricompensati, ma anche perché vorremo scoprire come prosegue la narrazione. Il gioco, in termini generali, ha un ottimo ritmo visto che non esagera mai con gli eventi secondari.
Horizon Zero Dawn: la tecnica di Guerrilla
Uno dei motivi per cui tutti noi siamo rimasti colpiti da Horizon Zero Dawn fin dal primo istante è certamente per la sua altissima qualità visiva.
Stilisticamente il gioco colpisce nel segno in ogni suo elemento. Il design dei robot è incredibile e rimarremmo immobili a fissare ogni singolo nemico se non ci stesse caricando a morte. Le varie tribù presenti sono ottimamente caratterizzate non solo a livello narrativo ma anche attraverso equipaggiamenti unici. Il mondo di gioco è un insieme di colori e di variegate aree: partiamo da boschi imbiancati e arriveremmo a deserti torridi, passando per foreste lussureggianti e vette gelide.
Tecnicamente il gioco è uno dei migliori visti su questa generazione di console, considerando soprattutto che si tratta di un open world molto dinamico e non si può certo permettere di chiudersi in aree ristrette come un Uncharted 4. L’unico vero difetto sono le animazioni facciali: non si tratta di un elemento pessimo, ma rispetto al resto si nota una certa carenza di attorialità e di realisticità. Anche i caricamenti, che diventano frequenti nelle fasi avanzate del gioco, non sono istantanei ma è un piccolo prezzo da pagare per lo sfoggio tecnico offerto dal titolo.
Il doppiaggio è di buona fattura e le musiche accompagnano costantemente il giocatore sottolineando con efficacia i momenti più esaltanti.
Horizon Zero Dawn: patch e nuove modalità
Nel corso dei mesi il gioco è stato supportato dagli sviluppatori. Oltre alle solite correzioni e bilanciamenti, c’è da sottolineare l’inserimento gratuito di nuovi livelli di difficoltà. La recente modalità Storia abbassa al minimo la difficoltà, così da permettere anche al giocatore più svogliato di godersi l’opera senza aver paura di combattere con le macchine più grandi. Al contrario, la modalità Ultra Difficile diminuisce i danni inflitti e aumenta quelli subiti, oltre a bloccare totalmente la mira assistita: quest’ultimo dettaglio è quello che determina la vera difficoltà. Aumentano inoltre i costi degli oggetti in vendita dai mercanti (con aumenti anche di sette volte il valore base, per intenderci).
Oltre ai livelli di difficoltà, Guerrilla ha inserito il New Game +. Una volta completata una partita è possibile creare un salvataggio per iniziare la Nuova Partita +: verranno trasportati tutti gli oggetti (tranne quelli chiave legati alla storia, chiaramente), i potenziamenti e le abilità acquisite. Inoltre, se si ha già raggiunto il livello massimo (il 50), il gioco comincia a calcolare i punti esperienza e assegna una ricompensa ogni 100.000 exp. Se si completa il NG+, si ottengono delle componenti estetiche per adornare Aloy a seconda del livello di difficoltà scelto. I mercanti avranno anche versioni più potenti delle armature che già possederemo.
Il gioco può essere completato (e platinato) in circa una cinquantina di ore, giocate con calma a difficoltà Normale. Probabilmente i più frettolosi potranno di certo metterci meno. Non ci sono trofei mancabili o legati alle difficoltà di gioco.
Horizon Zero Dawn: chi (non) dovrebbe comprarlo?
Horizon Zero Dawn è un titolo di qualità elevatissima sotto ogni punto di vista che propone un gran numero di ore di divertimento puro e costante. Difficilmente ci si può pentire di questo acquisto, a meno di non odiare fortemente il genere.
Con il suo mix di azione, sparatutto in terza persona ed esplorazione di un grande mondo, Horizon Zero Dawn non rivoluziona particolarmente il genere, ma assicura una qualità e un divertimento di altissimo livello. Acquistarlo ora, se non lo si è ancora fatto, è una buona idea anche in previsione del DLC The Frozen Wilds, che arriverà il prossimo 7 novembre ed espanderà il gioco con una nuova area e nuovi nemici, oltre ad una nuova storia.
Punti a favore
- Graficamente incredibile
- Divertente dal primo all'ultimo istante
- Gradevoli aggiunte gratuite nel corso dei mesi
Punti a sfavore
- Piccole imperfezioni tecniche
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