Revenge è un film pulp, con fiumi di sangue e tanto rosa shocking, che ci racconta la caduta e la rinascita di Jen: frivola bionda che diventerà un’aquila spietata dopo un orribile stupro
TITOLO ORIGINALE: Revenge. GENERE: Azione. NAZIONE: USA. REGIA: Coralie Fargeat. CAST: Matilda Lutz, Kevin Janssens, Vincent Colombe, Guillaume Bouchede, Jean-Louis Tribes. DURATA: 108’. DISTRIBUTORE: Koch Media. USCITA CINEMA: 6 settembre 2018.
Vi avevamo già mostrato il poster ufficiale di Revenge qualche tempo addietro, ora siamo qui per darvi la nostra opinione completa sul film dopo averlo visto in anteprima.
Revenge tratta un tema scomodo e delicato come lo stupro e la violenza sulle donne, ma lo fa in una maniera veramente particolare. Il fatto che si tratti del primo “Rape & Revenge” movie scritto e diretto da una regista donna, infatti, la dice lunga. Il registro scelto per il film è quello della pellicola d’azione che si tinge fortemente di pulp. Revenge non è un film per tutti, ma se non siete suscettibili alla visione del sangue dovreste proprio dargli una possibilità
La storia ci mette nei panni di Jen (Matilda Lutz), giovane e bellissima ragazza che viene portata dal suo ricco amante (Kevin Janssens alias Richard) in una villa in pieno deserto per un week-end di passione, ovviamente all’insaputa della moglie di lui. Alla coppia di aggiungono poi i 2 soci di Richard, Stan (Vincent Colombe) e Dimitri (Guillaume Bouchede), giunti per dilettarsi con l’amico nell’annuale e tradizionale battuta di caccia nel deserto. Le cose si complicano quando Jen attira le voglie dei nuovi giunti, scatenando un turbinio di eventi che diventeranno presto sanguinosi.
Revenge: sangue ed unghie smaltate | Recensione
Come detto, Revenge è un film che tratta un tema forte e lo fa usando un registro forte, un tono che non è da tutti, pieno di sangue, scene estreme e poco realistiche. Ma la forza del film risiede proprio nella scelta di questo tono volutamente parossistico: sarebbe stato sinceramente scontato trattare la storia di Jen in modo verosimile. Coralie Fargeat ha invece osato trasformare la vittima designata in carnefice, riuscendo con una mossa audace a conquistare e convincere. L’intero film va visto in chiave simbolica, sono molteplice le scene evocative e metaforiche, alcune esplicite altre più sottili. Possiamo citare la mela marcescente simbolo della decadenza morale dei 3 uomini del film, ma anche la trasfigurazione sempre dei 3 in figure dai tratti animaleschi. In questo senso risulta ancora più calzante il rovesciamento dei ruoli: i 3 aguzzini cacciatori si ritrovano ad essere animali predati da Jen.
La ragazza torna quasi letteralmente indietro dalla morte e, dopo un trip/viaggio spirituale degno di Castaneda, si trasformerà da giovane biondina avvenente, ma svampita, in un’aquila rapace, spietata e pronta alla vendetta.
Ad accompagnare le scene sanguinolente e splatter abbiamo poi una musica, spesso sparata ad altissimo volume, e una tavolozza cromatica super satura, dai colori accesi, vividi e sparati. Nota di merito per l’uso del rosa shocking: dissonante con le immagini a schermo e quindi perfetto per il tono pulp del film. La regia riesce poi a dare un ritmo incalzante all’azione, che non viene mai a noia e non soffre di momenti morti o di stanca.
Jen diventa simbolo estremo delle donna che non sottostà all’uomo. Richard si chiede nel film “perché le donne devono sempre opporre resistenza?”. La risposta è che lo fanno perché è giusto che sia così quando l’uomo che hanno di fronte è della fattispecie rappresentata nel film. La Jen che vedremo alla fine di Revenge è figlia del femminismo, dei diritti delle donne, del “Me Too”. Probabilmente è una figura così estrema che Revenge potrebbe finire paradossalmente per essere apprezzato più da un pubblico maschile che non femminile.
Revenge è un film di genere che sicuramente non può essere digerito da tutti, noi ci sentiamo però di promuovere questo primo lungometraggio di Coralie Fargeat. Lo stile imposto alla pellicola e l’audacia nella messa in scena da parte della regista ci hanno conquistato e convinto. Promosso.
E voi andrete a vederlo? Siete rimasti affascinati dalla giovane Jen? Fatecelo sapere nei commenti. Se poi voleste saperne ancora di più, vi rimandiamo al sito ufficiale del film.
Punti a favore
- Tono pulp azzeccatissimo
- Estremo
- Ottima regia e ritmo
Punti a sfavore
- Non cercateci realismo
- Estremo
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