Andare a toccare un mostro sacro non è facile. Scopriamo in questa recensione se Square Enix ha fatto centro con Final Fantasy VII Remake
Final Fantasy VII è senza dubbio uno di quei titoli che si sono meritati il loro posto nell’olimpo dei videogiochi. A distanza di 23 anni dal titolo originale Square Enix ripropone la prima parte delle avventure di Cloud e compagni in questo Remake. Gli sviluppatori hanno avuto il coraggio di cambiare molto, a partire da un combat system più action. Sarà riuscita la compagnia giapponese a soddisfare le enormi aspettative dei fan? Imbracciamo la Buster Sword e scopriamolo insieme in questa recensione di Final Fantasy VII Remake, disponibile ora su PS4.
Qualche doverosa precisazione
Prima di entrare nel vivo della recensione c’è bisogno di fare una premessa: Final Fantasy VII Remake è un prodotto a sé stante. Sappiamo che questo progetto sarà diviso in più episodi e che questo capitolo riprende solo la prima parte del gioco originale ambientata a Midgar. Si tratta però di un gioco completo in tutto e per tutto, non avrete in nessun momento la sensazione di un troncamento della storia.
Tutto questo è reso possibile da una serie di cambiamenti nella trama, che vanno però ad approfondire e ad espandere Midgar e i suoi abitanti. Non possiamo che essere felici di questa operazione. Le nuove ambientazioni infatti sono contestualizzate alla perfezione e i personaggi secondari sono tutti ben caratterizzati e godono di una profondità mai avuta prima. Nonostante i cambiamenti però si percepisce un’estrema fedeltà allo spirito originale, grazie ad una cura maniacale per i dettagli che farà la gioia dei fan.
Final Fantasy VII Remake è un gioco figlio del suo tempo. Ci troviamo davanti ad un titolo moderno che non soffre in alcun modo delle sue origini di oltre 20 anni fa. D’altronde la trama tratta temi immortali, come il rapporto tra l’uomo e una natura sempre più in ginocchio di fronte all’inquinamento. È presente inoltre un importante sottotesto metanarrativo che, nel bene o nel male, non potrà che far discutere i fan di vecchia data.Â
La battaglia con i fantasmi del passato – Recensione Final Fantasy VII Remake
Modernità raggiunta anche grazie al lavoro eccezionale sul combat system, ora più action rispetto all’originale ATB. Le fasi di combattimento sono un perfetto connubio tra l’azione e il gioco di ruolo. In Final Fantasy VII Remake è possibile muoversi ed attaccare liberamente, mentre l’utilizzo di magie, abilità e oggetti è demandato ad una barra che si carica con il tempo. I personaggi giocabili sono tutti diversi tra loro, ognuno con le sue caratteristiche uniche. Inoltre viene ripresa direttamente dal tredicesimo capitolo la barra dello stremo, che una volta riempita rende estremamente vulnerabile il nemico.
Queste meccaniche vanno a valorizzare i combattimenti sia sul fronte del dinamismo che su quello della strategia. La varietà dei nemici è ottima ed ognuno ha punti di forza e debolezza specifici, che costringono il giocatore a variare l’approccio di continuo. Il tutto si sublima con le bossfight a dir poco meravigliose sotto tutti i punti di vista. Tutti i boss hanno diverse fasi, intramezzate da cutscene spettacolari, e diverse strategie con la quale vanno combattute.Â
Il profumo di un fiore che torna – Recensione Final Fantasy VII Remake
Le fasi di combattimento si alternano con quelle di esplorazione. Il gioco è piuttosto lineare, con alcuni Capitoli in particolare dove fermarsi per soddisfare qualche incarico. Questi ultimi non sono molti e sono piuttosto classici nella loro struttura. Apprezzata invece la cura riposta nei momenti di camminata, quasi a creare un’atmosfera più “intima” tra il giocatore e l’ambiente, nel quale un dialogo in più ci permette di capire le sfaccettature della personalità dei personaggi o nei loro rapporti.
Inoltre sono sempre presenti delle piccole variazioni sul tema, con enigmi ambientali o piccoli minigiochi da completare. Non mancano anche le attività secondarie, presenti in un buon numero e tutte, per quanto semplici, piuttosto divertenti. Si passa dalla ricerca dei dischi contenenti la colonna sonora del gioco a veri e propri minigiochi, fino al completamento di dossier che ci permetteranno di acquistare nuovi tipi di materia per i nostri personaggi.
L’eredità che impreziosisce il presente – Recensione Final Fantasy VII Remake
Il sistema delle materie, mutuato dal capitolo originale, ci introduce alle meccaniche da gioco di ruolo presenti in Final Fantasy VII. Queste ultime possono sembrare fin troppo semplicistiche ad un primo approccio, sopratutto in confronto ad un JRPG puro, sacrificate in nome dell’azione. L’equipaggimento consiste nella semplice scelta di un’arma, una armatura e un accessorio. Con il proseguire delle ore però abbiamo potuto apprezzare la costruzione ruolistica intorno alla personalizzazione dei personaggi. Le armi ad esempio dispongono tutte di una abilità esclusiva, utilizzabile in qualunque momento una volta che la si utilizza spesso.Â
Il gioco costringe il giocatore a fare una scelta, che sia il numero delle materie utilizzabili per avere più abilità (o magie) a propria disposizione o che sia il voler aumentare la parametria pura. In questo modo le componenti ruolistiche si amalgamano alla perfezione a quelle action, donando massima libertà al giocatore. Scelte valorizzate proprio da una buona difficoltà di base, che impedisce un approccio a testa bassa contro il nemico.
Sogno o son desto? – Recensione Final Fantasy VII Remake
Andiamo diretti al punto: il comparto tecnico di Final Fantasy VII Remake è semplicemente maestoso. Non riusciamo a credere come un gioco con una grafica del genere riesca a girare in modo fluido su PS4 base. I modelli dei personaggi sono incredibilmente belli, aiutati da una gestione dell’illuminazione che porta la resa visiva ai massimi livelli. Non si tratta solo di un mero orpello estetico. La qualità delle animazioni facciali va ad impreziosire la recitazione e l’espressività dei personaggi.
Quello che nel gioco originale era delegato all’immaginazione del giocatore, diventa ora vero e davanti agli occhi di tutti. Guidato da una regia davvero ottima, in grado di regalare inquadrature indimenticabili. È tutto così bello da vedere che ci dispiace non avere una modalità foto, per immortalare i momenti più iconici. Inoltre la colonna sonora è un vero e proprio personaggio aggiuntivo, che si incastra alla perfezione a ciò che succede a schermo, grazie anche all’ottimo lavoro di reinterpretazione dei brani originali.
È tutto così bello, o quasi – Recensione Final Fantasy VII Remake
Non è tutto oro quel che luccica però, il gioco infatti non è esente da difetti. Infatti proprio a causa di questo eccezionale lavoro ci dispiace ancora di più della mancanza di un endgame vero e proprio, limitato alla possibilità di selezionare i singoli capitoli per completare al 100% le attività secondarie. Si sblocca anche una modalità difficile che metterà a dura prova i giocatori, avremmo gradito però qualche extra in più, nonostante la buona longevità del gioco che si assesta sulle 30-35 ore completando una buona parte degli incarichi.
Il difetto però più grande è quello dell’adattamento italiano nei sottotitoli. Final Fantasy VII Remake presenta il doppiaggio in diverse lingue, tra cui l’inglese e il giapponese. I sottotitoli italiani risultano essere estremamente discordanti con il parlato inglese, andando talvolta a stravolgere completamente il senso di alcune frasi. Questo può creare dei fastidi che vanno a minare in parte quella che è la godibilità del gioco.
Buona la prima!
Insomma senza mezzi termini Final Fantasy VII Remake è un capolavoro. Gli sviluppatori hanno dimostrato un amore ed una cura nei confronti dell’opera originale encomiabili, senza però mancare di coraggio nel porre dei cambiamenti sia nel gameplay che nella trama. Abbiamo tra le mani un remake quasi perfetto, in grado di essere goduto tanto dai fan della saga quanto dai nuovi giocatori. Peccato sopratutto per la localizzazione italiana, la quale spesso si prende qualche liberà di troppo nella traduzione.
Non vediamo l’ora di poter giocare il prossimo capitolo e scoprire cosa ci aspetta al di fuori di Midgar. Speriamo che questa recensione di Final Fantasy VII Remake vi sia stata utile, per altre recensioni e per tutte le novità dal mondo dei videogiochi e non solo continuate a seguirci sulle pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Combat system appagante
- Comparto estetico incredibile
- Ottima colonna sonora
- Storia molto coinvolgente nonostante qualche modifica
- Caraterizzazione dei personaggi ottima
Punti a sfavore
- Traduzione italiana non perfetta
- Endgame assente
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