La recensione di Beastars, lo shonen della mangaka Paru Itagaki che ha fatto il pieno di premi, e ora vede la sua popolarità esplodere grazie alla nuova serie anime. Una vicenda di animali con problemi da animali, che in realtà riflettono le fratture tra persone e popoli
TITOLO: Beastars. AUTORE:  Paru Itagaki. GENERE: Shonen. CASA EDITRICE: Akita Shoten (Giappone); Planet Manga (Italia). ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2016.
Inutile negarlo: la spina dorsale della storia umana è composta da conflitti razziali, etnici, religiosi, e sì, anche di genere. Nonostante questo, stiamo imparando (o meglio, cerchiamo con tutte le nostre forze di imparare) che tali divisioni risultano fittizie, di fronte al fatto incontestabile che esiste una sola razza, quella umana.
Tuttavia, cosa accadrebbe se, a tentare di convivere, fossero davvero migliaia di specie differenti tra loro, anche in modo radicale? Quali sfide, dalla politica alla pratica della vita quotidiana, dovrebbe affrontare una civiltà del genere? Sono le domande a cui Paru Itagaki prova a rispondere nel suo manga Beastars.
Beastars è una serie recente, e che promette di non dilungarsi: l’autrice infatti ha dichiarato che il manga si avvicina alla sua conclusione. In questo breve tempo, tuttavia, è riuscita a vincere tutti i premi più illustri in Giappone (Premio culturale Osamu Tezuka, premio Kodansha, premio Manga Taisho), nonchè a ottenere riconoscimenti in vari concorsi internazionali, per esempio all’Angoulême 2020. L’opera in Italia è pubblicata da Planet Manga, e si sta facendo conoscere al grande pubblico con una serie anime di Netflix. Un’occasione in più per scoprire Beastars quindi, che ora sviscereremo in questa recensione.
Carnivori ed erbivori sotto lo stesso tetto | Recensione Beastars
In Beastars, gli animali hanno sembianze antropomorfe, e vivono come uomini moderni: abitano in case di cemento, lavorano e studiano. Della categoria degli studenti fa parte proprio il protagonista dell’opera, il lupo grigio Legosi. A dispetto della sua razza e dell’appartenenza alla categoria dei carnivori, Legosi è un giovane timido e riservato. Nonostante questo, attira comunque l’attenzione dei compagni dell’accademia Cherryton, in un misto di intrigo e timore, esclusivamente a causa del suo essere un lupo.
La Cherryton è una scuola che ben rappresenta la società di Beastars, in rapido cambiamento: erbivori e carnivori vivono e studiano insieme, amicizie miste sono comuni, e cominciano a farsi strada anche rapporti interspecie di tipo sentimentale. Tuttavia, serpeggia una sottile forza conservativa. Non tutti riescono ad essere aperti verso queste relazioni, anche solo per la paura che un erbivoro istintivamente prova verso un predatore. Paura che si rivela presto essere più concreta di quanto si potrebbe credere.
Infatti, non tutti i carnivori accettano di ottenere le proteine solo da fonti sicure e vegetali: un famoso mercato nero della carne fiorisce nei bassifondi della metropoli, illegale ma tollerato, nel quale un predatore può soddisfare i propri appetiti. Ma quando l’alpaca Tem viene ucciso e divorato all’interno della Cherryton da un misterioso assassino, la situazione precipita. In questa cornice, Legosi sviluppa sentimenti complicati nei confronti della coniglietta Haru, sentimenti pericolosi, che forse dovrebbero essere repressi, o forse no.
Più umani degli umani | Recensione Beastars
A prima vista, le vicende narrate in Beastars potrebbero apparirci completamente aliene. Dopotutto, nella nostra quotidianità non dobbiamo stare attenti a calpestare qualcuno un decimo più piccolo di noi, non perdiamo peli, non ci impomatiamo le corna, e, soprattutto, non proviamo un appetito irrefrenabile verso un amico o un compagno. Giusto? Forse no. Attraverso questa lente, spesso fortemente distorta, qualche volta cristallina, riconosciamo le divisioni che martoriano la nostra società . Il rapporto tra uomo e donna, tra diversi ceti sociali, tra differenti colori della pelle, preferenze sessuali, tutto è narrato in modo reale e spesso crudo, forse cinico. Appunto, l’unico filtro è rappresentato dalla natura unica dei personaggi, che fa in modo che la metafora non sia mai didascalica. Eppure, nonostante tutto, arriva chiara e potente.
Ogni personaggio vorrebbe, a un certo punto, essere diverso da quello che è: Legosi non si ritrova nel ruolo di apice della catena alimentare, mentre dal canto suo il cervo e compagno Louis, nonostante la popolarità , il successo e la ricchezza, non può fare a meno di provare un complesso d’inferiorità a causa della propria natura. Haru è un animale nè forte nè popolare, e cerca, nell’ambito della sessualità , il proprio riscatto.
Nonostante la classificazione ufficiale come shonen, la narrazione spesso e volentieri segue uno stile maturo. Di fatto, in questo manga c’è tutto: ironia, amore, contemplazione, violenza e combattimenti, spesso distribuiti equamente all’interno del medesimo capitolo, persino delle stesse vignette. Non sono infatti rari i momenti in cui Haru spezza la solennità di Legosi in un dialogo importante con una reazione piccata e un’espressione “deformed”. Lo stesso capita durante i combattimenti. Questi momenti di relief permettono al manga di non essere mai pesante, nonostante le tematiche lo siano, e vengano trattate seriamente. L’equilibrio è perfetto, e con una simile maestria difficilmente si direbbe di trovarsi di fronte, di fatto, a un’autrice praticamente esordiente.
il vero volto di Paru Itagaki
Per molto tempo, l’identità di Paru Itagaki è rimasta avvolta nel mistero, o meglio, nascosta dietro una maschera di gallina. Questa pratica comune nel mondo dei mangaka nel caso di Itagaki è stata giustificata dall’essere una figlia d’arte, come si è scoperto nel 2018. Infatti, il padre, Keisuke Itagaki, è un sensei noto per i suoi manga di combattimenti, tra cui Grappler Baki. Ora che Paru ha raggiunto da sola il successo, si è potuta liberare della maschera, ma solo in senso figurato, poichè la indossa ancora. In ogni caso, essendo Beastars un manga in cui i combattimenti sono marginali, possiamo tranquillamente attribuirle ogni merito.
Paru Itagaki porta alcuni contributi unici al mondo dei manga: le sue influenze sono perlopiù occidentali, tra cui Egon Schiele e i film Disney. Ella desiderava lavorare nell’industria cinematografica, ma ha finito per essere riconosciuta come mangaka, attività che Itagaki faceva solo come hobby, producendo da sola le proprie opere. Legosi è un personaggio creato durante l’adolescenza, che porta con sè da allora. Il suo tratto di disegno è unico, seppur a volte ancora un po’ acerbo.
Beastars rappresenta un caso speciale nel mondo dei manga, una premessa semplice sviluppata in modo estremamente complesso, e un’opera che sembra valicare i confini di più generi. Potenzialmente, incontra i gusti di tutti, e risulta estremamente additiva. Sapendo che stiamo per vedere il gran finale, possiamo solo sperare che rappresenti l’inizio di una grande carriera per Itagaki, tutta in salita.
Punti a favore
- Perfetto equilibrio tra tragedia e commedia
- Uno shonen che è quasi seinen, ma rimane godibile da tutti
- L'importante tema della convivenza tra diversi
Punti a sfavore
- Disegno particolare, a volte acerbo
- Qualche tematica sensibile
Lascia un commento