A 50 anni dall’uscita del capolavoro di fantascienza diretto da Stanley Kubrik, il 4 e 5 giugno è stata proiettata in molti cinema la versione restaurata di 2001: Odissea nello Spazio. Quale migliore occasione per rivederlo e farne una retro-recensione? Ecco, quindi, la retro-recensione di 2001: Odissea nello Spazio
TITOLO ORIGINALE: 2001: A Space Odyssey. GENERE: Fantascienza. NAZIONE: Stati Uniti, Gran Bretagna. REGIA: Stanley Kubrick. CAST: Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter. DURATA: 169′ (première’s cut). DATA DI USCITA: 2 Aprile 1968.
Basato sul soggetto di Arthur C. Clarke, molti sono convinti che la pellicola sia stata ispirata dal racconto La sentinella, ma Clarke stesso una volta asserì che “La sentinella somiglia a 2001 così come una ghianda somiglia ad una quercia adulta“.
2001: Odissea nello spazio non è un film di fantascienza qualsiasi, è il film che ha fatto da base a tutto il cinema di fantascienza contemporaneo. Copiato, citato, parodizzato o preso ad ispirazione, in ogni pellicola troverete riferimenti a questo capolavoro kubrickiano. Basti pensare a Interstellar per quanto riguarda l’ispirazione o alle innumerevoli citazioni riservategli in molti episodi dei Simpson.
Ma dove risiede la genialità di questo film? Scopriamolo insieme.
2001: Odissea nello spazio, trama | Recensione
Il film è diviso in 4 capitoli tutti legati dal tema dell’evoluzione.
L’alba dell’uomo: mostra quella che è stata la vita primordiale dell’uomo, cioè un gruppo di scimmie che lotta per la sopravvivenza e che dopo l’arrivo del celeberrimo monolite nero ottengono una sorta di scatto di coscienza che permette loro di evolversi e sviluppare nuovi pensieri che vanno dalla caccia alla supremazia verso i propri simili.
TMA-1: l’uomo si è evoluto e infatti i viaggi spaziali sono all’ordine del giorno, in questo caso l’astronauta americano Floyd è chiamato ad intraprendere una missione esplorativa sulla luna per cercare di capire che cosa sia l’oggetto misterioso ritrovato, un oggetto che lancia un segnale radio molto forte, rimasto sepolto per quattro milioni di anni. L’oggetto altro non è che un monolite, che nel momento in cui viene sfiorato da uno degli astronauti permette un altro scatto evolutivo.
Missione Giove: due astronauti in viaggio per una missione su Giove, guidati dal computer più famoso di sempre HAL-9000. Un computer talmente ben progettato da riuscire a simulare le emozioni umane. Di questo capitolo non parlerò perchè vale la pena goderselo senza sapere niente di cosa accade.
Giove e oltre l’infinito: il capitolo più psichedelico, intricato ma capace di far fare agli spettatori stavolta uno scatto di coscienza. Un viaggio attraverso lo spazio-tempo e la creazione di una nuova generazione. La chiave dell’intero film è racchiusa in quest’ultimo capitolo.
2001: Odissea nello spazio, il trailer | Recensione
2001: Odissea nello spazio, il film cult più rivoluzionario di sempre
2001 è da sempre visto come un cult e su questo non ci sono dubbi, ma spesso con cult vengono etichettati film che sì, andrebbero visti, ma che quasi nessuno ha realmente avuto voglia di guardare. Secondo un sondaggio de La Stampa il 9% degli intervistati ha dichiarato di aver mentito nel momento in cui gli fosse stato chiesto se avevano visto questo film per non fare brutta figura.
Sfatiamo questo mito infondato: 2001 è un film meraviglioso. Molto lungo, a tratti la mancanza di dialoghi potrebbe annoiare uno spettatore poco incline al genere, ma è un film che vale la pena vedere prima di morire. La capacità di infondere ansia, timore, curiosità e dubbi nello spettatore è senza pari, ma ovviamente stiamo parlando del maestro Stanley Kubrick. 2001 ha la capacità di ipnotizzare e trascinarsi silenziosamente in uno stato di astrazione, dimenticando di quella che è realtà.
2001: Odissea nello spazio, il capolavoro visivo di Stanley Kubrick
Il soggetto di base tramite il quale Kubrick vuole inviare un messaggio non è di facile fruizione, io stessa ho avuto bisogno di chiedere a qualcuno di più esperto prima di comprendere totalmente questo film, ma ne vale la pena. La fotografia è ciò che di più magistralmente eseguito nel cinema, nessun film moderno riesce a reggerne il confronto, in alcun modo. Tutti i film di fantascienza sono chiaramente ispirati o citano numerose delle inquadrature che ritroverete in 2001. Ma il vero dono di questo film è il non fermarsi ad essere un film di fantascienza, ma a voler veicolare un messaggio filosofico estremamente profondo. In ogni capitolo il famoso scatto di coscienza permette allo spettatore di comprendere un ulteriore tassello per comporre il messaggio completo.
L’unico difetto che è possibile trovare in questo film è la difficile fruizione al grande pubblico, non è un film immediato, nemmeno le immagini sono di facile lettura, ma una volta che sarete entrati nell’ottica con la quale Kubrick ha costruito questo mondo incredibile, toccherete anche voi uno dei monoliti e percepirete un nuovo modo di vedere il genere fantascientifico e anche di fare cinema.
In conclusione 2001: Odissea nello spazio è ciò che definirei film imperdibile, non fatevi scoraggiare da un’apparenza impegnativa, guardatelo e non ve ne pentirete.
Non perdetevi le nostre passate retro-recensioni: Pulp Fiction e Alien!
Punti a favore
- Fotografia
- Regia
- Soggetto di base
- Capostipite del genere fantascientifico
Punti a sfavore
- Fruizione non immediata
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