La tecnologia dei materiali è in continuo sviluppo e ciò sta offrendo sempre più soluzioni a molti problemi dell’umanità. Tra questi sono compresi anche quelli riguardanti l’ambito clinico, e per quando riguarda questo articolo, la qualità della vista umana. L’uso di nuovi materiali, nelle lenti a contatto, potrebbe aiutare a combattere i deficit visivi?
Il daltonismo, noto anche come deficit di visione dei colori, colpisce circa l’8% dei maschi e lo 0,5% delle femmine in tutto il mondo. I casi sono molteplici e molto differenti tra loro. Si passa da una riduzione della sensibilità a determinate lunghezze d’onda della luce, come la deuteranomalia (luce verde) e la protanomalia (luce rossa), fino ad una completa assenza di colore nella loro percezione, chiamata acromatopsia. Se sei una di queste persone, i ricercatori dell’Università di Tel Aviv, in Israele, potrebbero essere in grado di riportare un po’ di colore nella tua vita. Grazie all’uso di dispositivi ottici ultrasottili, noti come metasuperfici, sulle lenti a contatto standard, il team è riuscito a ridurre la deuteranomalia.
Lenti a contatto: cosa causa il daltonismo in breve
Quando ci sono delle anomalie in una delle tre classi di cellule coniche (S, M, L) presenti nell’occhio umano e situate nella parte posteriore della retina, possono verificarsi problemi nella percezione dei colori. Ad esempio, se il cono M, che assorbe principalmente la luce verde, esce dall’allineamento, potrebbe sovrapporsi maggiormente allo spettro di luce che il cono L assorbe. Ciò può ridurre il numero di tonalità che l’occhio può distinguere, portando una persona a sperimentare una visione diversa del mondo.
La dott.ssa Sharon Karepov, membro del gruppo di ricerca dell’Università di Tel Aviv in Israele, afferma:
I problemi nel distinguere il rosso dal verde creano difficoltà anche nelle semplici routine quotidiane, come decidere se una banana è matura. Le nostre lenti a contatto utilizzano metasuperfici basate su ellissi d’oro di dimensioni nanometriche. Questa nuova tecnologia permette di far fronte alle varie problematiche derivanti dal daltonismo.
Una delle tante immagini usate nei test per individuare il daltonismo.
Un modo noto per mitigare i problemi del daltonismo è ridurre il rilevamento del colore eccessivamente percepito. In precedenza, questo concetto di correzione è stato utilizzato in alcuni tipi di occhiali. Karepov e i suoi colleghi, i cui risultati sono stati pubblicati su Optics Letters, credono che le loro lenti a contatto possano costituire un ulteriore aiuto per le persone daltoniche.
La Karepov, aggiunge:
Gli occhiali basati su questa tecnologia correttiva sono disponibili in commercio, tuttavia sono significativamente più “ingombranti” rispetto alle lenti a contatto.
Utilizzo di nuovi metamateriali
Diversi test, eseguiti su chi possedeva deficit di questi tipi, hanno dimostrato che queste nuove lenti a contatto hanno permesso di ripristinare il contrasto del colore e migliorarne la percezione fino a un fattore 10. Inizialmente non è andato tutto liscio e i vari team hanno dovuto superare alcuni ostacoli. Questo perché le metasuperfici fabbricate artificialmente di solito sono utilizzate su superfici piane, quindi è stato necessario sviluppare una tecnica per trasferirle su una lente curva. Durante questo tipo di adattamento hanno scoperto che alterando ulteriormente le proprietà delle metasuperfici è stato possibile ottenere diversi effetti sulla luce che le attraversa. Pertanto i risultati di questa ricerca offrono delle possibilità per l’impiego anche in altri disturbi della vista.
L’immagine a sinistra mostra lo scenario originale mentre quella al centro mostra come la scena apparirebbe a una persona con deuteranomalia. L’immagine a destra rappresenta la scena vista con deuteranomalia corretta con le nuove lenti a contatto.
La dott.ssa Kerepov, conclude:
Poiché l’elemento ottico proposto è ultrasottile e può essere incorporato in qualsiasi lente a contatto rigida. Sia la deuteranomalia che altri disturbi della vista come errori di rifrazione possono essere trattati all’interno di una singola lente a contatto.
Le lenti tuttavia non sono ancora state impiegate nella fase dello studio clinico, ma i ricercatori affermano che nel frattempo continueranno a migliorare le loro tecniche e testarle per altre applicazioni. Grazie alla tecnologia anche quelle persone che sono “cieche” ai colori ora hanno maggiori speranze di poter vedere un mondo più variopinto. Se vi interessano gli argomenti riguardanti la vista ti consiglio la lettura di un altro nostro articolo.
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