In questa recensione vi parleremo di Rustler, il gioco sviluppato da Jutsu Games che si propone di portare le meccaniche di GTA all’interno di una ambientazione medievale
Durante gli anni, alcuni franchise sono stati in grado di determinare l’andamento economico ed estetico dell’industria videoludica. Si tratta di saghe di enorme successo, che hanno garantito a sviluppatori e distributori enormi profitti e, cosa non meno importante, migliaia di ore di divertimento agli appassionati. La saga di Grand Theft Auto rientra senza dubbio in questa categoria.
Non ci sorprende dunque che Jutsu Games abbia cercato con Rustler di recuperare le meccaniche tipiche dei primi capitoli della iconica saga ideata da Rockstar Games. Gli sviluppatori non si sono però limitati a prendere spunto e hanno provato, tramite l’uso di una ambientazione originale, di affermare l’univocità del loro titolo. Le vicende narrate dal gioco hanno infatti luogo all’interno di un medioevo anacronistico, in cui ai cliché del periodo storico sono affiancati elementi tipicamente moderni. Scopriamo insieme con questa recensione se Rustler è capace di brillare di luce propria.
Crisi di identità
Come accennato a inizio recensione, Rustler è ambientato in un generico regno medioevale, che il giocatore esplora attraverso il proprio avatar: Guy, un ladro di cavalli (un rustler, appunto) di umili origini. Insieme con Buddy, il suo compare di malefatte, il protagonista decide di provare a spacciarsi per nobile e partecipare al torneo con in palio la mano della principessa e il controllo della nazione. Per essere messo in pratica, un piano audace come questo necessità di un notevole capitale di partenza, e per assicurarselo Guy è costretto a prendere parte a diverse azioni criminali.
Per quanto riguarda la costruzione della vicenda, il gioco propone di fatti una versione in salsa medievale della classica trama di Grand Theft Auto (Vice City è il titolo che subito salta in mente) ma, per differenziarsi dal prodotto da cui trae ispirazione, prova a raccontarla utilizzando un tono personale. L’operazione è però riuscita solamente in parte, soprattutto a causa della gestione non perfetta dell’umorismo volgare, che in più di un’occasione risulta scontato e poco efficace.
La scarsa profondità dei personaggi e la generale poca cura dell’ambientazione appaiono come un errore al primo sguardo. Facendo però più attenzione, ci si rende conto che questa povertà di dettagli deriva da una precisa scelta del team di sviluppo, che utilizza codici narrativi semplici per conferire immediatezza al titolo. L’operazione, nonostante consenta al giocatore di immergersi subito all’interno delle dinamiche, lo porta allo stesso tempo a perdere interesse già dopo le prime ore di gioco.
Risse, furti e omicidi – Recensione Rustler
Il gameplay di Rustler si distingue per la sua semplicità e, come praticamente ogni aspetto di questo videogioco, trae ispirazione dalla saga di Rockstar dedicata ai furti d’auto. Di questa riprende innanzi il modo in cui le forze dell’ordine (in questo caso rappresentate dalle guardie reali) rispondono ai crimini commessi dal protagonista. La loro risposta varia a seconda della quantità e della gravità delle azioni commesse. L’illecito più facile da eseguire è ovviamente il furto dei mezzi di trasporto, che in questo caso si limitano a cavalli e carri.
Originali ma mal gestite sono le azioni che il giocatore può compiere per sfuggire alla cattura. Si ha infatti la possibilità di rimuovere dai muri i manifesti con la propria taglia o passare da un edificio per cambiare l’aspetto del proprio cavallo o carro. Il problema consiste nel fatto che queste azioni risultano efficaci anche se compiute di fronte agli ufficiale; non c’è quindi bisogno di darsi alla fuga per seminare i propri inseguitori, è sufficiente evitare che questi ci abbattano durante il breve tragitto che ci separa da uno dei punti utili a smarcarci.
Per quanto riguarda invece le missioni, queste sono rintracciabili in vari punti della mappa – la cui posizione ci è sempre segnalata da delle frecce – e ci permettono di accumulare il denaro utile a portare avanti la campagna principale, a sua volta suddivisa in obbiettivi. Nonostante le diverse fonti da cui derivano gli incarichi, le azioni che dovremmo fare per portarli a termine sono più o meno sempre le stesse: nella maggior parte dei casi, si dovrà rubare qualcosa, picchiare qualcuno o compiere un delitto.
Questa monotonia non rende però il gioco noioso. Rustler, grazie proprio alla sua estrema semplicità, è capace di regalare qualche ora di divertimento al giocatore. Il principale problema derivante dalla ripetitività delle quest riguarda la longevità, che ovviamente ne risente. A peggiorare la situazione c’è poi il caotico sistema di combattimento, che rende poco godibili i numerosi scontri all’arma bianca in cui il giocatore è coinvolto.
Un medioevo sin troppo familiare – Recensione Rustler
In questa recensione si è fatto spesso riferimento alla somiglianza che intercorre tra i primi capitoli di GTA e diversi aspetti di Rustler ma, per quanto riguarda l’estetica, il gioco realizzato da Jutsu Games ha cercato di prendere le distanze dalla sua fonte di ispirazione. Gli sviluppatori, però, non hanno voluto o non sono stati capaci di portare la propria scelta alle estreme conseguenze.
Il medioevo di questo gioco assomiglia fin troppo all’America dei nostri giorni, specialmente per quanto riguarda la città, che è decorata da graffiti e abitata da personaggi che di antico hanno solamente il vestito. Non si tratterebbe di per sé di un difetto, se non fosse per il fatto che questo miscuglio di moderno e medievale, più che comunicare un’idea estetica, ci appare come l’ennesima strizzata d’occhio ai fan dei videogiochi Rockstar. le zone di campagna sono invece piuttosto generiche.
Dal punto di vista prettamente tecnico, anche la grafica è evidentemente ispirata ai primi capitoli del franchise di GTA; si tratta infatti di un 3D con punto di vista dall’alto che, proprio come nell’originale Grand Theft Auto del 1997, posiziona la telecamera a una distanza notevole rispetto all’azione. Al di fuori delle ragioni nostalgiche, la scelta non appare giustificata, in quanto nasconde i già pochi dettagli dell’ambiente e, in alcune occasioni, rende di difficile lettura l’azione.
Conclusioni
Giunti alla fine di questa recensione, non possiamo fare a meno di constare come Rustler, più che un omaggio, sia una autentica imitazione dei primi capitoli di GTA. L’ambientazione medievale, che è l’unico elemento originale, non è sfruttata in maniera tale da conferire originalità, mentre il gameplay è identico a quello dei videogiochi da cui questo trae esempio.
Questo vuole dire che, per coloro che sono alla ricerca di una esperienza di gioco che ricalchi quella dei primi capitoli della celebre saga, Rustler potrebbe essere il prodotto perfetto. Anche per loro, vista la scarsa varietà dei suoi contenuti, il titolo non potrà garantire più di qualche ora di divertimento spensierato.
Rustler, la cui distribuzione è curata da Modus Games e PlayWay, è stato pubblicato martedì 31 Agosto ed è disponibile per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e PC. Continuate a seguirci su tuttoteK per leggere recensioni, anteprime e approfondimenti sui migliori videogiochi del presente e del passato. Se siete interessati ad acquistare questo o un altro titolo, vi suggeriamo di dare un’occhiata al vasto catalogo di Instant Gaming.
Punti a favore
- Gameplay semplice e divertente
Punti a sfavore
- Scarsa longevità
- Sistema di combattimento caotico
- Ambientazione poco ispirata
Lascia un commento