L’ultima novità nel mondo della tecnologia riguarda i robot. E’ stata inventata una tecnica per costruire robot costituiti da altri robot. In questo modo potranno cambiare forma e funzione a seconda delle necessità. Sorge spontanea la domanda: i Transformers dei film hanno previsto il futuro? Scopriamo insieme questa novità tecnologica
Capita spesso che le opere di fantasia si immaginino il futuro e le nuove tecnologie che un giorno sarà possibile utilizzare. Spesso l’immaginazione ci fa credere che un giorno potremo compiere imprese mirabolanti. Le previsioni sono così ottimistiche che nella maggior parte dei casi non si avverano. Un esempio tra tanti: Kubrik negli anni 60 si immaginava che nel 2001 saremmo riusciti a viaggiare attraverso la galassia a distanze siderali nel suo film 2001 – Odissea nello Spazio (qua la nostra recensione). Ogni tanto però ci azzecchiamo e le nostre fantasiose previsioni diventano realtà. Potrebbe essere questo il caso dei Transformers dei film.
Transformers: un piccolo ripasso
Ma cosa sono i Transformers? In origine erano una linea di giocattoli fatta da robot da combattimento che si trasformavano anche in mezzi di trasporto come auto o carri armati. Questi personaggi sono stati anche protagonisti di diverse serie animate e negli ultimi anni di un franchise cinematografico. Ma perchè ora potremmo essere vicini a vederli diventare realtà? Sulla rivista Science Robotics sono infatti stati descritti robot composti da piccole macchine autonome. Queste unità più piccole sono chiamate Smarticles. Gli Smarticles sono particelle stampate in 3D create con la capacità di interagire tra di loro e con l’ambiente circostante. Da sole risultano pressoché inutili ma quando si mettono insieme sono capaci di interagire e creare una macchina più complessa. Nello specifico ogni Smarticle è alimentato da batterie, ha un motore ed è equipaggiato con semplici sensori.
Robot fatti di robot
L’idea di fare un robot simile ai Transformers è venuta ad un team dell’Istituto di Tecnologia della Georgia (Georgia Tech). Per rendere più versatile il loro robot hanno pensato di crearlo usando robot più piccoli. Invece che assemblare varie componenti hanno fatto in modo che, in un certo senso, si assemblasse da solo. Questo rende il robot capace di rispondere a stimoli (anche se minimi) provenienti dall’esterno. In tal senso il loro prototipo è stato anche capace di muoversi all’interno di un labirinto in maniera autonoma. Le innovazioni che può portare questo Transformers in erba possono essere in futuro molteplici. Uno dei rciercatori, Todd Murphey, ha dichiarato:
Anche se individualmente interagiscono l’uno con l’altro con movimenti caotici imprevedibili singolarmente, il robot ‘grande’ si muove in modo prevedibile in un modo che possiamo sfruttare con il software.
I ricercatori hanno suggerito anche che la comprensione del modo in cui gli Smarticles si muovono insieme senza un controllo unitario potrebbe essere di grande aiuto. Gli scienziati potrebbero infatti imparare a progettare complessi sistemi robotici che possono ancora funzionare se una parte si rompe. Non mancano anche in questo caso le difficoltà nel rendere questa tecnologia riproducibile in larga scala. Le prospettive future però sono molteplici e applicabili in molti ambiti. Probabilmente per ora non distruggeranno la terra come i Transformers cinematografici. Almeno ci lasciano sognare che un giorno la nostra auto possa ricomporsi e diventare un potente robot, proprio come i personaggi dei film.
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