Oggi la nostra rubrica mensile è dedicata a ONE, il misterioso e rivoluzionario mangaka autore di One-Punch Man. Artista più unico che raro, e un talento su un altro livello. Proprio come i suoi protagonisti
Puoi intraprendere la carriera di mangaka, se le tue abilità di disegno sono quantomeno discutibili? Puoi prendere uno dei generi più iconici del fumetto giapponese, e ridefinirlo completamente, a tuo piacere? Se sei ONE, puoi. Puoi questo ed altro.
Sul mangaka di questo mese, sappiamo veramente poco. Non è una novità, a dire il vero, che gli artisti in quest’ambito lavorino sotto pseudonimo: è il caso per esempio di Osamu Akimoto con Kochikame, firmatosi “Tatsuhiko Yamadome” nei primi due anni di pubblicazione. ONE, tuttavia, sembra voler mantenere il riserbo sulla propria identità per un arco di tempo ben maggiore. Infatti, ha iniziato la propria pubblicazione indipendente ed anomia di One-Punch Man come webcomic nel 2009.
Di lui sappiamo solo la data di nascita, 29 ottobre 1986, il luogo, Niigata, e dove si è trasferito in seguito: Kōnosu, prefettura di Saitama. Certo, dire che questo è davvero tutto ciò che sappiamo di lui, sarebbe limitante: ONE è prima di tutto uno dei più grandi mangaka di questa generazione. Desiderando tale carriera fin da giovanissimo, epoca in cui creò opere di cui conosciamo solo il titolo, Sun Man e Tennis Player Ryu, si è fatto da solo, dal nulla, decidendo di pubblicare One-Punch Man su un proprio blog dedicato.
Disegni che sono poco più che schizzi, nessuno sforzo nei nomi propri – a partire dal protagonista, nominato secondo la prefettura in cui l’autore vive. Raccontata così, sembra la storia di tanti amatori, che non vedono mai la luce dei riflettori, o addirittura la descrizione di un autore senza talento. Invece, il successo è stato immediato e roboante. Perchè? Ve lo raccontiamo.
One-Punch Man (Webcomic e reboot con Yūsuke Murata, 2009 – oggi)
One-Punch Man parte da un presupposto da cui teoricamente nessuna storia dovrebbe partire: il protagonista è invincibile, e ha una forza infinita. Punto. Non ci sono “ma”, non c’è “esce dal suo villaggio per scoprire che il mondo è molto più grande e dotato di avversari superiori”, non ci sono condizioni, limiti di tempo, talloni d’achille. Di fatto, ONE costruisce la narrazione proprio per rendere chiaro, didascalico tutto ciò: mette Saitama contro avversari potenziati geneticamente, velocissimi, dalla stamina durevole, solo per venire, inevitabilmente, sconfitti. Ogni scontro è una nuova spunta a un possibile punto debole dell’eroe, una riconferma che tale debolezza non c’è.
Il manga è catalogato come seinen, ma di fatto racconta lo shonen. È la storia di un uomo che voleva diventare l’eroe più forte e, senza un apparente motivo, ci è riuscito. Ora, Saitama si rende conto di come non poter lottare per la propria sopravvivenza, come fanno le altre persone, gli faccia di fatto perdere la sua umanità. I comprimari della storia sono tutte figure classiche dello shonen, di cui vengono mostrate idiosincrasie e debolezze, come mai era successo prima. Quella di ONE è di fatto un’analisi quasi saggistica dello shonen, narrata proprio come questo genere narrativo richiede, ma con uno sguardo adulto – da seinen, appunto. Il risultato è un’opera dinamica, in grado di intrattenere e far riflettere, rimanendo sempre semplicissima nella sua presentazione.
Come detto sopra, il webcomic è stato un successo immediato, ma è quando l’artista Yūsuke Murata (Eyeshield 21) si offre di ridisegnare le tavole, che il titolo, insieme alla carriera di questo nuovo duo, decolla. Per quanto il disegno di ONE possa avere i propri estimatori, dai gusti peculiari, lo stesso autore riconosce che l’aiuto di Murata gli consente di ampliare One-Punch Man con nuove idee e situazioni che prima erano impossibili da rappresentare. Acconsente quindi di “reebotare” l’opera, facendogli raggiungere, se possibile, nuove vette di qualità.
MOB PSYCHO 100 (2012-2017)
All’interno di One-Punch man, ci sono svariati personaggi che fungono da controparte speculare di Saitama; una sorta di gioco alla “come sarebbe l’eroe se…” e quindi una qualità opposta a quella del protagonista. Shigeo “Mob” Kageyama, il protagonista di Mob Psycho 100, potrebbe benissimo far parte di questa categoria, e tutta l’opera potrebbe essere considerata, idealmente, una sorta di spin-off in un universo differente da quello di Saitama. Infatti, le tematiche trattate sono sostanzialmente le medesime, semplicemente riguardano un set tutto nuovo di personaggi, con i quali costruire una storia che va in una direzione completamente diversa.
La satira nei confronti dello shonen manga e dei personaggi che lo popolano è sempre presente: Mob non è invincibile come Saitama, ma gli si avvicina parecchio, ma, a differenza sua, non vuole essere un eroe, ma desidererebbe una vita normale. La sua attività principale consiste nello scontrarsi con persone dotate del suo stesso potere, ma che la pensano molto diversamente su come dovrebbe essere sfruttato. Il messaggio finale dell’opera è, che, alla fine, nessuno era speciale, e non era certo questo potere psichico, in apparenza soverchiante, a definire chi lo possedeva, nel bene e nel male.
Quello tra forza fisica – potere psichico non è altro che l’esempio più lampante di come ONE lavori sui parallelismi, in apparenza banali, ma riuscendo a costruire vicende profonde a partire da essi. Quest’opera è probabilmente la favorita di chi ama il disegno dell’autore, e l’anime che ne è stato tratto lo tributa, creando un connubio tra questi tratti semplici ed effetti speciali di alto livello, che risulta originale e gradevole.
Bullet Angel Fan Club (ONE e Murata, 2017)
Vi abbiamo raccontato le due opere di “lungo corso” di ONE, ma egli ha prodotto anche diverse one-shot, sempre in tandem con il disegnatore Murata. Dangan Tenshi Fan Club (Bullet Angel Fan Club) è un ottimo esempio di come esse siano strutturate. Infatti, il mangaka riesce a creare storie complete anche in un uno spazio modesto, misurando le giuste quantità di azione, umorismo e satira, rendendo inequivocabilmente personale il risultato prodotto.
Anche in questo caso, abbiamo un eroe, o meglio un’eroina, che non gradisce la piega che ha preso la sua vita. Stavolta il problema è che ella è costretta a combattere in segreto, ma sogna di essere popolare. A sua insaputa, tuttavia, i suoi compagni di classe sanno della sua attività, e hanno fondato un club segreto per adorarla.
Abbiamo quindi la conferma del tema ricorrente di come essere in cima faccia anche sentire soli, e di un eroe che cade in vizi mondani. Lo spazio riservato al combattimento è minimo, ma sempre gestito magnificamente. Stupisce come, in poche pagine, vengano tratteggiati personaggi originali e profondi. Così come la metafora sia arguta, ma sempre esposta con chiarezza e semplicità attraverso situazioni estreme.
Da Destra: Yūsuke Murata e ONE
Concludendo…
ONE fa parte di quella generazione cresciuta con il grande shonen degli anni 90, ed ora diventata adulta. Questo tipo di pubblico unico nel suo genere, grazie a lui oggi ha la possibilità di leggere storie di combattimenti ed eroi, ma con tematiche assolutamente adulte. La facilità con cui questo autore padroneggia i concetti e ce li espone, puntando sul contenuto piuttosto che sulla forma, è disarmante. Viene da pensare che, con i suoi protagonisti imbattibili al punto da esserne annoiati, racconti di sè stesso.
ONE centra il bersaglio, con la sua satira, che, pur non essendo graffiante, scova comunque le incongruenze nel mondo dello shonen, ma soprattutto in quello reale. Risulta ironico perchè, per esempio, ad oggi uno degli argomenti preferiti dai fan è dibattere su chi sia più forte tra Saitama, Goku o Superman, quando il punto delle sue storie è proprio andare oltre queste banalità. Non importa quanto l’autore metta in chiaro che Saitama è imbattibile e basta, la gente continuerà a focalizzarsi sulle apparenze e a non fidarsi. Proprio come i concittadini dell’eroe della storia.
Con il suo racconto satirico dello shonen, ONE ha influenzato il genere, contribuendo a dare ad esso quella spinta di rinnovamento di cui aveva bisogno. All’inizio dello scorso decennio lo si dava per morto, mentre ora fioriscono capolavori come My Hero Academia e Demon Slayer. E poi c’è One-Punch Man, che sembra aver fondato un genere tutto suo. Stiamo assistendo alla crescita di uno degli autori più iconici di sempre, che ancora non si è rivelato – e forse, quindi, ancora non sta nemmeno facendo sul serio.
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